ElleryQ wrote: o credo che numerosi artisti passati alla storia come "Artisti della Shoah" o "dell'Olocausto", le varie Etty Hillesum, Anne Frank, Leo Haas, Karel Fleischman e molti altri, abbiano saputo raccontare con lucidità e poesia l'orrore e lo hanno fatto durante il medesimo.
Gente senz'altro più in gamba di me. Mi scuso per aver generalizzato quella che evidentemente è una sensazione mia personale.
ElleryQ wrote: Ti invito a rileggere le 9 pagine di interventi e, credo, non ti sfuggirà che ne esistono diversi in cui la forma non è adatta a un forum di scrittori; tantomeno alcuni contenuti, in cui banalità e pressapochismo predominano e non elevano certo la discussione, la quale, vista la drammaticità della tematica, richiederebbe uno sforzo maggiore e una maggiore onestà intellettuale.
Le ho lette tutte le pagine, perché partecipo fin dall'inizio. Ho trovato magari banalità o commenti un po' buttati lì, così come qualche battuta (a cui io stessa ho partecipato, perché su alcune cose, come l'incetta di carta igienica, si può anche sorridere, e alleggerire un po' la situazione). Ma ho trovato anche riflessioni serie e approfondite, e molti spunti storici e politici (da persone non esperte o laureate in materia ma intelligenti), più o meno gli stessi che riportano gli articoli da te citati: la questione del senso dell'Unione Europea, l'influenza di USA e Cina, le guerre precedenti, gli interessi economici in ballo, la visione arretrata della Russia di Putin. Tutti noi leggiamo e seguiamo più o meno le stesse fonti, anche se magari le interpretiamo in modo differente e non siamo capaci di esprimerle bene come un politico di professione.
Questa è una discussione che nessuno leggerà al di fuori di noi, e non mi pare una gara a chi è più bravo a fingersi un esperto, ma uno spazio dove si può (o si poteva) parlare in modo spontaneo, anche con idee non proprio ordinate o chiarissime.
dyskolos wrote: Mi piacerebbe sapere la reale situazione dell'Ucraìna, cioè delle persone che parlano nello stato dell'Ucraìna. Se in genere tutti parlano il russo e l'ucraino, allora in genere tutti sono russi, dunque Putin sta bombardando il popolo che dice di voler difendere.
La questione di lingua e identità interessa anche me.
Io so solo quel poco che ho letto online, ma da quanto ho capito la lingua russa era quella ufficiale, usata ad esempio nelle istituzioni e sul lavoro, mentre l'ucraino era parlato in casa. Ma nel momento in cui si è iniziato un processo di definizione della nazionalità ucraina, per separarla da quella russa, la lingua ufficiale è diventata l'ucraino. Ed è normale, così come in Italia abbiamo imposto l'italiano, pur prevedendo una tutela degli altri gruppi linguistici.
La situazione lì è diversa, perché il bilinguismo è più diffuso. Quindi sì, avrebbero forse potuto tentare qualcosa di simile all'Alto Adige, mantenendo il bilinguismo (e le relative scuole), pur con l'ucraino come lingua ufficiale e istituzionale. Il perché non sia stato fatto ammetto che non lo so, ma come dici tu adesso è tardi. Comunque finisca la guerra, gli ucraini il russo non lo vorranno neanche più sentire. Il problema comunque è condiviso da moltissime zone di confine, che nel corso del secolo scorso hanno cambiato appartenenza. Il fatto che raramente ne esca una guerra, mi fa pensare che quello della lingua possa essere solo un pretesto