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by sergio l. duma
Ho finito 'Hollywood Babilonia' di Kenneth Anger e comprendo per quale ragione questo testo è diventato leggendario. Considerando l'epoca della sua uscita (era pre-Internet, tanto per capirci), un libro che parlava esplicitamente dei vizi dei divi e dei rapporti tra malavita e cinema non poteva non risultare scioccante per il lettore. Lo stile di Anger è ironico, a tratti sarcastico, ma non mancano momenti malinconici, caratterizzati da un profondo lirismo. In alcuni capitoli, comunque, l'autore non va in profondità e omette parecchie cose, forse per evitare querele o guai persino peggiori. Per esempio, è il caso dell'efferato omicidio di Sharon Tate da parte della setta di Charles Manson che Anger riduce a poche righe. Nel complesso, però, è un libro valido che consiglio. Ora ho iniziato 'Hyperion' di Dan Simmons, un romanzo di fantascienza.