ivalibri ha scritto: È un circolo vizioso: meno si crede che siamo noi esseri umani a potere cambiare le cose e più ci si sente schiacciati da un senso di impotenza e meno si prova ad agire.Spesso il senso di impotenza viene perché ci si guarda attorno e non si trovano motivi di ottimismo. Altre volte viene perché magari vorresti fare qualcosa per migliorare la situazione, ma non sai davvero cosa. Si agisce volentieri se c'è non solo una buona causa ma uno spiraglio di possibilità.
ivalibri ha scritto: Poi non c'è solo la scuola (è un'abitudine ormai quella di imputarle tutti i mali della società o di vederla come una sorta di panacea per qualunque problema), ci sono le biblioteche e le politiche di incentivazione alla lettura a partire dalle famiglie e dalla prima infanziaNon c'è solo la scuola, è vero. Ma, per fare un esempio (a caso ) i miei genitori non possedevano neanche un libro. Alle elementari le maestre ci hanno accompagnati nella biblioteca vicina (la mia prima tessera, di sole 4 cifre). Altri libri li ho presi dallo scaffale di mia sorella maggiore (consigliati/obbligati dalla sua scuola). Al liceo, ogni estate, ci davano una lista di letture tra cui scegliere. E tutti ovviamente sceglievano quelle più brevi (anch'io). Questo perché il professore di turno non spiegava perché un certo libro fosse importante, o magari perché gli fosse piaciuto, o cosa avesse di speciale. Ci sono molti libri di quelle liste che mi pento di non aver letto allora, perché sarebbero stati formativi (recuperarli dopo non è la stessa cosa).
Non imputo alla scuola i mali della società, solo la responsabilità di formare persone con una cultura e un'intelligenza decenti. Il resto lo dovrebbero fare i genitori o altri, ma non è affatto scontato, quindi direi che per prima cosa si deve migliorare ciò che si può. Influire sulle singole famiglie è molto più difficile.
ivalibri ha scritto: Qualcuno però dovrebbe spiegarmi perché non possiamo usare i soldi del PNRR per qualcosa di utile. Sono un sacco di soldi buttati via che dovranno risarcire le generazioni future. Non se ne esceHo dei dubbi sul modo in cui riusciremo a sfruttare quei fondi. Il bisogno c'è, ma abbiamo grosse difficoltà anche solo a fare dei progetti validi e utili, che rientrino nei parametri e non siano affondati subito dalla burocrazia. Temo che la cultura se ne gioverà molto poco...