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Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

Se posso, vorrei dire la mia. Quello che dice @Poldo è sacrosantamente vero. Questo lo si può vedere anche nel trattamento armonico che ogni compositore fa nelle proprie composizioni. Basti pensare che, per esempio, Bach utilizza un certo tipo di dissonanze e struttura i suoi brani in un certo modo, Rossini ne usa altre, compone in modo diverso e struttura i suoi brani in modo diverso a Bach, che pure rimane il grande maestro di tutti noi musicisti. Questo vale anche per la costruzione dei diversi spunti motivici e per le diverse modalità di sviluppo. Lo stesso, per quanto mi riguarda, vale anche nel mondo della letteratura: tutti gli autori scrivono ispirandosi al gusto della loro epoca, e cercano di metterci molto di loro. I più grandi scrittori, però, riescono a creare un nuovo gusto nei suoi lettori, perchè cerca di stupirli o/e di spiazzarli  

Re: Labocontest n.3 - Discussione generale - Show don't tell

Pulsar ha scritto: Condivido ogni parola. La pagina "mostrata" è certamente più bella e coinvolgente (il lettore è come se fosse presente quando l'azione si svolge, in un certo senso "vede" con i suoi occhi), d'altro canto, non c'è sempre la necessità di un simile dettaglio nella narrazione.
E consideriamo anche che una storia, specie se lunga, tipo un romanzo, rischia di diventare di dimensioni preoccupanti se scritta interamente con questa tecnica (oltre che inutilmente pesante).
Concordo. Neanche a me piacciono i romanzi con spiegoni da paura: per quanto mi riguarda preferisco una scena spiegata, sì, ma senza troppe ridondanze che, alla lunga, rischiano di essere inutili oltre che assolutamente noiose.  

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