Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1652
@dyskolos Più che di bontà, si tratta di naturale disponibilità psicologica dei cani a compiacere l'addestratore. Il cane vuole soltanto che l'umano-capobranco sia contento del suo operato, senza pretendere nulla in cambio: un "bravo" sarà la sua ambita ricompensa, che sia o meno accompagnato da un premietto-snack. Chi maltratta o abbandona un cane merita la galera.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1653
@dyskolos in certi casi, come il cane che abbaia o ringhia verso estranei o come quei cani lasciati liberi che vanno nei giardini altrui, hai ragione a protestare: è capitato anche a me e hai voglia a farlo presente ai proprietari. "Ma è buono", "Ma non fa niente", non so quante volte l'ho sentito; ma non importa se un cane non abbaia o non ringhia o non aggredisce gli estranei, può essere pericoloso ugualmente, dato che può causare incidenti, come è successo vicino a casa mia (i proprietari presero una multa e dovettero pagare i danni). Poi ci sono due categorie di persone legati a questi casi: quelli che se ne fregano e continuano a fare come gli pare (da prendere a pedate e togliergli ogni animale) e quelli che hanno cani stile "fuga da Alcatraz" che ne approfittano a ogni occasione per uscire dalla proprietà, nonostante tutto quello che hanno fatto i loro proprietari (dei vicini avevano una cagna che era un'esperta: approfittava di buchi nella rete e quando non c'erano scavava sotto terra. Il vicino non so quanto ha lavorato per sistemare tutto. Ma la cagna riusciva lo stesso a uscire. Un giorno ho capito come faceva: approfittando di un alberello con rami bassi vicino alla recinzione, lo usava per arrampicarsi stile uomo-ragno. A raccontarla uno fa fatica a crederci. Il vicino dovette fare un'aggiunta alla recinzione (era alta due metri e mezzo), con inclinazione verso l'interno e tagliare ogni alberello vicino alla recinzione.
Posso capire la paura, che però non vada a condizionare gli altri. La paura può essere controllata, perché vivere con essa non è una cosa buona e tu che hai studiato psicologia lo sai: ci sono corsi che aiutano a superarla e se non la si supera la si può imparare a controllare. Se non si vogliono seguire corsi ci sono tanti libri che ne parlano e possono aiutare sull'argomento (mi vengono in mente quelli di Krishnananda). La paura non deve divenire un modo di condizionare gli altri (ho conosciuto gente che ha studiato questa materia e diceva proprio questo: la psicologia serve per condizionare. No, la psicologia è altro: come viene intesa da queste persone è manipolazione) e neppure isteria, come quella volta che c'era un signore anziano in un giardino pubblico seduto su una panchina con il suo cagnetto (un cagnetto anche lui anziano, che andava piano piano e al massimo scodinzolava se vedeva passare qualcuno; non abbaiava nessuno) e una donna arrivando, da quando era a quindici metri da lui comincia a strepitare "Non lo faccia avvicinare! Se si avvicina la denuncio! La denuncio!" (era lei che si avvicinava ai due, proprietario e cane non avevano alcuna intenzione di muoversi).
Uno è libero di avere paura e di vivere nella paura, ma non di pretendere o imporre che altri si adeguino alle sue paure. Più di una volta nei tuoi commenti non hai mancato di sottolineare che io sbaglio, ma devo fare una precisazione: non sbaglio. Sono nato e cresciuto con cani di taglie diverse (dai sei/sette chili fino ai quaranta e passa) e sono come comportarmi, so quello che si può fare e che non si può fare, anche in mezzo alla gente. Certo, c'è sempre da imparare perché ogni cane è una cosa a sé, bisogna conoscerlo e saper agire di conseguenza, ma le basi sono sempre quelle (basi che nascono dal buon senso e dal rispetto): continuerò ad agire come ho fatto e non mi farò condizionare da chi ha paura. Certo, se so che uno ha paura dei cani non andrò a trovarlo portandomi dietro il cane, ma non mi metterò a portare in giro il cane con la museruola, avendolo già al guinzaglio, visto che non è un pericolo per altri. Altrimenti, se cominciamo con questa logica, poi dobbiamo farlo con tutte le altre cose. Per esempio, gli uomini devono avere una cintura di castità che gli impedisca di tirare fuori il walter, perché non si sa mai che essendone portatori gli venga in mente di violentare una donna. 
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1654
@Cheguevara, a me comunque piace l'idea che cani aiutino persone in difficoltà. La mia ex addestratrice di cani, quando lavorava, portava sempre con sé una specie di marsupio pieno di biscottini per cani (il famoso premietto-snack che dicevi prima).
Cheguevara wrote: Chi maltratta o abbandona un cane merita la galera.
Certamente sì. Mai avuto dubbi in proposito.
M.T. wrote: La paura può essere controllata, perché vivere con essa non è una cosa buona
Hai ragione, ma infatti io la controllo. Quasi due anni con un'addestrice di cani mi sono serviti, eccome! Prima era molto peggio. Oggi mi controllo, ma certi cani mi fanno ancora paura, tipo una cagna da guardia che vive vicino a casa mia dal nome Laika.
M.T. wrote: Uno è libero di avere paura e di vivere nella paura, ma non di pretendere o imporre che altri si adeguino alle sue paure
Pretendo solo che chi ha cani pericolosi prenda una patente ma solo per la conduzione del cane in luogo pubblico. Il conduttore deve dimostrare di conoscere le leggi in materia e la psicologia dei cani. Quando hanno chiamato l'ambulanza per un mio trauma cranico, un cane feroce di chissà chi impediva al medico di scendere dal mezzo e così, mentre io perdevo sangue dalle tempie e dalle orecchie e vomitavo sangue, un cagnaccio dietro casa mia ringhiava al medico del 118. Ma si può?! Il padrone deve istruire il cane a non rompere le palle quando vede un'ambulanza. Patente! Patente! Voglio la patente! Nessuno deve adeguarsi a me, non lo pretendo, ma desidero che i cani se ne stiano alla larga quando vedono un'ambulanza, no che ostacolano impuniti il 118 mentre trascinano la barella con me pieno di sangue sopra! Cagnacci maledetti! Poi lo so che ci sono i cani-guida dei ciechi, i cani anti-droga della polizia, quelli che aiutano disabili come nel video che ho messo sopra. Dall'altro lato, ci sono i "cani da guerra". I padroni sanno che i loro cagnolini (yes, those sweet little puppies all'anagrafe!) possono essere della categoria dei cani da guerra? I professionisti esperti che educano i cani lo sanno, ma i padroncini? Patente! Devono saperlo!
M.T. wrote: Più di una volta nei tuoi commenti non hai mancato di sottolineare che io sbaglio, ma devo fare una precisazione: non sbaglio.
Certo che tu non sbagli, Emmettì. Io sono sicuro, e te l'ho scritto più volte, che tu sei un ottimo padrone. Io amo i cani, eh :)
M.T. wrote: continuerò ad agire come ho fatto e non mi farò condizionare da chi ha paura. Certo, se so che uno ha paura dei cani non andrò a trovarlo portandomi dietro il cane, ma non mi metterò a portare in giro il cane con la museruola, avendolo già al guinzaglio, visto che non è un pericolo per altri.
Certo, ma io sono d'accordo. Dico solo che i padroni coglioni (non tu!) dovrebbero tenere conto di chi ha paura. Non mi pare rispettoso ignorare questo. Che facciano come vogl… ehm… no, prendano la "patente canina" e la smettano! Sarebbe un bene per tutti.
M.T. wrote: Altrimenti, se cominciamo con questa logica, poi dobbiamo farlo con tutte le altre cose. Per esempio, gli uomini devono avere una cintura di castità che gli impedisca di tirare fuori il walter, perché non si sa mai che essendone portatori gli venga in mente di violentare una donna. 
Capisco che cosa vuoi dire, ma vai a dirlo ai tanti padroni coglioni che girano per strada :)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1655
dyskolos wrote: Capisco che cosa vuoi dire, ma vai a dirlo ai tanti padroni coglioni che girano per strada :)
quelle persone infatti non è che dovrebbero avere una patente per avere un cane, non dovrebbero proprio avere un cane.
dyskolos wrote: Il padrone deve istruire il cane a non rompere le palle quando vede un'ambulanza.
In questo caso, la domanda è perché il cane era libero d'impedire a un medico di fare il suo dovere. I cani, alcuni più di altri, sono suscettibili quando ci sono momenti frenetici, quando ci sono suoni e luci come quelli di un'ambulanza, quindi si agitano e possono abbaiare ed essere alterati, con quello che ne può conseguire; sapendo questo, chi ha cani del genere non deve mettere il proprio cane in condizione di ostacolare nessuno.
Sulla questione patente per cani non sono favorevole (salvo eccezioni), come non lo sono per la patente che alcuni invocano per chi va in bici (con relativa assicurazione a carico). Occorre un patentino per addestratori e allevatori, questo sì, perché se fai certi lavori devi essere preparato, altrimenti si fanno danni, ma per gli altri no; si rischia di tornare ad anni fa quando per avere un cane si doveva pagare una tassa (e questo era un furto).
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1656
M.T. wrote: Sulla questione patente per cani non sono favorevole
Lo so. È una questione annosa, però in qualche modo un proprietario dovrebbe dimostrare almeno di conoscere le leggi di pubblica sicurezza in materia di porto dei cani. Se sono aggressivi, non importa se l'essere umano, o chissà chi, li ha resi aggressivi: oggi lo sono e per me questo è sufficiente. Inoltre il padrone deve dimostrare la conoscenza della psicologia canina. D'altronde, chi ha obbligato quel padrone a prendersi un cane? Nessuno! Com'è che io non lo prendo perché non sono in grado di badare a un cane, mentre un coglione qualsiasi può? A vent'anni gli piglia la fregola di menare 'sto cavolo di cane enorme e porta in giro un cane da difesa, anzi spesso è il cane che porta a spasso lui. Ma a vent'anni vai cercarti una ragazza o un ragazzo da tr*****e, santo cielo! :asd:
La patente dovrebbe essere gratuita. Sennò io domani vado a guidare una macchina senza patente di guida. Invece rispetto le regole e a 18 anni ho fatto tutta la trafila per prendere la patente. Lui o lei non la può fare, anche tenendo conto che NESSUNO LO HA OBBLIGATO a prendersi un cane da patente? Cavoli suoi! Vuole il cane? Allora, figliola, prenditi un cane che non necessita di patente o non stare lì a rompere la minchia a uno come me! Go to that country and stay there as long as you can.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1657
dyskolos wrote: Cagnacci maledetti
Non va bene. Cagnacci diventano i cani che gli umani hanno fatto diventare tali e, per quello che riescono a dare anche a quegli umani che non lo meritano, dovrebbero essere benedetti. Le parole sono pietre.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1658
Cheguevara wrote: Non va bene. Cagnacci diventano i cani che gli umani hanno fatto diventare tali e, per quello che riescono a dare anche a quegli umani che non lo meritano, dovrebbero essere benedetti. Le parole sono pietre.
Lo so che le parole sono pietre. Quei cagnacci hanno sicuramente dei padronacci. Ulteriore motivo per volere la patente per certi cani, non per tutti: se non ci saranno più padronacci (come spero), nessuno avrà più l'istinto di dire "cagnacci". In Sicilia c'è un proverbio che sembra fatto apposta per il caso presente. Tradotto, dice che il pesce comincia a puzzare dalla testa.

L'altro ieri mi è successa una cosa per cui ho rosicato per ore come non mai. Per la prima volta ho avvertito il contrasto netto tra ciò che vorrei fare e ciò che posso fare. Per fortuna tu stesso hai detto, qualche messaggio addietro :P , "Fu allora che cominciai a capire di non contare un tubo, sviluppando il lato ribelle del mio carattere". Lo sto svuluppando anche io. Ormai ti ho eletto a mio guru e maestro di vita :)
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1661
Chiedo per un amico.
Ieri sera un mio amico mi ha posto un quesito interessantissimo dopo la lettura della storia di un ricercatore italiano che se n'è andato a vivere a -80 gradi in Antartide. Mi ha detto "Il corpo umano è in grado di adattarsi anche a condizioni estreme, basta vedere come e dove vivono alcune popolazioni umane. Tra queste condizioni estreme c'è anche il dolore fisico?" Gli ho chiesto di spiegarsi meglio. Lui mi ha risposto (più o meno) "Supponi che io abbia un dolore estremo fisso in qualche parte del mio corpo. Se lo ignoro del tutto, il mio corpo si abituerà ad esso tanto da non farmelo più avvertire? Attenzione! Il dolore non passa! Tuttavia mi ci posso abituare? Come potrebbe evolvere un dolore ignorato per mesi? Gli antidolorifici non hanno effetto!"
Chiedo per un amico, eh :rolleyes: :rolleyes:
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1662
dyskolos wrote: Il corpo umano è in grado di adattarsi anche a condizioni estreme, basta vedere come e dove vivono alcune popolazioni umane. Tra queste condizioni estreme c'è anche il dolore fisico?
Domanda difficile. Penso che dipenda dal livello di dolore: entro certi limiti lo si può ignorare o ci si può conviverci. Si possono sopportare anche dolori estremi ma per breve tempo; oltre non credo sia possibile. Altrimenti non si spiegherebbe perché certe persone con malattie incurabili che soffrono tanto richiedano l'eutanasia.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1663
M.T. wrote: Altrimenti non si spiegherebbe perché certe persone con malattie incurabili che soffrono tanto richiedano l'eutanasia
Sì, infatti. Lo posso dire anche personalmente perché soffro di "cefalea a grappolo" che dà un dolore che i neurologi definiscono "dolore da suicidio" perché fino a una cinquantina di anni fa, quando non c'erano molte terapie per il controllo del dolore, i pazienti si suicidavano pur di smettere di provare quel dolore. Io l'ho provato. L'ultimo attacco mi è durato 33 giorni ed è finito il 26 ottobre. Come è noto, il dolore della cefalea a grappolo è una delle cinque esperienze più dolorose per l'essere umano. Un dolore che definire fortissimo è poco. È del tutto insopportabile e non lo augurerei al mio peggior nemico. Spero che il prossimo attacco non mi venga perché davvero sarà forse la volta buona che… boh, non so se mi suiciderò. Spero di non farlo :) In quel caso non puoi nemmeno addormentarti. Nemmeno gli antidolorifici fanno effetto. Non dormire per oltre un mese è già una tortura, pensa aggiungendoci il dolore estremissimo.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1664
dyskolos wrote: Se sono aggressivi, non importa se l'essere umano, o chissà chi, li ha resi aggressivi: oggi lo sono e per me questo è sufficiente. Inoltre il padrone deve dimostrare la conoscenza della psicologia canina.
Io qualche settimana fa l'ho proposto per i bambini. Chiunque allevi una creatura si assume la responsabilità dei suo comportamenti, finché non è adulta. La garanzia non può mai esserci, ma avere una qualche preparazione di certo non farebbe male. Neanche gli umani sono aggressivi di suo, se succede senza apparente motivo la colpa è spesso di chi li ha allevati.
dyskolos wrote: Supponi che io abbia un dolore estremo fisso in qualche parte del mio corpo. Se lo ignoro del tutto, il mio corpo si abituerà ad esso tanto da non farmelo più avvertire?
Il dolore cronico si finisce per avvertirlo meno, o piuttosto darlo per scontato, diventa un fatto normale. Questo non significa star bene, ma abituarsi a star male e accettare le limitazioni che pone come pesi inevitabili da portare (come si porta lo zaino in montagna) cosa che non è affatto sana.
dyskolos wrote: Lo posso dire anche personalmente perché soffro di "cefalea a grappolo" che dà un dolore che i neurologi definiscono "dolore da suicidio" perché fino a una cinquantina di anni fa, quando non c'erano molte terapie per il controllo del dolore, i pazienti si suicidavano pur di smettere di provare quel dolore.
Io soffrivo molto di emicrania, anni fa. Peggiorava quando cambiava il tempo, o c'era il vento forte. Ma informandomi sui vari tipi di mal di testa mi aveva colpita molto la cefalea a grappolo, definita "mal di testa da suicidio" (e ammetto che ho ringraziato qualche santo in paradiso, in cui non credo neanche, di non averla).
dyskolos wrote: Io l'ho provato. L'ultimo attacco mi è durato 33 giorni ed è finito il 26 ottobre.
Ma sei ancora qui... Sei un combattente :si: 
dyskolos wrote: Spero di non farlo :) In quel caso non puoi nemmeno addormentarti. Nemmeno gli antidolorifici fanno effetto. Non dormire per oltre un mese è già una tortura, pensa aggiungendoci il dolore estremissimo.
Io di recente ho problemi ai nervi (nel senso che il dolore spesso si irradia al nervo sciatico, alla schiena o al braccio). La farmacista mi ha riso in faccia quando le ho detto che prendevo ogni tanto un banale antinfiammatorio "Ma ne devi prendere minimo il quadruplo". Fatta una ricerca su internet, ho scoperto che ci sono farmaci appositi (che poi il mio medico mi ha prescritto, con discreti risultati). Aggiungo che si è stranito al consiglio assurdo della farmacista... Il punto è che la ricerca fa costanti passi in avanti, possibile non ci sia qualcosa per la cefalea a grappolo o altri problemi più complessi?
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1665
Silverwillow wrote: Io qualche settimana fa l'ho proposto per i bambini. Chiunque allevi una creatura si assume la responsabilità dei suo comportamenti, finché non è adulta. La garanzia non può mai esserci, ma avere una qualche preparazione di certo non farebbe male. Neanche gli umani sono aggressivi di suo, se succede senza apparente motivo la colpa è spesso di chi li ha allevati.
Adoro i bambini e i cani, ma sono favorevole. In alcuni casi anche i bambini possono essere molesti, come al ristorante quando i genitori li lasciano liberi e loro fanno quello che gli passa per la testa, compreso fare cadere i camerieri con i piatti sulle braccia. I genitori non possono lasciarli liberi e… chi se ne frega?! Devono sorvegliarli se sono in età da fare casino.
Silverwillow wrote: cefalea a grappolo, definita "mal di testa da suicidio" (e ammetto che ho ringraziato qualche santo in paradiso, in cui non credo neanche, di non averla).
Continua a ringraziare i santi perché, se dovesse venirti (speriamo di no!) un attacco di cefalea a grappolo, te la vedresti davvero brutta!
Silverwillow wrote: Ma sei ancora qui... Sei un combattente :si: 
Grazie! :asd: :asd:
Silverwillow wrote: Aggiungo che si è stranito al consiglio assurdo della farmacista...
Eppure i medici dovrebbero sapere le dosi dei farmaci, per esempio quanto paracetamolo può assumere un adulto in un giorno. Io certuni li chiamo "scrivi-ricette" ;-)
Silverwillow wrote: Il punto è che la ricerca fa costanti passi in avanti, possibile non ci sia qualcosa per la cefalea a grappolo o altri problemi più complessi?
Me lo chiedo anch'io. Mi sa che preferiscono trovare un modo per andare su Marte che risolvere problemi terrestri. Alcuni si divertono a fare robot antropomorfi. Per me sono ancora allo stadio di giocattolini e ci rimarranno per secoli: facciamo prima noi a estinguerci, mi sa :asd:
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1666
Cambio di colpo argomento (scusate) perché sono appena stata su Instagram (è un social) e ho scoperto che un mio editore ha fatto l'annuncio della prossima uscita del terzo libro della mia serie fantasy. Ora, tutto bellissimo, no? NO. L'editing era in corso da aprile (da parte dell'editrice, io non l'ho neanche mai visto) e doveva uscire mesi fa. Non solo non ho visto il file corretto, ma neanche la copertina (era un cover-reveal, di un blog sconosciuto  :facepalm: ). Per carità, la copertina non la devo certo approvare io, ma almeno vederla, santo cielo, sapere che esce, poter dare un'occhiata alle correzioni...
È quasi un anno che non sento la CE (il secondo volume era uscito a gennaio '22, e devo ancora ricevere le mie copie autrice, lasciando perdere report e royalties, miraggi nel deserto). Ogni settimana mi dicevo "devo almeno scrivere e sapere che sta succedendo" ma il coraggio mancava (come mancherebbe a un vaso di vetro che va a cercarsi gente con le mani piene di sassi). Io penso sempre di aver fatto il callo a queste situazioni, ma non mi riesce. Venire a sapere le novità che mi riguardano da un blog sui social non mi pare giusto, né normale. Io non vorrei litigare con nessuno, ma se mi tiri sassi senza motivo mi incavolo. Scusate lo sfogo, è che so che ho sbagliato qualcosa ma non capisco davvero dove...
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1667
@dyskolos la morfina può essere di aiuto?
Silverwillow wrote: Io di recente ho problemi ai nervi (nel senso che il dolore spesso si irradia al nervo sciatico, alla schiena o al braccio). La farmacista mi ha riso in faccia quando le ho detto che prendevo ogni tanto un banale antinfiammatorio "Ma ne devi prendere minimo il quadruplo".
Fegato e reni non ti ringrazierebbero: i medicinali, se fanno bene da una parte, fanno male dall'altra.
Silverwillow wrote: L'editing era in corso da aprile (da parte dell'editrice, io non l'ho neanche mai visto).
Eeeeeehhhh? Così non si fa!
Silverwillow wrote: Scusate lo sfogo, è che so che ho sbagliato qualcosa ma non capisco davvero dove...
Un po' brutale, ma ti sei fidata. Purtroppo alle volte ci si deve fidare: può andare bene o andare male. In questo caso ti è andata male. Incavolati, ma non farti venire sensi di colpa: non hai responsabilità. Cosa che invece ha l'editore nell'agire in modo non corretto.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1668
M.T. wrote: In questo caso ti è andata male. Incavolati, ma non farti venire sensi di colpa: non hai responsabilità.
Certo che la responsabilità è mia, nessuno mi ha costretta. C'è da dire che la CE, come spesso accade, si comporta meglio con alcuni autori e meno con altri.
Ma non posso aprire una qualunque notifica instagram di un blog sconosciuto (pensando magari a qualche libro passato) e trovare un mio libro in uscita con tanto di copertina (carina, per fortuna) di cui non sapevo più niente. Ci si deve fidare per forza e vedere come va? Probabilmente, perché l'autore è sempre in svantaggio. Ma non è giusto.
Stavo appena ritrovando un po' di fiducia (e la mia fiducia è davvero di vetro sottile, basta un colpo di tosse per romperlo, altro che un sasso :D ) e poi vedo questo... Per fortuna domani è festa, quindi ho fino a lunedì per ritoccarmi con una pennellata di "tutto va assolutamente bene" e scrivere alla CE a chiedere che succede in modo molto, molto tranquillo e diplomatico...
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1669
@Silverwillow Purtroppo noi autori o aspiranti tali, se non siamo supportati da promozioni sui media nazionali e non abbiamo santi in paradiso, siamo costretti a subire. Nei rapporti con le case editrici, anche piccole o addirittura micro, siamo parte debole che perfino il legislatore ritiene superfluo tutelare, visto che questo mercato delle vacche è regolamentato da una legge degli anni quaranta, quando nel nostro scassatissimo Paese non esisteva la televisione, si scriveva a mano o con la "lettera 22" e le opere si recapitavano di persona o tramite plico raccomandato. Per dirla col Marchese del Grillo, loro sono loro, e noi non siamo un cazzo: nel caso che hai postato potresti bloccare tutto per inadempienza dell'editore, ma poi? Passare mesi a cercarne un altro e, una volta trovato, essere sempre nella condizione di doversi fidare a scatola chiusa? Io è più di un anno, dopo la chiusura senza preavviso, a contratto firmato, del mio editore, che cerco qualcuno disposto a pubblicare una mia trilogia del genere legal-thriller, inutilmente. Sarà perché è una fetecchia, o perché, conoscendo la mia data di nascita, mi considerano con un piede nella fossa? E' ovvio che se per avventura un editore fosse disposto a pubblicarmi a condizioni contrattuali decenti, non potrei fare altro che accettare, fidandomi a prescindere.
Mario Izzi
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1670
M.T. wrote: la morfina può essere di aiuto?
Totalmente inefficace. Quando sopra parlavo dell'inutilità degli antidolorifici, mi riferivo anche alla morfina e agli oppioidi in generale.

@Saliced'argento, scusa ma credo di non avere capito il motivo del tuo sfogo. Sarà perché da tempo non faccio parte del mondo della scrittura… sì, forse è questo. Nel tuo caso ti pubblicano un libro, la copertina ti piace, allora non arrabbiarti anche perché hai consegnato il testo alla CE perché venisse pubblicato, e loro te lo pubblicano. La modalità è errata, ma alla fine fanno quello per il quale sono stati interpellati. O forse gli hai consegnato il testo perché NON fosse pubblicato? Oh, come si vede che non amo avere a che fare con le CE a causa del mio carattere ribelle, che sto sviluppando negli ultimi giorni, ma c'era anche prima ;-)
M.T. wrote: eutanasia.
Ecco la parolina magica che apre un mondo. Forse dovremmo aiutare la gente a distinguere tra "eutanasia" e "suicidio assistito". Io sono favorevole al secondo, purché fatto da maggiorenni nel pieno possesso delle proprie facoltà di intendere e volere, ma alla prima dico "Nì". Quella volontaria e quella involontaria per me vanno permesse. Quella non-volontaria forse no. Mi viene in mente una coppia di genitori che autorizza una persona a uccidere il proprio neonato. Inaccettabile! Non so perché, ma mi pare un abominio. In Italia sono vietati sia il suicidio assistito sia l'eutanasia in qualsiasi forma. Io qui ci vedo un influsso religioso di origine vaticana :rolleyes: :rolleyes: Nei Paesi Bassi, dal 2000 sono permessi sia il suicidio sia l'eutanasia. In Cina hanno risolto il problema: negli ospedali deliberatamente uccidono i pazienti quando non riescono più a curarli. Punto e basta. Altro che cure palliative! Secondo me in Italia… uhmm… okay, mi fermo, sennò poi viene la DIGOS a identificarmi :P
Last edited by dyskolos on Sun Dec 10, 2023 9:13 am, edited 1 time in total.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1671
dyskolos wrote: La modalità è errata, ma alla fine fanno quello per il quale sono stati interpellati.
Se nell'editing modificano il testo cambiandogli il senso mica tanto.
dyskolos wrote: In Italia sono vietati sia il suicidio assistito sia l'eutanasia in qualsiasi forma. Io qui ci vedo un influsso religioso di origine vaticana
Avere lo stato del Vaticano sul territorio italiano influisce e non poco.


Natangelo è un grande :) https://twitter.com/NatangeloM/status/1733440970274816241


Cambio un attimo argomento. In Italia attaccarsi alle scuse ormai è la regola, specie nello sport, soprattutto ora che Mazzarri is back! Il vecchio Mazzarri non si smetisce e s'attacca a tutto per negare la realtà. Perde col Real Madrid? Sconfitta immeritata, meritavamo noi la vittoria (come mai hai preso quattro pere allora?) Perde con l'Inter? Il fallo a metà campo ha condizionato la partita, meritavamo di vincere noi (come mai nel secondo tempo la tua squadra non ha giocato e hai preso tre pere?) Perde con la Juve? Noi dominato per un tempo, avuto più occasioni (ma i tempi sono due e se non la metti dentro, puoi tirare anche cinquanta volte ma il risultato non cambia). E fa scuola, visto che Cioffi dopo che l'Udinese ha perso malamente con l'Inter dice "il rigore ci ha tagliato le gambe. I miei giocatori hanno detto che non c'era e se me lo dicono loro allora così è" (è raro che un giocatore ammetta di aver fatto fallo da rigore).
Dovrebbero prendere esempio da Luca Banchi allenatore della Virtus Bologna, che ammette serenamente quando la sua squadra non gioca all'altezza e rende merito agli avversari se sono più forti.

Non parliamo poi dei giornalisti sportivi che non sono più giornalisi: è normale che poi crollano le vendite dei loro giornali.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1673
Intanto il governo ha stanziato altri 100 milioni per le forze dell'ordine: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/12/09/manovra-il-governo-da-piu-soldi-a-polizia-e-forza-armate-tagliando-i-fondi-per-laccoglienza-ai-migranti/7378825/

di nuovo: https://twitter.com/NatangeloM/status/1733440970274816241
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

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dyskolos wrote: Ma infatti io non farei nemmeno l'editing.
Ogni casa editrice che si rispetti dovrebbe curare a proprie spese, prima della pubblicazione, l'editing del testo assieme alla correzione di bozze, ma il tutto va approvato dall'autore. Che il libro esca senza che l'autore abbia avuto modo di controllare preventivamente il tutto, è un abuso e può essere dannoso per la sua immagine, se l'editing ha stravolto il testo e la correzione di bozze ha lasciato passare refusi a iosa. Il nome dell'autore sulla copertina equivale a una firma, e le firme non si possono, e non si devono, mettere al buio.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
Non solo racconti
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

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