Simon e Riccardo interverranno qualora vi fossero domande riguardo alla sinossi di romanzi, Gian Luca sarà felice di rispondere a chi, al di là della gara, volesse avere chiarimenti riguardo alla sinossi di sillogi poetiche.
Qualora siate interessati, potrete visitare le pagine dei nostri editor, e i loro siti web, cliccando direttamente sul loro nome.
Ringraziamo Simon, Riccardo e Gian Luca

In principio c’era solo un foglio di carta, una penna dal tappo mangiucchiato e tanta, tanta voglia di scrivere.
Poi un dio crudele chiamato Editoria decise di complicare le cose alle povere anime derelitte chiamate
aspiranti scrittori, così inventò la Sinossi.
E il mondo non fu più lo stesso.
La sinossi, croce e delizia di ogni scrittore, è uno di quegli argomenti spinosi che dividono la community da
sempre: c’è chi ama profondamente buttarla giù ancor prima di aver terminato la prima stesura, altri
invece, se potessero, scapperebbero a gambe levate che nemmeno il Diavolo della Tasmania.
Per quanto mi riguarda, nella mia attività come editor, ho avuto la possibilità di interfacciarmi con varie realtà editoriali e ognuna di loro applicava norme diverse, quindi è quasi impossibile stabilire una legge univoca che
abbracci “la sinossi ideale”.
Per come la vedo io, la sinossi dovrebbe essere il riassunto della storia, dall’inizio alla fine, niente di più,
niente di meno: dovrebbe raccontare gli eventi principali, senza scendere nei dettagli (per questo c’è il
romanzo da leggere! Insomma, sbattetevi un po’, care case editrici, saranno gli scrittori a farvi guadagnare
con il loro ingegno, non dimenticatelo!)
La lunghezza, altro tasto dolente che fa impazzire gli autori, varia a seconda dell’umore
dell’editore (qualcuno doveva pur dirlo!) e della possibilità, o meno, di avere collaboratori che smaltiranno
il materiale che giungerà in redazione: qualcuno chiede una cartella e guai a superare questo limite, altri
sono di manica più larga e oscillano tra le due o tre cartelle, specificando a caratteri cubitali di
inserire anche il finale del romanzo!
Nelle vesti di scrittore, invece, preparo sempre tre versioni della stessa sinossi: una breve, molto concisa, un’altra
dettagliata e completa di finale (due cartelle almeno), e infine una terza, una versione ibrida delle altre due,
più orientata a creare interesse sulla storia, utilizzando uno stile quasi da fascetta, per intenderci.
Cosa non fare mai quando si scrive una sinossi? Lungi da me dare lezioni o salire sul piedistallo a tenere
comizi, però posso dare qualche suggerimento in base alla mia esperienza, finora, sperando non lo troviate
troppo banale!
Punto 1) mantenere l’ordine cronologico degli eventi, se possibile. Lo stile alla Memento di Nolan non è
mai molto ben visto.
Punto 2) Chi leggerà la sinossi, spesso, deciderà solo in seguito se vorrà cimentarsi con il romanzo intero
oppure no, quindi è meglio dedicarle un minimo di cura e attenzione, sarà il nostro biglietto da visita. Che
ci piaccia o no!
Punto 3) evitare commenti sensazionalistici all’interno! Mi sono capitate sottomano sinossi in cui l’autore
inseriva, tra parentesi, spiegazioni e interventi stile commento del regista negli extra dei dvd!
Insomma, diciamoci la verità: la sinossi può essere il nostro peggior nemico oppure il nostro più grande
alleato per sfondare i cancelli che ci separano dalla pubblicazione!
Come direbbe un certo nanetto verde molto, molto saggio, “scelta nostra dev’essere, giovani padawan”
Simon La Rocca