Il gioco della catena letteraria

1
È un gioco con le stesse modalità e regole de "Il gioco della catena musicale" con l'ovvia differenza che qui si debbono postare titoli di libri; mi pare interessante perché si può dare vita a spunti di lettura, giocando.
Anche qui non sono permessi (per comodità ho fatto copia e incolla dal topic di queffe):
- Trasformazioni dal singolare al plurale (e viceversa);
- trasformazioni di genere;
- traduzioni del termine in altre lingue;
- accrescitivi, diminutivi, prefissi, suffissi e quant'altro.

Dunque è d'obbligo riprendere letteralmente la parola che costituisce l'anello della catena.
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: Il gioco della catena letteraria

2
Inizio io: La coscienza di Zeno, Italo Svevo
Image
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: Il gioco della catena letteraria

6
Trilogia della città di K., di Ágota Kristóf
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: Il gioco della catena letteraria

7
Vampiri conosciuti di persona, di Roberto Barbolini (molto bello, tra l'altro, edito da La nave di Teseo)

Edit: Mercy mi ha preceduto di un secondo, ma per fortuna avevo scelto anch'io la preposizione. Altrimenti sarebbe stato il la per "Le città invisibili" :romance-hearteyes:
www.queffe.it

Re: Il gioco della catena letteraria

8
Cent'anni di solitudine, G.G. Marquez
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: Il gioco della catena letteraria

11
Il giro di vite, di Henry James
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Il gioco della catena letteraria

13
La morte della Pizia, di Friedrich Dürrenmatt
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Il gioco della catena letteraria

15
La morte di Ivan Il'ič, di Tolstoj.
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: Il gioco della catena letteraria

17
La versione di Barney, di Mordecai Richler.

L'ho letto alcuni anni fa e mi è tornato in mente perché citato in diverse discussioni che sto riassumendo. Io l'ho trovato meraviglioso: se non l'avete ancora letto, dategli una una possibilità.
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: Il gioco della catena letteraria

19
Il mito di Sisifo, di Albert Camus.
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Il gioco della catena letteraria

21
Il mondo di Sofia, di Jostein Gaarder
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Il gioco della catena letteraria

22
E Jones creò il mondo, di P. K. Dick
(The world Jones made)
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: Il gioco della catena letteraria

25
Le affinità elettive, di Johann Wolfgang von Goethe.
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Return to “Agorà”