Piovasco ha scritto: Adesso si ho perso quel che ho avutoChe la perdita a volte dipenda dalla conoscenza.
si proprio ora che io l'ho perduto,
son rosse le mie scaglie ed io sto muto
con l'acqua oltre la gola ero un pennuto,
Arrivato a un passo dal successo, sulle ali della sapienza,
(ero un pennuto: le ali sono il simbolo di libertà. Di parola, di agire e di pensare senza costrizioni.)
Piovasco ha scritto: e poi sfiorando il mare l'ho scordatofinalmente ha toccato il mare:( il mare, simbolo di tutto ciò che è sommerso, nascosto, che non si deve scoprire.)
come splendeva in vero il ciel stellato
Se prima, era felice per la sua ascesa, sfiorando il mare ha perso tutto. La sua autonomia, la facoltà di esprimere pensieri…
Ha toccato il mare, è finito sotto il giogo del sistema che impoverisce le idee. Ammutolisce la speranza.
Piovasco ha scritto: in questo immenso mondo mio salatoDimentica chi era, dimentica ogni cosa che lo elevava. Non può più parlare ne ha perso perfino fa facoltà.
cos'ero prima l'ho dimenticato,
Piovasco ha scritto: lo smemorato e zitto pesce rosso.E stai zitto! pesce rosso.
Oh, accidenti, @Piovasco, io questa poesia l'ho trovata alquanto sovversiva. Sembra che parli di un povero pescetto, ma come certi i versi, le cosidette pasquinate, dicono una cosa ma ne intendono un'altra.