Alberto Tosciri wrote: Il problema non è solo nel comportamento, ma nella mancanza di consapevolezza del sacro, dell’altro, del contesto. Il massimo dell’empatia occidentale – per alcuni – è ruttare in strada al canto del muezzin, sognando tortellini e spaghetti, come se tutto il resto fosse una fastidiosa parentesi esotica.Non si tratta di mancanza di consapevolezza del sacro, si tratta di maleducazione e basta. Italiani così si comportano in modo maleducato ovunque, che sia un paese straniero, che sia in Italia, che si sia davanti a una moschea o un supermercato o una piscina; è una questione di maleducazione che molti connazionali hanno preso in nome dell'essere liberi.
Io credo che il rispetto non sia un atto politico, ma un gesto umano. E che la parola, usata con giustezza, valga più di qualsiasi autorità.
Là dove il linguaggio si fa ponte, si parla tanto di ponti, l’identità non divide, ma unisce.
Per quanto riguarda il vestire, anche da noi è buon costume entrare in chiesa vestiti in un certo modo, dato che non si tratta di andare in piscina o in spiaggia: è semplice buon senso. Ma non è il caso che ho citato, dato che quella donna non si esibiva in una moschea; la notizia che ho riportato dimostra come l'Egitto sia un regime, come diversi altri paesi arabi. Va ricordato che la danza del ventre appartiene proprio al mondo arabo e ha origini antichissime: condannarla come stanno facendo ora è segno solo di repressione, tipico dei regimi.
Va ricordato anche che i paesi arabi non sono nuovi a cose del genere, come l'Iran che si è messo a perseguitare cani e gatti (e per fortuna che il gatto è tenuto in grande considerazione dell'Islam): averli può essere considerato un reato perché considerati impuri. Qui siamo ben oltre il rispetto e il buon senso: siamo alla follia. Non è qualcosa che viene dall'esterno che rende impura una persona, ma la sua mentalità.