Aiuto con dialetto napoletano

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Ciao a tutti,

apro questa discussione per chiedere se c'è qualcuno, nel forum, che conosca il dialetto napoletano e abbia voglia di darmi una mano e correggere i miei tentativi di traduzione.  :)

Nel mio romanzo ci sono infatti alcuni brevi passaggi scritti in napoletano stretto: si tratta di menzioni indirette, riportate cioè da un personaggio che cita o ricorda le parole di un suo vecchio amico e mentore. Non ho quindi bisogno che sia una traduzione perfetta, ma volevo evitare di massacrare troppo una così bella lingua.  :love: 

Posso riportare i passaggi in questione direttamente qui (sono in tutto tre e tutti di poche righe), oppure mandarli in privato a chi ha la possibilità/voglia di aiutarmi.

Grazie in anticipo.  :love3:

Re: Aiuto con dialetto napoletano

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GeorgeBest83 ha scritto: Ciao a tutti,

apro questa discussione per chiedere se c'è qualcuno, nel forum, che conosca il dialetto napoletano e abbia voglia di darmi una mano e correggere i miei tentativi di traduzione.  :)

Nel mio romanzo ci sono infatti alcuni brevi passaggi scritti in napoletano stretto: si tratta di menzioni indirette, riportate cioè da un personaggio che cita o ricorda le parole di un suo vecchio amico e mentore. Non ho quindi bisogno che sia una traduzione perfetta, ma volevo evitare di massacrare troppo una così bella lingua.  :love: 

Posso riportare i passaggi in questione direttamente qui (sono in tutto tre e tutti di poche righe), oppure mandarli in privato a chi ha la possibilità/voglia di aiutarmi.

Grazie in anticipo.  :love3:
Puoi postarli qui o mandarmeli in un messaggio, come meglio credi. Sono nato a Roma, ma ho vissuto per decenni tra napoletani e ho lavorato per un anno nel cuore di Napoli, e conosco bene il dialetto. Un saluto.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Aiuto con dialetto napoletano

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Cheguevara ha scritto: Puoi postarli qui o mandarmeli in un messaggio, come meglio credi. Sono nato a Roma, ma ho vissuto per decenni tra napoletani e ho lavorato per un anno nel cuore di Napoli, e conosco bene il dialetto. Un saluto.
Grazie mille @Cheguevara. :) Provo a postarli qui allora, tanto come detto sono pochi e brevi. Metterò sia il testo in italiano che il mio tentativo maldestro di traduzione. Lo scopo è di avere un testo che 'suoni' autentico rimanendo però comprensibile anche a chi non mastica per nulla il dialetto napoletano.
Brano 1
Dammi retta, Giorgio. Devi smettere di lasciare vincere la rabbia, la gelosia, l’infelicità. Hai tutti questi dubbi di merda che ogni secondo rischiano di scoppiarti dentro come petardi. Osserva chi ti è vicino. Ammirane i pregi senza giudicarne i peccati. Tu non devi giudicare. Mai. Tu devi solo benedire. Dammi retta, dai retta al tuo amico. Che è molto più giudizioso e saggio di te. E molto più bello.

Ramm retta, Giorgio. A’ devi smettere de lascià vincere a’rabbia, a’gelosia, a’scuntientezza. Tieni chisti dubbi e’mmerda che ogni secunnu rischiano de scoppiare cumme buttarelle... cumme petardi. Osserva bene il vicino tuo. Ammira i pregi senza judicà i peccati. Nun’nvidiare. Tu nun devi judicà. Mai. Tu devi sulu benedire. Dai retta a’mme, all’amico tuo. Ca è assai chiù giudiziusu e saggio di te. E assai chiù bello.
Brano 2
«Credo avesse ragione il mio amico Salvo: ‘Ragazzo mio’ diceva, ‘tu prima fai e poi ragioni, sei troppo spontaneo per sentirti in colpa’.»

«Credo avesse ragione il mio amico Salvo: ‘Uagliù’ diceva, ‘tu primma fai e poi rraggiuni, si troppu schiett ppe sentirt in colpa’.»
Brano 3
I sette principi Huna.
Il primo era Ike: il mondo è come pensi che sia.
Il secondo era Kala: non esistono limiti, tutto è possibile.
Il terzo principio era Makia: la forza scorre dove si focalizza l’attenzione.
Il quarto era Manawa: il momento del potere, di agire, è ora.
Il quinto principio era Aloha ed era il suo peggior fallimento: amare significa essere felici insieme.
Il sesto era Mana: il potere, tutto il potere, proviene da dentro di te.
Il settimo e ultimo principio era Pono: il successo è la misura della realtà.

I sette principi Huna.
Il primo era Ike: o’ munno è comm pienzi ca’ sia.
Il secondo era Kala: nun ce stannu limiti, tuttu è possibbile.
Il terzo principio era Makia: la fuorza passa duve ce stà avertenza.
Il quarto era Manawa: mo è o’ mument do’ potere.
Il quinto principio era Aloha ed era il suo peggior fallimento: amà vuol dì stare filice assieme.
Il sesto era Mana: o’ potere, tuttu o’ potere, pruviene da dintro ‘e te.
Il settimo e ultimo principio era Pono: lo succiessu è a’ misura de ra’ realtà.
Grazie ancora!

Re: Aiuto con dialetto napoletano

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GeorgeBest83 ha scritto: Grazie mille @Cheguevara. :) Provo a postarli qui allora, tanto come detto sono pochi e brevi. Metterò sia il testo in italiano che il mio tentativo maldestro di traduzione. Lo scopo è di avere un testo che 'suoni' autentico rimanendo però comprensibile anche a chi non mastica per nulla il dialetto napoletano.
Brano 1
Dammi retta, Giorgio. Devi smettere di lasciare vincere la rabbia, la gelosia, l’infelicità. Hai tutti questi dubbi di merda che ogni secondo rischiano di scoppiarti dentro come petardi. Osserva chi ti è vicino. Ammirane i pregi senza giudicarne i peccati. Tu non devi giudicare. Mai. Tu devi solo benedire. Dammi retta, dai retta al tuo amico. Che è molto più giudizioso e saggio di te. E molto più bello.

Ramm retta, Giorgio. Tu l'hea smettere e fa' vincere a’ rabbia, a’ gelusia, a’ scuntentezza. Tieni sti dubbi e’ mmerda che a ogni secondo rischiano 'e scuppia' comm' a bottarelle... comm'  a petardi. Osserva bene il vicino tuo. Ammira i pregi senza gudicà 'e peccate. Nunn ividia'. Tu nunn hea giudica'. Mai. Tu hea sulamente benedi'. Sient' a mme, all’amico tuo. Ca è assai cchiù giudizius' e saggio 'e te. E assai cchiù bello.
Brano 2
«Credo avesse ragione il mio amico Salvo: ‘Ragazzo mio’ diceva, ‘tu prima fai e poi ragioni, sei troppo spontaneo per sentirti in colpa’.»

«Credo avesse ragione il mio amico Salvo: ‘Uaglio' ’ diceva, ‘tu primma fai e dopp' arraggiun', si' tropp' schietto pe' sentirti in colpa’.»
Brano 3
I sette principi Huna.
Il primo era Ike: il mondo è come pensi che sia.
Il secondo era Kala: non esistono limiti, tutto è possibile.
Il terzo principio era Makia: la forza scorre dove si focalizza l’attenzione.
Il quarto era Manawa: il momento del potere, di agire, è ora.
Il quinto principio era Aloha ed era il suo peggior fallimento: amare significa essere felici insieme.
Il sesto era Mana: il potere, tutto il potere, proviene da dentro di te.
Il settimo e ultimo principio era Pono: il successo è la misura della realtà.

I sette principi Huna.
Il primo era Ike: o’ munno è comm pienz' ca’ è.
Il secondo era Kala: nun ce stann' limiti, tutt' è possibbile.
Il terzo principio era Makia: 'a forza va 'ndo'  stà ll'attenzione.
Il quarto era Manawa: mo è o’ mument 'e fa'.
Il quinto principio era Aloha ed era il suo peggior fallimento: ama' vo' di' esse felice 'nzieme.
Il sesto era Mana: o’ potere, tutt' o’ potere, vene da dint' ‘e te.
Il settimo e ultimo principio era Pono: 'o succiess' è a’ misura ra’ realtà.
Grazie ancora!
Le correzioni (da non prendersi per oro colato) sono nella citazione. Penso che la tua idea del dialetto napoletano sia influenzata da conoscenze o origini sicule o calabresi. Sbaglio?  Inviterei, comunque, qualcuno di madrelingua napoletana a intervenire. Un saluto.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Aiuto con dialetto napoletano

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Cheguevara ha scritto: Le correzioni (da non prendersi per oro colato) sono nella citazione. Penso che la tua idea del dialetto napoletano sia influenzata da conoscenze o origini sicule o calabresi. Sbaglio?  Inviterei, comunque, qualcuno di madrelingua napoletana a intervenire. Un saluto.
Purtroppo a casa mia si usava molto poco il dialetto, lo parlavano solo i miei nonni ed era un misto tra il novarese e il lombardo (abito in un paese a ridosso del Ticino). Sono però cresciuto, in effetti, con molti compagni e amici di origine sicula e calabra, può essere che questo mi abbia inconsapevolmente influenzato.

Grazie per l'aiuto! Se mai verrò pubblicato ti citerò nei ringraziamenti :)

Re: Aiuto con dialetto napoletano

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@Fabioloneilboia nel mio romanzo come detto si tratta di menzioni indirette, quindi mi basta che suoni abbastanza autentico a chi non lo conosce bene senza far sanguinare gli occhi a un napoletano. 

Sto leggendo proprio in questi giorni Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini, dove la lingua napoletana viene usata spesso e, mi pare, molto bene: tra questa lettura e le ottime correzioni di @Cheguevara  spero di ottenere un risultato accettabile :)
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