Rag Ball - Capitolo 4 di 1\2

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CAPITOLO 4
Relazioni e correlazioni

«La mia vicina è stata ricoverata d’urgenza» Disse Learn tra un boccone e l’altro.
«Ah si? Come mai?» Rispose Torn stupito.
La forchetta della sua bella arrotolava deliziosi spaghetti alle vongole. L’ennesima cena mensile romantica.
«Però, buono questo piatto!» Esclamò la donna con la bocca strapiena.
«Learn sembri un criceto dai...» Disse ridendo Torn.
«Ma dai...»
Learn sorrise folgorando gli occhi di lui. Quel rossetto rosso passione faceva sempre la sua figura.
«Cosa stavi dicendo della tua vicina?» Chiese curioso il fidanzato.
«Ah si scusa, dicevo che è stata ricoverata in una clinica psichiatrica. Povera pazza!»
«Dai Learn non essere così cinica!» Esclamò Torn.
«Ma è vero, è una povera squilibrata...» Affermò l’ispettrice con certezza.
«Sentiamo un po', perché sarebbe una folle?» Domandò l’uomo.
«Ma i soliti pettegolezzi...Fissava sempre una palla di pezza»
La frase della donna sembrava più una carica pronta ad esplodere.
«Una palla di pezza? Che stranezza...»
«Già, una follia. Pensa che gli dava fastidio anche la luce del sole»
«...Ma davvero?...» Chiese Torn incredulo.
«Ti dico di si, la mia vicina non sopportava la luce del sole»
«Perchè parli al passato amore? Non è mica morta...» Disse Torn.
«Morta no.. ma neanche viva. Le voci dicono che è assente..» Spiegò la Lenox.
«Che patologia gli è stata riconosciuta?» Domandò l’uomo.
«Non so, mica sono un specialista. Abbi pietà..» Disse scocciata Learn.
«Ho capito. Non c’è bisogno di arrabbiarti»
Torn prese la mano della sua fidanzata e la baciò delicatamente. Profumava di vaniglia e cacao, idratata come un petalo raro.
«Ma no, non sono irritata tesoro che vai a pensare!» Esclamò la donna.
Lean si avvicinò al fidanzato e abbracciandolo gli diede un bacio appassionato. Le loro labbra umide si unirono in un attimo eterno come un’onda invasa dalla schiuma.
«Ti amo» Sussurrò nell’orecchio Learn.
«Anch’io ruffiana» Rispose il suo bel Torn.
«Ma adesso dimmi... della tua vicina...»
«Sei proprio un pettegolo amore mio!» Esclamò sorridendo Learn.
«Che dirti di Flora, è una povera pazza punto. È fissata con una palla di pezza..C’è chi dice che...»
«Palla di pezza? Che strano...Non è la prima volta mi parli di una palla di pezza...» Fece una considerazione lui con un tono da detective.
Era da sempre risaputo che Torn poteva solo prestare la sua voce come doppiatore, il suo timbro fermo e sensuale aveva conquistato il cuore dell’ispettrice. Se non era per il suo volto da bonaccione, poteva lavorare nei set di Hollywood ma purtroppo non aveva nessuna chance. Il suo caschetto castano non era ammissibile, neanche davanti all’espressione sconcertante della sua donna.
«Ma davvero? Sai che non ci avevo pensato? Effettivamente questa palla di pezza è davvero un rompicapo» Considerò Learn.
«Cioè, spiegati meglio?» Disse Torn.
«Ora che mi ci fai pensare, in questi mesi sto seguendo casi molto complessi e solo adesso mi sto rendendo conto che, sulla scena c’è sempre una palla di pezza» Osservò la donna.
«Ma dai? Sul serio?»
«Si, si, credo che ci sia un collegamento. In un modo o nell’altro, salta fuori sempre una palla di pezza» Disse l’ispettrice con un pizzico di entusiasmo.
«In che senso cara Learn? Spiegami meglio...» Disse Torn con un indiscutibile interesse.
«Ti ricordi che in centrale abbiamo avuto una segnalazione da parte dell’asilo del Winchester per maltrattamenti verso una bambina di tre anni, una certa Charlotte C.? Le sue maestre dichiararono che l’alunna aveva molti lividi sparsi su tutto il corpo ma l’affermazione che mi lasciò perplessa era la l’ossessione della bimba per una palla di pezza. La sua educatrice Wendy disse che la fissava ogni secondo. Charlotte non parlava ma comunicava attraverso la palla firmata Chicco. La signorina Wendy sostenne che Charlotte era fissata col quadrante viola» Raccontò Learn.
«Che storia...» Disse Torn con un tono da ragazzino.
«Già amore mio ma non è tutto, ricordi il caso Mark Nelson? Te ne avevo già parlato sbaglio?»
«Si, si, l’uomo trovato morto coi pantaloni da sfigato...» Rispose immediatamente l’uomo.
«Vedo che ti ricordi solo le sciocchezze che ti dico» Learn scoppiò a ridere proprio come una bambina.
«Dai che scherzo...»Aggiunse subito dopo.
«Dico quello che tu mi riferisci» Disse Torn.
«E’ vero cucciolo mio, hai perfettamente ragione» Disse con dolcezza la donna.
«Quindi? Prosegui...» incitò Torn.
«Allora sei proprio curioso tesoro. Bene, nell’appartamento di Mark abbiamo trovato una palla di pezza...»
«Anche lì?» Domandò Torn.
«Si, identica a quella della piccola Charlotte. Marca Chicco Mattel»
«Avete trovato qualche nesso tra i due casi?» Domandò Torn con serietà.
«No, anche perché Nelson non aveva figli» Rispose rassegnata la donna.
«E allora che cosa ci faceva una palla di pezza a casa di Mark Nelson?» Chiese l’uomo. «Bell’osservazione Torn. potresti diventare un Detective, un ottimo e sensuale investigatore!» Esclamò l’ispettrice con il sorriso sulle labbra.
«Io? Macché… Non sarei in grado!»
«Invece qui ti sbagli, sei un ottimo osservatore. Mark non è sposato e non ha figli»
«Veramente? Allora qui gatta ci cova!»
«Amo, la gatta non cova nulla!» Esclamò la Learn.
«Ah – ah – ah...» Ribatté Torn.
«Seriamente, qui hai perfettamente ragione. C’è qualcosa che non va. Perchè abbiamo trovato una palla di pezza in un appartamento di un single?» Domandò la Learn.
«Ora mi poni anche le domande. Non sono mica un indovino!» Disse Torn.
«E’ vero amore mio, non sei un indovino… Sei solo un gran fico...» Learn scoppiò a ridere.
«Stupidina mia...»
«Ed ora ci si mette anche Flora con il suo quadrante giallo» Sospirò la donna.
«Abbi pazienza cara, è il tuo lavoro. Prima o poi troverai la correlazione tra i vari casi» La rassicurerò l’uomo.
«Lo spero» Sorrise la donna.
Il suo rossetto era ormai tutto sbavato, Learn era proprio una grande mangiatrice. Amava mangiare e amava il suo uomo.
Lei e Torn finirono la cena romantica senza commentare altro. Il lavoro di lei era da sempre troppo invadente per la loro relazione. Finivano sempre a parlare dei casi più strani e irrisolti tralasciando tutto il resto. Non avevano mai progettato una vita insieme, né parlato di matrimonio e di figli. La loro era una relazione semplice.
«Buon dì a tutti!» Learn si rivolse a tutto il suo staff.
«Buongiorno...» Risposero in coro.
I pivelli della Lenox erano così, gregge di giovani pinguini capaci di azionare solo la loro capacità intellettiva all’unisono. Così facendo, pensavano di imparare più in fretta. Ovviamente quel comportamento da “Detective modello” dava sui nervi al loro capo.
«Ciao Lenox, come sei sciupata...» Disse il sergente Sergey.
«Ciao, guarda lasciamo stare va...» Rispose la donna.
«Ore piccole eh?» Chiese il sergente facendo il galante.
«Ma no...»
La risposta della Lenox fu secca e pacata. Mentre sistemava la sua O-bag arancione, le sue gote diventarono improvvisamente rosse come un tramonto indeciso se tramutare o meno. Tra documenti e appunti da rivedere, Learn finse di sorridere.
«Allora perché non ti togli quei occhiali da sole?» Domandò Sergey.
«Senti un po', pensavo...ai casi che seguiamo da mesi ormai...» Disse Learn mentre masticava l’asticella degli occhiali.
«Si..al caso Castler e al caso Nelson...» La interruppe l’uomo toccandosi il pizzetto ben curato.
«Ma non solo...Anche alla mia vicina di casa Flora...»
«Flora River? Si, sono a conoscenza del caso ma ora cosa centra?» Domandò Sergey.
«Penso che ci sia un nesso con tutti i tre casi» Disse la Learn.
La donna con un balzo si sedette sulla scrivania adiacente a quella del collega. Learn Lenox era una donna davvero abile, capace di alzarsi sul tavolo con solo entrambi i palmi della mano. Aveva due possente ventose al posto degli arti.
«Una correlazione dici? E qual’è?» Chiese Sergey.
«Questo non lo so ancora, ma secondo me esiste qualcosa che le accomuna» Rispose la donna con un po' di titubanza.
«Noto che hai qualche dubbio, sei sicura che l’idea del nesso logico sia proprio tua?» Chiese l’uomo accarezzandosi nuovamente il pizzetto.
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