Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

151
Uanema ha scritto: intavolare un discorso capace poi di metterci di fronte alla vera realtà dei fatti. 
La vera realtà dei fatti è che non ci sono certezze né in un senso né nell'altro, è tutto ancora in divenire.
Uanema ha scritto: E tu ti preoccupi dei risvolti economici? Vediamo bene cosa avviene in paese con meno restrizioni legali...
Probabilmente hai frainteso il senso della mia frase. Non mi preoccupo affatto dei risolti economici (quello spetta ad altri), l'ho precisato solo per dire che sono orgogliosa che l'Europa abbia messo la legalità e i diritti davanti al guadagno.
Uanema ha scritto: Solo statistica? Leggiamo, invece, quali sono le preoccupazioni presenti nell'articolo.
E infatti questi aspetti sono stati inclusi nella legge, proprio perché ritenuti potenzialmente nocivi e discriminatori. Man mano che emergono i rischi, si prendono le rispettive contromisure.
  ha scritto:Sono stati aggiunti alla lista ad alto rischio i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare gli elettori e l'esito delle elezioni e i sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media (con oltre 45 milioni di utenti).
Non è da ieri che si influenzano le elezioni con qualsiasi mezzo, legale o non, inclusi social, siti fasulli, propaganda, fake news, ecc. Non vedo un maggiore pericolo in questo senso a causa delle IA. Sono stati fatti danni enormi anche con le tecnologie già disponibili nei decenni scorsi, senza che nessuno sollevasse un polverone. I sistemi di raccomandazione funzionano per affinità, quindi propongono alle persone ciò di cui già si interessano. Nessun sistema al mondo indurrà uno con convinzioni di sinistra a votare FdI. O un vegano a comprare un hamburger.
In ogni caso sono stati ritenuti ad alto rischio e inclusi nella regolamentazione, dunque non vedo il problema.
Uanema ha scritto: Davvero non ci sono dei validi motivi per demonizzare questa "innovazione"? 
"Demonizzare" per me significa rifiutare o criminalizzare qualcosa a priori, senza avere la certezza del suo essere nocivo. Certezza che oggettivamente non c'è. Tutti i problemi e i punti critici esposti finora sono risolvibili con aggiustamenti e norme apposite. Mi pare che molti di quelli che demonizzano l'IA abbiano la tendenza a umanizzarla e attribuirle una volontà propria potenzialmente distruttiva, cosa che non ha (almeno per ora). Può darsi che i libri e i film di fantascienza catastrofica abbiano un grande ruolo in questo.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

152
@Silverwillow, ti ringrazio per lo scambio di opinioni sull'argomento, vorrei comprendere meglio però il tuo punto di vista.
Silverwillow ha scritto: La vera realtà dei fatti è che non ci sono certezze né in un senso né nell'altro, è tutto ancora in divenire.
Cos'è in divenire? L'IA è già presente nella nostra vita.
Un articolo di febbraio 2023 ci dice che gli Stati Uniti sono il leader indiscusso, mentre l'Europa è il fanalino di coda, ma con Francia e Germania in netta ripresa. 
https://www.investglass.com/it/which-countries-are-leading-the-ai-race/

Ho già ricordato che anche il credito sociale in Cina è una realtà, non parliamo di libri e film di fantascienza.

https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_credito_sociale

Questa è la realtà dei fatti, perché non si vuole riconoscere già l'impiego di questa nuova tecnologia?
Qui ancora un breve esempio, ma la lista potrebbe essere davvero lunga:
veicoli Autonomi (mezzi a guida autonoma);
robot Autonomi (robot in grado di muoversi senza intervento umano);
oggetti intelligenti (oggetti che prendono decisioni senza intervento umano);
assistenti virtuali e Chatbot (sono capaci di conversare con gli utenti);
raccomandazioni (indirizzano gli utenti verso prodotti di interesse);
elaboratori di immagini (riconoscono persone/animali o oggetti);
elaboratori di linguaggio (elaborano il linguaggio al fine di comprenderlo o tradurlo);
elaboratori di dati intelligenti (vengono utilizzati per estrarre informazioni, grazie agli algoritmi su dati strutturati).
Silverwillow ha scritto: sono orgogliosa che l'Europa abbia messo la legalità e i diritti davanti al guadagno.
Uhm, l'Intelligenza Artificiale è una macchina con cui fare soldi e per questo c'è la necessità che l'avidità non prevalga. Con tutte le leggi che abbiamo, non vedo perché si dovrebbe fare un'eccezione per l'IA...
Per la cronaca non è che poi gli Stati Uniti siano rimasti a guardare quello che succede...
USA: regole “intelligenti” per l’Intelligenza Artificiale
Silverwillow ha scritto: E infatti questi aspetti sono stati inclusi nella legge, proprio perché ritenuti potenzialmente nocivi e discriminatori. Man mano che emergono i rischi, si prendono le rispettive contromisure.
Potenzialmente? Diciamo pure che questi aspetti nocivi e discriminatori già sono stati messi in atto e ora si sta tentando di mettere una pezza. Non lo so se le contromisure saranno altrettanto efficaci, molto dipende dallo scopo che si vuole perseguire, ad esempio, "il sistema di credito sociale" rende molto soddisfatti i governanti cinesi, lo stesso credo non si possa dei cittadini, soprattutto per chi ancora riesce a vedere certe storture.
Silverwillow ha scritto: Non è da ieri che si influenzano le elezioni con qualsiasi mezzo, legale o non, inclusi social, siti fasulli, propaganda, fake news, ecc. Non vedo un maggiore pericolo in questo senso a causa delle IA. Sono stati fatti danni enormi anche con le tecnologie già disponibili nei decenni scorsi, senza che nessuno sollevasse un polverone. I sistemi di raccomandazione funzionano per affinità, quindi propongono alle persone ciò di cui già si interessano. Nessun sistema al mondo indurrà uno con convinzioni di sinistra a votare FdI. O un vegano a comprare un hamburger.
In ogni caso sono stati ritenuti ad alto rischio e inclusi nella regolamentazione, dunque non vedo il problema.
Non mi piace parlare di politica, ma bisogna prendere atto che non esistono più le correnti di pensiero, gli ideali, le lotte sociali ecc. Oggi si vota il personaggio politico a qualsiasi simbolo esso sia legato. Con il bipolarismo c'è stata poi una netta sintesi a questo processo. Come vedi, quindi, è molto facile dirottare il voto di uno di "sinistra" verso uno di "destra" che propone più o meno le stesse cose, però, fa un uso migliore del sistema mediatico. Detto tra noi, anche i vegani possono essere convinti a cambiare idea, non è che poi non mangino carne per una qualche forma di allergia, parliamo sempre di idee e queste possono cambiare, basta cambiargli il paradigma...
Silverwillow ha scritto: "Demonizzare" per me significa rifiutare o criminalizzare qualcosa a priori, senza avere la certezza del suo essere nocivo. Certezza che oggettivamente non c'è. Tutti i problemi e i punti critici esposti finora sono risolvibili con aggiustamenti e norme apposite. Mi pare che molti di quelli che demonizzano l'IA abbiano la tendenza a umanizzarla e attribuirle una volontà propria potenzialmente distruttiva, cosa che non ha (almeno per ora).
Ecco, qui non stiamo facendo supposizioni, chi sta cercando di prendere delle contromisure ha già visto l'uso criminale di questa tecnologia. Perché scrivi che non ci sono certezze? Pensi davvero che questi leggi siano state pensate senza averne cognizione di causa? Se poi lo scopo è rendere l'IA un'unità pensante come l'uomo, naturalmente potrebbe apprendere anche gli aspetti più aberranti dell'essere umano. Tutto dipende dall'uso che se ne vuole fare e non tutti hanno poi degli intenti pacifici, mettiamola così.

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

153
Uanema ha scritto: Cos'è in divenire? L'IA è già presente nella nostra vita.
Certo che è già presente, buona parte di ciò che facciamo online è gestito da IA (ne ho parlato più su). Ciò che per me è in divenire è il loro sviluppo (che continua, non si è mai fermato), e di conseguenza la loro pericolosità.
Uanema ha scritto: Ho già ricordato che anche il credito sociale in Cina è una realtà, non parliamo di libri e film di fantascienza.
Per il fatto che le autocrazie controllino i cittadini, non serve neanche scomodare la fantascienza: è sempre stato così (coi mezzi disponibili nelle varie epoche). Il mio riferimento alla fantascienza era soprattutto una provocazione, perché spesso trovo articoli sui pericoli delle IA corredati da immagini di robot assassini prese da Terminator. Li trovo volutamente e inutilmente ansiogeni, fatti per indurre la gente ad aprire l'articolo.

Uanema ha scritto: Questa è la realtà dei fatti, perché non si vuole riconoscere già l'impiego di questa nuova tecnologia?
Nessuno qui si rifiuta di riconoscere la realtà, tantomeno io (che ho aperto la discussione proprio perché l'argomento mi sembrava complesso). Ciò che mi rifiuto di riconoscere è la visione catastrofica che alcuni hanno di uno sviluppo tecnologico che può invece essere utile in moltissimi ambiti.
Uanema ha scritto: Come vedi, quindi, è molto facile dirottare il voto di uno di "sinistra" verso uno di "destra" che propone più o meno le stesse cose, però, fa un uso migliore del sistema mediatico. Detto tra noi, anche i vegani possono essere convinti a cambiare idea, non è che poi non mangino carne per una qualche forma di allergia, parliamo sempre di idee e queste possono cambiare, basta cambiargli il paradigma...
Tutto ciò, per me, significa solo che troppe persone non hanno delle idee o dei principi su cui hanno riflettuto a lungo e di cui sono certi (e di conseguenza forse non dovrebbero votare, né andare al ristorante :P ). E questa sì sarebbe una cosa grave. Le idee normalmente si cambiano per motivi seri, non perché un qualche programma o una pubblicità te lo suggeriscono.
Uanema ha scritto: Ecco, qui non stiamo facendo supposizioni, chi sta cercando di prendere delle contromisure ha già visto l'uso criminale di questa tecnologia. Perché scrivi che non ci sono certezze? Pensi davvero che questi leggi siano state pensate senza averne cognizione di causa?
Non ci sono certezze sugli sviluppi futuri. Sui problemi già in atto ho parlato più su, e non sto a ripetermi
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

154
Silverwillow ha scritto: Per il fatto che le autocrazie controllino i cittadini, non serve neanche scomodare la fantascienza: è sempre stato così (coi mezzi disponibili nelle varie epoche). Il mio riferimento alla fantascienza era soprattutto una provocazione, perché spesso trovo articoli sui pericoli delle IA corredati da immagini di robot assassini prese da Terminator. Li trovo volutamente e inutilmente ansiogeni, fatti per indurre la gente ad aprire l'articolo.
Sono rimasta un po' sorpresa da questa risposta... Anche i robot assassini non sono fantascienza:
Terminator è (già) tra noi

Il problema come dicevo non è tanto l'IA (anche se, dovendo fare un paragone con le epoche passate, di sicuro con questa nuova tecnologia si può perseguire in maniera più efficace un potere assoluto) ma l'uso che l'uomo ne fa. Dato che stiamo delegando molti dei nostri compiti alle macchine, quando poi queste si renderanno conto che la maggior parte dei problemi presenti sulla Terra sono causati dall'uomo, non potrà che convenire sull'eliminazione di questa seccatura. Questa è una preoccupazione abbastanza realistica, anche se non ancora attuata dalle macchine, ma non ci vuole poi chissà quale intelligenza per arrivare a questa soluzione.  Non si demonizza, quindi, questa tecnologia, ma l'uso e lo scopo di chi tira i fili della questione, che poi è sempre l'uomo. Si potrebbe abbattere in un click l'evasione fiscale o addirittura la mafia, ma esiste questa volontà? La poca fiducia risiede proprio sugli umani, perciò meno diavolerie (giusto per restare in tema) gli si mette tra le mani e meglio è per tutti gli esseri viventi.

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

155
Parlando proprio di scrittura, sono andata adesso a controllare le tracce della prova d'italiano per la maturità e quella riguardante Oriana Fallaci riprende lo stesso tema trattato da me poc'anzi...
Testo tratto da: Oriana Fallaci, Intervista con la storia.

La storia è fatta da tutti o da pochi? Dipende da leggi universali o da alcuni individui e basta? È un vecchio dilemma, lo so, che nessuno ha risolto e nessuno risolverà mai. È anche una vecchia trappola in cui cadere è pericolosissimo perché ogni risposta porta in sé la sua contraddizione. Non a caso molti rispondono col compromesso e sostengono che la storia è fatta da tutti e da pochi, che i pochi emergono fino al comando perché nascono al momento giusto e sanno interpretarlo. Forse. Ma chi non si illude sulla tragedia assurda della vita è portato piuttosto a seguire Pascal quando dice che, se il naso di Cleopatra fosse stato più corto, l’intera faccia della Terra sarebbe cambiata; è portato piuttosto a temere ciò che temeva Bertrand Russell quando scriveva: «Lascia perdere, quel che accade nel mondo non dipende da te. Dipende dal signor Krusciov, dal signor Mao Tse-tung, dal signor Foster Dulles. Se loro dicono “morite” noi morremo, se loro dicono “vivete” noi vivremo». Non riesco a dargli torto. Non riesco a escludere insomma che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi, dall’iniziativa o dall’arbitrio di pochi. Quei pochi che attraverso le idee, le scoperte, le rivoluzioni, le guerre, addirittura un semplice gesto, l’uccisione di un tiranno, cambiano il corso delle cose e il destino della maggioranza. Certo è un’ipotesi atroce. È un pensiero che offende perché, in tal caso, noi che diventiamo? Greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame? Materiale di contorno, foglie trascinate dal vento?”. 
Semplicemente magnifica  :sss:

Poi c'è un'altra traccia che ha come tema una riflessione di Piero Angela e in qualche modo se ne potrebbe prenderla a spunto per parlare anche di IA.
Comunque, se volete è possibile trovare tutte le proposte anche a questo link:

Maturità 2023, le foto delle tracce della prima prova scritta: Quasimodo, Moravia, Piero Angela e la lettera all’ex ministro Bianchi

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

156
@Uanema L'unica cosa su cui non sono d'accordo, è quando dici che non ti piace parlare di politica. Tutto è politica, buona o cattiva che sia. Bisogna scegliere se subirne passivamente gli effetti (la metà degli italiani lo fanno, rinunciando al voto) o cercare di influenzarla, con i pochi o tanti mezzi a disposizione. E chi può manovrare le intelligenze artificiali ha più mezzi degli altri. Il mondo è ormai diviso tra poveri (tanti) e ricchissimi (pochi) che decidono i destini dell'umanità, fottendosene tranquillamente di qualsiasi codice morale: gli esempi sono sotto gli occhi di chiunque voglia vederli. Vorrei essere cieco.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

157
Ti ringrazio @Cheguevara, ma non mi piace parlare di politica, non perché non ne riconosca l'importanza, anzi, ma a me interessa sviluppare un certo pensiero critico, che ci può portare, dopo aver analizzato bene i fatti, a formulare una nostra opinione. Quando in un discorso, invece, si tenta di inquadrarne una certa corrente politica, si rischia di strumentalizzare il proprio pensiero (questo accade anche con le canzoni, usate come slogan all'insaputa degli stessi autori) o peggio ancora senza ascoltarne i contenuti, perché appartenente a un partito a noi poco gradito. La stessa Oriana Fallaci si è sentita tirata per la giacchetta prima dalla sinistra e ora dalla destra. Riguardo alle tracce di quest'anno per la prova d'italiano, la critica che è stata rivolta alla tesi della scrittrice è stata: "Si vede che c'è un governo di destra", "Questa è la deriva della destra" oppure "l'impronta ideologica è evidente" ed ecc. Come puoi notare, dove sono i contenuti? Ma qualcuno, prima di scrivere queste idiozie, ha davvero letto la traccia e riesce a commentarla? 
Personalmente, quindi, toglierei la politica dai nostri discorsi per prestare maggiore attenzione agli argomenti.  (y)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

158
Uanema ha scritto: Ti ringrazio @Cheguevara, ma non mi piace parlare di politica, non perché non ne riconosca l'importanza, anzi, ma a me interessa sviluppare un certo pensiero critico, che ci può portare, dopo aver analizzato bene i fatti, a formulare una nostra opinione. Quando in un discorso, invece, si tenta di inquadrarne una certa corrente politica, si rischia di strumentalizzare il proprio pensiero (questo accade anche con le canzoni, usate come slogan all'insaputa degli stessi autori) o peggio ancora senza ascoltarne i contenuti, perché appartenente a un partito a noi poco gradito. La stessa Oriana Fallaci si è sentita tirata per la giacchetta prima dalla sinistra e ora dalla destra. Riguardo alle tracce di quest'anno per la prova d'italiano, la critica che è stata rivolta alla tesi della scrittrice è stata: "Si vede che c'è un governo di destra", "Questa è la deriva della destra" oppure "l'impronta ideologica è evidente" ed ecc. Come puoi notare, dove sono i contenuti? Ma qualcuno, prima di scrivere queste idiozie, ha davvero letto la traccia e riesce a commentarla? 
Personalmente, quindi, toglierei la politica dai nostri discorsi per prestare maggiore attenzione agli argomenti.  (y)
Significa che la tua politica, in questa discussione, è quella di focalizzarti sugli argomenti. Ma ogni argomento non è una monade, fa parte di un percorso in cui ogni punto ha un prima e avrà un dopo: chi ha deciso di impiegare ingenti risorse finanziarie per lo sviluppo delle AI e perché? I benefici che se ne traggono sono veramente tali? La previsione statistica che nei prossimi 7 anni, grazie all'uso massiccio delle AI, si perderanno (si stanno già perdendo, vedasi Vodafone) 300 milioni di posti di lavoro, ci preoccupa? Porsi questi, e altri, interrogativi, è fare politica, come anche non porseli. La sicura perdita di posti di lavoro significa maggior ricorso al welfare, quindi taglio di altre spese o aumento delle tasse: problemi eminentemente politici. Fare politica non significa necessariamente schierarsi a destra o a sinistra, anche perché si tratta ormai di due mondi liquidi che spesso si mescolano, pur senza fondersi (come l'acqua e l'olio), a seconda delle convenienze: significa porsi domande e cercare  risposte, avere ed esprimere opinioni sui percorsi passati e cercare di influenzare quelli futuri. Tornando all'argomento della discussione, secondo me il rapporto costi/benefici dell'uso delle AI è sbilanciato verso i costi. Se ho ragione o torto lo stabiliranno i fatti nei prossimi, diciamo, cento anni. La mia generazione è ormai prossima all'esaurimento: saranno quelle successive e quelle future a sperimentarlo.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

159
Ciao!
Ho trovato un altro articolo interessante. In questo caso il tema principale è la ricerca scientifica, in particolare medica. Come si potrà leggere anche in questo ambito sorgono interrogativi e problematiche. 
L'autrice è Sara Gandini, esperta in oncologia ed epidemiologia.
Tra gli spunti di riflessione proposti mi ha particolarmente colpita il seguente passaggio:

"Un primo aspetto importante da ricordare è che per usare questi strumenti la realtà deve essere trasformata in un dato binario. Ogni informazione deve essere codificabile, e le persone, le malattie, le cure, tutto quello che accade nella relazione tra medico e paziente, la storia dei pazienti… tutto deve essere riducibile ad un dato bidimensionale immagazzinabile per poter essere codificato e analizzato e questo ovviamente porta ad una riduzione della realtà che lascia fuori l’imprevisto dell’umano, la soggettività, l’inconscio, l’eros, la magia delle relazioni. 

Si perde qualcosa quindi ma accelerano i calcoli e questo attira molti ricercatori che a mio parere si affidano alle macchine come scorciatoia per pensare, come se bastasse schiacciare un bottone per comprendere il significato nascosto di grandi quantità di dati, senza bisogno di studiare criticamente la letteratura scientifica. Con l’AI ci si affida alle macchine per dare risultati che spesso ad esempio sono semplici correlazioni scambiate per legami causali, di causa ed effetto, perché non c’è tempo per ragionare sui disegni di studio, sulle fonti di bias e confondimento e capire cosa affettivamente quel singolo studio è in grado di dire e cosa no.

Si chiede alle macchine di pensare al nostro posto, perché chi usa senso critico rallenta il processo e non è funzionale."

Di seguito il link al testo completo:

https://www.lafionda.org/2023/06/27/int ... politiche/

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

160
ivalibri ha scritto: Ho trovato un altro articolo interessante. In questo caso il tema principale è la ricerca scientifica, in particolare medica. Come si potrà leggere anche in questo ambito sorgono interrogativi e problematiche.
Sì, è interessante, grazie per averlo riportato. Ma scorrendolo mi è parso che parli spesso in generale di "macchine" , quindi non solo di IA. Ad esempio, i dati sul covid erano sì oggettivi e fin troppo freddi, ma non frutto di una IA quanto di sistemi informatici "banali" che usiamo ogni giorno. 
ivalibri ha scritto: tutto deve essere riducibile ad un dato bidimensionale immagazzinabile per poter essere codificato e analizzato e questo ovviamente porta ad una riduzione della realtà che lascia fuori l’imprevisto dell’umano, la soggettività, l’inconscio, l’eros, la magia delle relazioni. 
Questo passaggio mi fa un po' storcere la bocca. Neanche tanto per troppa ingenuità e idealismo, ma per il suo essere poco veritiero: a quanti è capitato di uscire dall'ingranaggio della Sanità con la sgradevole sensazione di essere stati, per il medico di turno, solo il numero di chiamata preso all'ingresso, e non una persona? Questo non dipende dalla tecnologia, nuova o vecchia che sia, ma dal costante sovraccarico della sanità e dal comprensibile distacco clinico di chi ci lavora. Mi ha invece colpita leggere che l'IA sembra avere, in alcuni test (non certo definitivi) più empatia degli esseri umani. Certo, lei non ha lo stress di un medico vero, ha solo un programma da eseguire, ma è comunque degno di nota.
ivalibri ha scritto: Si perde qualcosa quindi ma accelerano i calcoli e questo attira molti ricercatori che a mio parere si affidano alle macchine come scorciatoia per pensare,
Quel qualcosa, per me, si è perso molto tempo fa. Forse ancora all'epoca delle ferrovie o dei primi computer, o di internet. Ogni cambiamento degli ultimi secoli ha comportato una sempre più decisa deviazione verso una minore importanza umana e una più diffusa dipendenza dalle macchine (cosa succede quando si rompe il frigo, o la lavatrice, o c'è sciopero dei treni?). L'IA per me è solo l'ultimo gradino. Ha attirato il mio interesse perché nuova, ma dopo aver testato i programmi disponibili per mesi mi sono convinta che non sia niente di diverso da altre invenzioni già assimilate, e che già la usavamo da tempo senza neanche saperlo: https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/hitech/2023/06/29/meta-spiega-il-ruolo-dellia-su-facebook-e-instagram_b733fec7-bab1-454b-ae7f-5afef69264a9.html
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

161
ivalibri ha scritto: Si chiede alle macchine di pensare al nostro posto, perché chi usa senso critico rallenta il processo e non è funzionale."
Considerazione inquietante: andando avanti su questo percorso c'è l'eliminazione dei dissidenti, caratteristica primaria di ogni dittatura.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

162
Ciao @Silverwillow
Seguo Sara Gandini da tempo, dalle prime ondate di covid, e conosco abbastanza il suo pensiero. Alcune precisazioni:
Silverwillow ha scritto: Ma scorrendolo mi è parso che parli spesso in generale di "macchine" , quindi non solo di IA. Ad esempio, i dati sul covid erano sì oggettivi e fin troppo freddi, ma non frutto di una IA quanto di sis
In realtà fa riferimento in maniera specifica all'applicazione dell'IA nell'ambito della ricerca medica. Come dice infatti lo stesso articolo:

Nella ricerca scientifica oramai da anni è arrivata con prepotenza la cosiddetta intelligenza artificiale (AI). La potenza di calcolo dei computer ora permette di elaborare grandi quantità di dati (i famosi big data) che fino a poco tempo fa non era pensabile analizzare. Ad esempio in ambito della ricerca oncologica in epidemiologia e biostatistica usiamo queste tecniche per analizzare i dati del microbioma intestinale in relazione con la dieta e gli effetti collaterali delle terapie oncologiche o per studiare le immagini diagnostiche che vengono trasformate in pixel e attraverso formule matematiche in dati. Una branca dell’intelligenza artificiale implementa algoritmi che sono usati spesso in questo ambito e che si chiamano machine learning (letteralmente macchine che imparano) oppure si usano reti neurali artificiali sul modello del sistema nervoso centrale umano. Come si osserva si tratta di espressioni che tentano di umanizzare le macchine.

Le IA aiutano a processare grandi quantità di dati, cosa che la mente umana non è in grado di fare, ma poi i dati vanno interpretati. Il caso del covid è stato emblematico in questo senso.
Silverwillow ha scritto: Questo passaggio mi fa un po' storcere la bocca. Neanche tanto per troppa ingenuità e idealismo, ma per il suo essere poco veritiero: a quanti è capitato di uscire dall'ingranaggio della Sanità con la sgradevole sensazione di essere stati, per il medico di turno, solo il numero di chiamata preso all'ingresso, e non una persona? Questo non dipende dalla tecnologia, nuova o vecchia che sia, ma dal costante sovraccarico della sanità e dal comprensibile distacco clinico di chi ci lavora. Mi ha invece colpita leggere che l'IA sembra avere, in alcuni test (non certo definitivi) più empatia degli esseri umani. Certo, lei non ha lo stress di un medico vero, ha solo un programma da eseguire, ma è comunque degno di nota.
Sara Gandini infatti è promotrice di un rapporto diverso medico-paziente e di una medicina più personalizzata ed umana. Ma qui si parla di ricerca in ambito medico, che è tutt'altra cosa. Non mescolerei le due cose. La ricerca è ciò che sta alla base dei progressi in medicina, dalla produzione farmaceutica alle tecnologie diagnostiche, ecc. che poi vengono applicate dai medici. Si tratta di un sistema articolato e complesso.
Silverwillow ha scritto: Quel qualcosa, per me, si è perso molto tempo fa. Forse ancora all'epoca delle ferrovie o dei primi computer, o di internet. Ogni cambiamento degli ultimi secoli ha comportato una sempre più decisa deviazione verso una minore importanza umana e una più diffusa dipendenza dalle macchine (cosa succede quando si rompe il frigo, o la lavatrice, o c'è sciopero dei treni?). L'IA per me è solo l'ultimo gradino.
Certamente. Tuttavia è sempre bene riflettere su potenzialità e problematiche che ogni nuova tecnologia comporta. Come ho già scritto più sopra, lo scollamento tra tecnica e riflessione sulla tecnica è un problema annoso che ci affligge da tempo, ma con le continue e sempre più sofisticate conquiste tecnologiche ci allontaniamo sempre più dal sentire la necessità di interrogarci a tutto tondo sul loro impatto sulle nostre vite. Si finisce insomma per dare per scontato che la tecnologia progredirà come se fosse dotata di vita propria e che dovremo essere noi ad adattarci ad essa.

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

163
Ho trovato quest'intervista a Yann LeCun, che non conoscevo ma risulta essere uno dei maggiori esperti di intelligenza artificiale. Io non ho le sue lauree e i suoi premi, ma lui dice esattamente – solo con più competenza scientifica e linguistica – ciò che penso io, da totale ignorante, sulle potenzialità e sui rischi:
https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-yann-lecun-meta/
Volevo anche riportare un'altra esperienza avuta oggi con le IA. Sono tornata (dopo mesi di disinteresse, perché dopo un po' la novità passa e le risposte troppo rigide annoiano) a consultare Claude (su poe.com si possono testare Claude 2 e chat Gpt 4, col limite di una sola domanda al giorno). Io ho usato la versione gratuita, perché avevo in mente di farne delle altre. Ho chiesto informazioni sulle armi e proiettili a salve (sto rivedendo un romanzo). Con mio totale sconcerto, Claude si è rifiutato di rispondere, adducendo motivi di sicurezza. Alla mia obiezione che quelle a salve non sono vere armi, si è detto d'accordo, ma si è rifiutato comunque, per sicurezza. Quando ho concluso: "Be', grazie tante. Molto utile..." mi ha ringraziata a sua volta. L'ironia proprio non gli entra  :bash:    :no: 
Allora sono tornata a ChatGpt, e mi ha dato subito le informazioni che volevo, e che in precedenza avevo speso ore a cercare su molti siti diversi. La mia era più che altro una curiosità, solo una conferma, ma mi ha sorpresa questa discrepanza. Ho iniziato a vedere il rischio di una censura sempre più forte, quindi su tutto ciò che è violento/pericoloso, illegale o non del tutto adatto, in base a criteri confusi e casuali.
Ciò che dice LeCun nell'articolo, sull'importanza che questa tecnologia sia open-source e non in mano a poche aziende e piegata al loro interesse, mi pare cruciale, di fronte al rischio di sfruttamento a meri fini personali, aziendali, politici, economici, ecc.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

164
@Silverwillow Secondo me, riguardo a ciò che preferiremmo avere da un'intelligenza artificiale, si tratta di scegliere tra due opzioni: un (in)utile idiota - inutile nella valutazione di fatti, parole o situazioni, utile in campi strettamente diagnostici, matematici e comunque esecutivi - o una vera intelligenza in grado di muoversi autonomamente, che però potrebbe rappresentare un pericolo. Di sicuro preferisco la prima. 
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Chat GPT, modelli AI e il futuro di offerte "self service" per editing e adattamenti

165
In un altro post avevo accennato come mi stia dilettando a proporre la traduzione in inglese del mio romanzo su Wattpad. Devo dire che è un lavoraccio e che io l'inglese l'ho imparato alle superiori, come molti altri, e sono ben lontano da un madrelingua quanto a conoscenza della lingua. Nonostante lavori all'estero e da quasi 8 anni e usi l'inglese per praticamente tutto,, sento che la mancanza di una formazione accademica più approfondita  sull'inglese mi limiti parecchio quanto a lessico e sicurezza nell'uso della lungua, tanto scritta quanto parlata.

A marzo però, ho preso l'onda dell'uso dei modelli linquistici di intelligenza artificiale, dopo il rilascio della tecnologia basata su modelli GPT-4. Ho iniziato a usare Bing Chat AI, ChatGPT e DeepL come  "consulenti"  di traduzione. Le capacità di questi strumenti mi hanno sconvolto, da marzo sono riuscito a tradurre quasi 600 pagine con una qualità e una precisione che non sarei riuscito a ottenere da nessun traduttore-traditore professionista. Non ho nulla contro i traduttori, sia chiaro, ma sono pur sempre "esseri umani" che saranno esperti di lingua e di specifici tipi ti testo, ma mai saranno esperti della specifica storia che come autori vogliamo raccontare.



[font=Söhne, ui-sans-serif, system-ui, -apple-system, Segoe UI, Roboto, Ubuntu, Cantarell, Noto Sans, sans-serif, Helvetica Neue, Arial, Apple Color Emoji, Segoe UI Emoji, Segoe UI Symbol, Noto Color Emoji]In genere passo all'intelligenza artificiale intorno ai 3000 caratteri per volta da tradurre. E una volta fatta la traduzione in inglese, procedo a un editing della traduzione per cui mi servo nuovamente della IA chiedendole di esaminare e analizzare nel dettaglio una frase o un particolare aspetto idiomatico del testo. Ecco qui un esempio di output su una mia revisione. Nota interessante, l'output originale era in inglese, in quanto io lavoro in inglese con ChatGPT, ma le ho chiesto di tradurre l'output all'italiano mantenendo i virgolettati intatti:

[/font]


Esaminiamo la frase "Flavia swallowed hard, aware that Clyella sensed all of her discomfort," e confrontiamola sia con l'originale in italiano che con la traduzione originale.

Frase originale in italiano:
"Flavia deglutì a fatica, sapendo che Clyella percepiva perfettamente il suo disagio."
Traduzione originale:
"Flavia swallowed hard, knowing that Clyella perfectly sensed her discomfort."
Frase riformulata:
"Flavia swallowed hard, aware that Clyella sensed all of her discomfort."
Confronto:
  • Correttezza: La frase riformulata è una traduzione corretta dell'originale italiano. Cattura l'essenza del sentimento di Flavia e della consapevolezza di Clyella al riguardo.
  • Fluidità: La frase riformulata è fluida in inglese, facile da capire e si inserisce bene nel contesto della conversazione tra Flavia e Clyella.
  • Efficacia: Sia la traduzione originale che la frase riformulata sono efficaci nel trasmettere il significato inteso. Catturano la sfumatura che Flavia è a disagio e che Clyella ne è consapevole.
Differenze:
  • La traduzione originale usa la parola "knowing", mentre la frase riformulata usa "aware". Entrambe le parole servono a trasmettere la comprensione di Flavia che Clyella percepisce il suo disagio.
  • La traduzione originale utilizza "perfectly sensed", restando più vicina all'italiano "percepiva perfettamente". La versione riformulata semplifica ciò in "sensed all of her", che è una piccola deviazione ma comunica comunque efficacemente che Clyella è pienamente consapevole del disagio di Flavia.
Appropriatezza:
Sia la traduzione originale che la frase riformulata adattano in modo appropriato l'originale italiano. La frase riformulata non fa nulla di significativamente diverso rispetto alla traduzione originale; è più una scelta stilistica che una differenza sostanziale di significato.
In sintesi, la frase riformulata è una traduzione corretta, fluida ed efficace del testo originale italiano. Potrebbe mancare della sfumatura di "perfectly sensed" della traduzione originale, ma è comunque una riformulazione accettabile.

Ora, questa era una frase semplicissima e breve, ma tralasciando l'aspetto della traduzione all'inglese, con richieste simili si riescono a ottenere risultati che secondo me sono straordinari per adattare o limare questa o quella frase o paragrafo in inglese o in italiano o in qualunque lingua.

Di più, anche durante la stesura, la natura generativa dell'intelligenza artificiale permette di ottenere spunti, idee e formulazioni creative o efficienti, di adattare il registro lessicale, il ritmo, lo stile ecc...


Cosa ne pensate? Qualcuno ha già esperienza nell'uso di ChatGPT o simili come assistenti di scrittura? Se dovesse interessare, trovo che sarebbe molto utile raccontarci i nostri esperimenti e condividere i prompt usati per ottenere qualche aiuto specifico.



Fatemi sapere!

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

168
Brutus ha scritto: Amazon ha aggiornato Kindle Direct Publishing, chiedendo agli autori di specificare se il testo è stato generato con IA.
È indicativo del fatto che con questi cambiamenti tecnologici dovremo conviverci, volenti o nolenti. Giorni fa ho trovato un concorso letterario per racconti che chiedeva di specificare se si era usata l'IA per scriverlo (credo che presto questa nota verrà messa in ogni bando).
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

169
Silverwillow ha scritto: È indicativo del fatto che con questi cambiamenti tecnologici dovremo conviverci, volenti o nolenti. Giorni fa ho trovato un concorso letterario per racconti che chiedeva di specificare se si era usata l'IA per scriverlo (credo che presto questa nota verrà messa in ogni bando).
Immagino che dipenda dal fatto che le IA siano particolarmente brave nei racconti brevi. Facendo un giro in rete ho notato che molti programmi di IA per scrittori si rivolgono principalmente a chi scrive articoli, blog, storie per IG o comunque professionisti del settore social media, quelli cioè che hanno bisogno di scrivere spesso testi brevi ma con una certa regolarità.
Pensare a un romanzo totalmente scritto da un IA credo sia prematuro, soprattutto perché a quanto leggo, la narrativa composta da questi algoritmi risulta sempre piatta, ridondante, pesante e ripetitiva, senza contare che usando la rete come bagaglio si rischia fortemente il plagio.

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

170
Riesumo questo topic per chiedere chi di voi usa IA per fare brainstorming durante la scrittura.

Sebbene io non usi nessuna IA per scrivere (la loro prosa è pessima, la loro narrazione stantia), trovo molto stimolante inserire nel prompt un punto della trama in cui mi trovo bloccato e che non riesco a sviluppare, e vedere cosa l'IA mi risponde.

Tutte le "idee" proposte sono banali e già viste, ma quasi sempre dopo 2-3 scambi sono io che riesco a trovare soluzioni a cui inizialmente non avevo pensato. Proprio come in un vero brainstorming.

Probabilmente otterrei lo stesso risultato anche se il mio interlocutore fosse umano e conoscesse le dinamiche dello storytelling (ci ho provato con mia moglie, ma non funziona altrettanto bene :P ). La differenza è che l'IA è sempre disponibile, un amico scrittore no. :)

Grazie a questo sono riuscito a buttare giù 2 scalette per romanzi nel giro di 2 mesi, quando prima mi ci volevano mesi solo per superare i blocchi.
Certo, avere un gruppo di scrittura creativa con cui condividere queste cose forse aiuterebbe allo stesso modo, ma non ce l'ho...

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

171
Mid ha scritto: Probabilmente otterrei lo stesso risultato anche se il mio interlocutore fosse umano e conoscesse le dinamiche dello storytelling (ci ho provato con mia moglie, ma non funziona altrettanto bene :P ). La differenza è che l'IA è sempre disponibile, un amico scrittore no. :)
È uno dei motivi per cui lo trovo utile: gli esseri umani, specie se poco interessati alla scrittura o al progetto in questione, sono inclini ad annoiarsi, l'IA no.
Mid ha scritto: Tutte le "idee" proposte sono banali e già viste, ma quasi sempre dopo 2-3 scambi sono io che riesco a trovare soluzioni a cui inizialmente non avevo pensato. Proprio come in un vero brainstorming.
L'ho notato anch'io. Spesso le idee proposte non sono molto originali, ma già ottenere delle idee mette in moto il processo creativo, quindi magari ne vengono altre di migliori.
Mid ha scritto: Certo, avere un gruppo di scrittura creativa con cui condividere queste cose forse aiuterebbe allo stesso modo, ma non ce l'ho...
Anche a me piacerebbe avere un gruppo di scrittura (ne ho trovati solo in inglese), forse si potrebbe organizzarne uno, trovando abbastanza persone interessate.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

174
Mid ha scritto: Io ci starei volentieri. Anche se potrei partecipare ad eventuali sessioni "live" solo in videochiamata.
Sarebbe meglio di niente, comunque.
Pensavo più a una cosa informale, tipo un gruppo facebook (non ho le capacità informatiche per creare un sito), dove si possa chiedere consigli sulla trama, i personaggi, il punto di vista (ecc.) di un libro, o postare brevi stralci per avere un parere (senza avere l'obbligo di commento come in Officina). Si potrebbe fare anche qui sul forum, penso: creare una sezione "Gruppo di scrittura".
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Scrivere testi narrativi con le AI (intelligenze artificiali)

175
Silverwillow ha scritto: Pensavo più a una cosa informale, tipo un gruppo facebook (non ho le capacità informatiche per creare un sito), dove si possa chiedere consigli sulla trama, i personaggi, il punto di vista (ecc.) di un libro, o postare brevi stralci per avere un parere (senza avere l'obbligo di commento come in Officina). Si potrebbe fare anche qui sul forum, penso: creare una sezione "Gruppo di scrittura".
 Uhm, perché no. Anche se postare spezzoni potrebbe andare contro le regole del forum, a meno che non sia una sezione privata. In ogni caso si potrebbe fare.

Io pensavo a un gruppo con sessioni "live" perché parlare dal vivo (o comunque in tempo reale o quasi, come una chat) tende a stimolare la creatività in maniera diversa che uno scambio asincrono su un gruppo o un forum. Costringe a pensare al momento, al contrario del normale processo di scrittura, più "meditato", e quindi può far emergere idee diverse da quelle che potremmo avere quando ci mettiamo a scrivere.

Magari si potrebbe fare un gruppo su Discord? Anche se vedo difficile scambiarsi materiale di scrittura, e le chat multiple sono sempre un caos... non so, butto lì idee. :D
Rispondi

Torna a “Parliamo di scrittura”