ivalibri wrote: Prova a immaginare la stessa cosa in Ucraina. Immagina una lunga guerra e occupazione russa e poi un ritiro nel momento in cui c'è una forte instabilità che fa magari salire al potere un partito di estrema destra, cosa penserebbe la gente?Sinceramente non riesco a immaginarlo. La brutalità di quest'invasione ha prodotto una quantità tale di odio verso i russi che secondo me non si esaurirà nemmeno tra vent'anni, e la maggioranza accoglierà con favore qualunque cambiamento (basta vedere l'ondata nazionalistica che ha seguito la caduta dell'Unione Sovietica, nonostante le incertezze per il futuro). Ma questa è solo la mia opinione
ivalibri wrote: Anzi, c'è stata una recrudescenza di bombardamenti e violenza proprio nel 2021Sei di certo più informata di me in proposito, ma immagino che quei bombardamenti fossero contro i talebani o i terroristi, non rivolti specificamente contro la popolazione afghana
ivalibri wrote:Credo quel che @Cheguevara intende (e che intendevo anch'io) non sia un'intrinseca cattiveria dei russi come popolazione (ci mancherebbe). Mi pare di aver specificato che questo tipo di orrori rientra nella loro strategia di guerra, non sono eccezioni di singole mele marce. E come molte altre strategie militari russe, anche se ormai obsolete, non è mai cambiata.
Allora, a me va bene discutere se questo sia vero attualmente, cosa che non possiamo appurare con certezza e che sapremo probabilmente a guerre finita, ma leggere che sarebbe una loro caratteristica intrinseca, vi prego, no, non si può sentire. Non abbassiamo il livello della discussione. Certe affermazioni sulla seconda guerra mondiale sono illeggibili.
Non è questione di caratteristiche intrinseche e tantomeno di genetica, sono decisioni prese a livello dei vertici militari, che incoraggiano i soldati in questo senso facendo loro una sorta di lavaggio del cervello: si sminuisce il popolo nemico, o si nega il suo diritto a esistere, rendendo accettabili crimini che alle persone normali fanno ribrezzo.
ivalibri wrote: Nella seconda guerra mondiale sono morti 26 milioni di russi tra soldati e civili, una cifra ai limiti dell'immaginazioneIl numero è il totale dell'Unione Sovietica, non della Russia. Tra questi, otto milioni (quasi un terzo) erano ucraini. E degli altri molti erano di altri popoli e minoranze, mandati a combattere spesso con equipaggiamento scadente e poca formazione (un po' come oggi)
ivalibri wrote: Tanto per cominciare in qualsiasi guerra passata gli uomini arruolati non potevano certo rifiutare di combattere e se lo facevano venivano fucilati. Ma non solo in Russia, dappertutto.La diserzione era punita ovunque, ma solo i soldati sovietici avevano battaglioni dell'NKVD che seguivano la loro avanzata, e sparavano a chiunque cercasse non dico di disertare, ma anche solo di arretrare. I prigionieri russi, alla fine della guerra, furono gli unici che non volevano tornare in patria, perché il solo fatto di essersi fatti catturare anziché morire era considerato un reato. Molti di loro sono stati liberati dai lager tedeschi per finire nei gulag...
Erano altri tempi, certo, ma la loro mentalità di guerra secondo me non è cambiata poi molto, ed è diversa dalla nostra (si dovrebbero accettare le diversità in positivo così come in negativo)
ivalibri wrote: Se citi il Nicaragua forse vuol dire che non ne conosci la terribile storia recente.In realtà mi è venuto spontaneo il Nicaragua perché proprio ieri ho letto di un accordo con la Russia che permette alle loro truppe di accedere al Paese (dove pare ci sia già una base di controllo russa sul mare e il territorio circostante). Le truppe russe andranno lì in teoria per "esercitazioni congiunte" ma ormai si sa che è un eufemismo per tutt'altro, quindi ho trovato preoccupante la notizia.
M.T. wrote: Questo, oppure stupida obbedienza agli ordini: sono persone che possono scegliere e se un ordine è sbagliato, possono rifiutarsi di eseguirlo. Se non lo fanno o è perché sono d'accordo o per codardia oppure perché provano piacere nella violenza.In questa guerra in particolare, ci sono stati migliaia di soldati russi che hanno rifiutato di andare in Ucraina, e ora sono difesi da un avvocato. L'unico rischio che corrono è di essere buttati fuori dall'esercito e perdere lo stipendio. Non essendoci uno stato di guerra, nessuno li può costringere (in questo senso Putin si è legato le mani da solo). Allo stesso modo, anche quelli che sono partiti, non sono obbligati a obbedire a ordini che non condividono. Possono disobbedire rischiando molto poco (perché non è una vera guerra). Quindi non ci sono scusanti per i crimini commessi, e di cui abbiamo una valanga di testimonianze
Cheguevara wrote: guarda caso, non mi è mai capitato, da quando ne ho acquisito la capacità, di leggere di violenze sulla popolazione civile da parte delle truppe americane. Le truppe marocchine erano francesi e il bombardamento di Dresda la vendetta degli inglesi. Ma, pur di sostenere il punto che la Russia e l'Occidente sono sullo stesso piano, tutto fa brodo (ora qualcuno tornerà a parlare delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki, me lo aspetto).Be', io in realtà ho letto cose poco edificanti sugli americani durante la Seconda guerra. Tipo l'opuscolo distribuito da Patton alle truppe prima dello sbarco in Sicilia, dove si descrivevano gli italiani come scimmie, o sub-umani (non ho trovato il testo integrale, ma ho trovato in più fonti questa notizia), e ho letto di esecuzioni sommarie di prigionieri sia tedeschi che italiani, il bombardamento di Montecassino, le violenze sui civili in Italia e Germania. Lo sterminio di Dresda aveva più a che fare con la propaganda e il seminare il panico che con la vendetta, e mentre le bombe del primo giorno erano inglesi, il secondo giorno sono stati gli aerei americani a passare a bassa quota sulla città per mitragliare i pochi superstiti che arrancavano tra le rovine. Gli orrori ci sono stati eccome, ma come parte di una guerra già piena di orrori altrui, per cui forse a molti sembravano quasi scusabili, al fine di terminare in fretta il conflitto. Niente del genere sarebbe scusabile ai giorni nostri, mi auguro.
Detto ciò, sono d'accordo che russi e americani non sono mai stati sullo stesso piano quanto a metodi. Come giustamente hai detto, i civili e i militari tedeschi superstiti si sono diretti verso ovest con ogni mezzo possibile, perché lì c'era almeno una speranza di salvezza e di rispetto delle convenzioni.
Si parla di tempi lontani, ma, come ho detto più sopra, per quanto riguarda i russi le loro strategie di guerra si sono evolute poco