M.T. wrote: direi chiunque, ma ormai arroganza e strafottenza sono visti come valori, come punti di forza. Mi spiace, io non sono d'accordo: forse sarò d'altri tempi (tempi arturiani, tempi mai esistiti), ma non m'importa: non voglio essere così
La penso come te e addirittura, in certi casi, sono fiero di essere "all'antica". Non sempre i gggggggggiovani hanno ragione.
Nella vicenda presente, quella delle ragazze eritree prese a frustate, c'è in più la potenza delle immagini: una cosa è raccontare, altra cosa è vedere con i propri occhi. Penso che se avessimo immagini (e non solo racconti) capiremmo la gravità di certe cose. Penso al ragazzo indiano - sappiamo tutti di cosa parlo. Non abbiamo immagini e la cosa rimane su un piano direi "filosofico". Lì il video è ripreso un po' alla buona in un parcheggio al confine tra Italia e Francia e si vede questo uomo bianco molto
panzuto che scende dal camion parcheggiato, va dietro per aprire il cassone con in mano una grossa frusta da domatore di leoni e compaiono alcune ragazze nere (qui è importante specificarlo perché scommetto che, se fossero state bianche, non sarebbe successo nulla) ammassate l'una sull'altra come bestie (chiedo scusa alle bestie!): immagino il caldo che doveva esserci in quel cassone. Poi due di queste ragazze saltano giù e lui le frusta. La terza si mette a correre per evitare le frustate e lui, che galantuomo!, la insegue brevemente. Nel frattempo si accorge che altre ragazze stanno saltano giù dal cassone impunite, allora con furia torna indietro, ne afferra con violenza una per il braccio e la spinge giù. Questa cade a terra ai piedi del cassone, ma il caporale la frusta mentre è a terra, allora la ragazza cerca di allontanarsi "gattonando" mentre il caporale infuriato la frusta con la
panza di fuori. Poi torna a frustare le altre. Immagini orribili! Probabilmente queste ragazze non avevano documenti e lui, gentilmente!, si era offerto di dar loro un "passaggio" fino al confine con la Francia, ma dietro pagamento, ovviamente. Verosimilmente queste ragazze hanno pagato il conto (chissà come, ma non lo voglio sapere) e lui, gentilmente!, le avrà trasportate per centinaia di chilometri in stile carro-bestiame.
M.T. wrote: Il mondo del lavoro è uno schifo
Appunto!
Silverwillow wrote: Ora come ora, con tutti i lori problemi, è difficile credere che gli Usa siano ancora un faro di democrazia (e per certi versi non lo sono mai stati, in alcuni Stati c'è ancora la pena di morte, in altri è stato vietato l'aborto)
Io infatti mi sono sempre rifiutato di andare negli USA proprio perché non riesco a sopportre che gli USA a livello federale non vietino almeno la produzione e commercalizazzione di armi, la pena di morte e la tortura. Poi viene il resto, ma per cominciare bastano queste tre cose
Silverwillow wrote: Ma è l'Europa l'unica che ha le carte in regola per diventare un modello per tutti gli altri, se solo si riesce a farla funzionare.
Esatto! Infatti sostengo che la UE deve andare avanti: malgrado i difetti, tutti ci vogliono venire. Non è un caso. So che
non esiste una cultura europea, ma ho fiducia che, nei prossimi decenni e con le prossime generazioni, venga creata, se è possibile. Forse non è possibile, forse, però è giusto provarci senza fare unioni artificiali, come è avvenuto per l'Italia che formalmente è unita ("una e indivisibile") ma
di fatto è disunita. Tanto che, in una recente intervista, il professor Barbero ha dichiarato, a un giornalista che gli chiedeva "Secondo Lei, esistono gli Italiani?", con molto imbarazzo, che gli Italiani esistono e ciò che li unisce è proprio il non sentirsi italiani. Recentemente l'ex-ministro Castelli, leghista, durante una trasmissione TV in cui si parlava di autonomia differenziata, ha detto "Ma io non mi sento italiano, mi sento lombardo!" (un ex-ministro che ha giurato, sulla costituzione italiana, di rispettare la repubblica!) sventolando la bandiera della Lombardia e parlando in lombardo, tanto che il conduttore l'ha dovuto fermare con un "Questa è una televisione italiana e Lei deve parlare in italiano!" Ecco, questo è da evitare anche a livello europeo, ma mi pare che certuni remino contro.
Silverwillow wrote: L'utopia deve avere delle radici concrete, non si può dire: da domani aboliamo tutte le armi. Bisogna fare un passo alla volta. Il primo è far sì che non siano più necessarie
Esatto, sorella! Infatti io dico che il mio pacifismo è un metodo, non per forza un fine, cioè dobbiamo "prevenire" le guerre, ma se poi un pazzo sul pianeta decide di farla comunque, allora
obtorto collo dobbiamo aiutare gli invasi anche, se è proprio necessario, con l'invio di armi. Sono per la pace, ma se la pace
eterna paradossalmente dovesse passare per una fase
provvisoria di guerra difensiva, allora che si agisca anche militarmente.
Da utopista incallito continuo a sognare un presidente USA che, all'inizio del mandato, dica
con chiarezza, che la lobby delle armi può andare
a fanculo e che su tutto il territorio USA non sono concepibili né la pena di morte né la tortura.