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Re: La scelta

Ciao @Sarano

con questo racconto mi hai fatto entrare nella testa confusa di Matteo. Una personalità complessa che si scopre man mano che procede la narrazione.
Non si tratta di una vera e propri storia, ma di un “quasi” flusso di pensiero e, come tale, rivela aspetti psicologici e caratteriali che portano il protagonista alla scelta finale di restare nella clinica psichiatrica dove sembra si sia voluto internare nonostante tutti (dai dottori, agli infermieri, alla moglie) gli continuino a dire che non ha bisogno di trattamenti di quel tipo.
Il testo è disturbante per certi contenuti, si percepisce bene il disagio mentale e affettivo di Matteo. 
Il finale è molto efficace e mi è piaciuta tanto l’ultima frase (la precede uno spiegone che potevi evitare)
Sarano ha scritto: dunque ha deciso, resterà di guardia come un soldato a osservare dal piccolo rettangolo di vetro l’incedere lento dell’inverno.
Un aspetto migliorabile è la formattazione del testo. Il cosiddetto muro di parole allontana il lettore e se aggiungi il fatto che non succede quasi  niente (se non nella testa di Matteo), la lettura risulta abbastanza faticosa. Bisogna stare concentrati e alla lunga questo stanca. C’è anche qualche errore di consecutio temporum (trapassato prossimo e p. remoto nello stesso periodo) e qualche virgola fuori posto.
Si avverte anche la necessità di “sfrondare” il testo. Ci sono frasi ridondanti che esprimono lo stesso concetto più volte, sostantivi ripetuti nel giro di poche righe che necessiterebbero l’uso almeno di sinonimi. Sono pensieri in libertà ed è particolare che non si stata utilizzata la prima persona per la narrazione, ma un narratore esterno con focalizzazione interna (ma non sempre riuscita) sul protagonista.
Mi è piaciuto anche l’inserimento della figura di Alfonso che risulta ben caratterizzato
Sarano ha scritto: Se qualcosa di Marina riesce ancora ad ammirare è il suo slancio vitale verso la ricerca di inutili distraenti scopi che la tengono impegnata.
in poche righe.
Appare nel quindi un testo interessante ma ancora acerbo, una lavorazione grezza che può migliorare una volta sfoltita e meglio formattata.
Sarano ha scritto: L’infermiera risponde veloce come se stesse per fuggire. “Bene, grazie.”  
Prima che l’infermiera si allontani Matteo ha una domanda da porle.
“Lei trova che questa clinica mi abbia migliorato? Secondo Lei sto meglio?” 
Due domande fatte in una stessa frase, troppe per una sola testa: l’infermiera per un attimo sembra stupita, le s
Sarebbe da usare un pronome o un sinonimo per il sostantivo infermiera (per es.)
Sarano ha scritto: La clinica è un mare senza stelle,
Strana questa similitudine. Hai trasformato un luogo comune abusato in un “nonsense”
Sarano ha scritto: nello spendere in pochi minuti lo stipendio di un direttore di banca.
Da ex direttore di banca ti dico che questo è un luogo comune bello e buono  :facepalm:

Sarano ha scritto: Matteo a parte un tempo dipingere sa fare ben poco ha vissuto solo per ritrarre non quello che vedeva ma quello che si immaginava, sciogliendosi il sangue in colore e ora che la sua mano destra dopo l’incidente in auto era rimasta lesionata è rimasto nudo in mezzo a gente che gli dà il terrore.
Uno sprazio di verità? Matteo era un pittore affermato, un uomo ricco. Ha avuto un incidente per cui ha dovuto smettere di dipingere (per la mano lesionata) oppure si è procurato egli stesso la lesione?
Sarano ha scritto: Se qualcosa di Marina riesce ancora ad ammirare è il suo slancio vitale verso la ricerca di inutili distraenti scopi che la tengono impegnata.
Questa frase ho dovuto rileggerla più volte. Marina viene dipinta come una donna arida, anaffettiva, dalle mani bucate, eppure Matteo di c’è di ammirarla perché si tiene impegnata con “inutili distraenti (bruttino) scopi”.
Sarano ha scritto: Di quel periodo Matteo rammentava poco, non era quasi mai lucido, ricordava solo di essersi colpito la mano destra con il martello per ben dieci volte fino a ridurla come una cosa strana similare ad un piatto fondo
Incidente o follia auto distruttiva? Il dubbio resta.
Sarano ha scritto: Si asciuga le labbra e poi prende un piccolo vasetto di marmellata che ha nascosto: si dipinge le labbra come se fosse rossetto poi se la spalma con attenzione sulle labbra e si mette vicino alla porta finché non ode i passi
Anche l’idea di dipingersi le labbra con la marmellata è parecchio forte.

Certo che alla fine Matteo dice di aver scelto di restare, ma forse la possibilità di scegliere stava solo nella sua testa considerato il livello di follia dei suoi pensieri. Avrei immaginato di vederlo suicida, dunque il finale mi ha favorevolmente sorpresa.

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