La ricerca ha trovato 4 risultati

Torna a “[Lab3] Caccia al tesoro”

Re: [Lab3] Caccia al tesoro

Ciao @Poeta Zaza. Inizio da te i commenti, nello spirito che guida il Labocontest.
Penso che la storia si possa inquadrare in un genere “di formazione” , una sorta di fiaba a lieto fine. Se l’avesse proposta Edmondo De Amicis sarebbe stata più che adeguata (anche il nome dei protagonisti è “antico”) Quindi, la prima annotazione è sullo stile che appare molto ingessato e poco fresco. Forse il racconto funzionerebbe meglio se contestualizzato in un periodo storico diverso dall’attuale.
Ci sono varie imprecisioni e refusi facilmente sistemabili. 
I dialoghi sono la parte meno riuscita, come pure i pensieri. Ho trovato troppi interventi del narratore. Se si mostra bene, non dovrebbe servire spiegare.
Ti faccio un esempio:
Poeta Zaza ha scritto: Arrigo sta parlando da solo, con la voce della rabbia: Io me lo merito quel corso,
Perché sottolineare con la voce della rabbia (peraltro frase poco scorrevole)
Poeta Zaza ha scritto: Con un ramoscello da terra, frusta l’aria e poi l'acqua di uno stagno sporco. Gli manca solo il fuoco...
Molto bella l’immagine del ragazzino che frusta l’aria 👏
Poeta Zaza ha scritto: “È importante sospendere la noia e volersi sorprendere: raccogliere meraviglia come erba voglio. Sai: preparare una caccia al tesoro diverte chi la organizza; seguire poi chi si scatena a cercare e a interpretare le indicazioni è anch’esso divertente. Se volete, vi offro la mia supervisione, vi aiuto ma non vi suggerisco. Le idee devono essere vostre."
questa frase appare artificiosa. Il dialogo dovrebbe essere più asciutto, chi parlerebbe così nella realtà?

Ho apprezzato molto l’idea dell ricerca dell’erba voglio. 

La struttura del brano con i paragrafi  non mi convince affatto. Tutto diventa robotico, si perde la tensione nella lettura.

Credo che, complessivamente, ci sia un buon lavoro di ricerca sulla gestualità dei personaggi anche se trovo che il tutto abbia in modo eccessivo la veste di esercizio scolastico. Alcuni passaggi sono davvero ben riusciti, altri meno.
Poeta Zaza ha scritto: prendendo a caldi le pietre e le zolle del campo,
Perché dire “a mo di dubbio residuo”? Oltre che bruttina come frase, è un tell pieno. A che ti serve aver mostrato le sopracciglia al ate se poi devi spiegare che cosa vuol dire il gesto?Poeta Zaza ha scritto: Perché dire “a mo di dubbio residuo”? Oltre che bruttina come frase, è un tell pieno. A che ti serve aver mostrato le sopracciglia al ate se poi devi spiegare che cosa vuol dire il gesto?Poeta Zaza
Poeta ZazaBaldo esce mogio e curvo, nelle spalle e nell’arco della bocca tremante, trascinando i piedi.
qui funziona bene, si capiscono la tristezza e la delusione del ragazzino.

Un altro aspetto sul quale riflettere è l’introduzione dei vari personaggi compresa la signora (che sembra proprio una fata) che li aiuta a recuperare l’amicizia.
In totale penso che l’idea di fondo, opportunamente contestualizzata, sia buona ma che la storia sia stata scritta di getto. È un lavoro che trovo ancora “in nuce”, da rileggere, rielaborare e asciugare in modo da portare bene alla luce il valido messaggio che si intravede tra le righe.

Scusa, Mariangela, ma questo racconto non mi ha soddisfatta molto.

Mi scuso ma con questo editor faccio sempre pasticci. Non riesco a selezionare bene le frasi che vorrei evidenziare.

Torna a “[Lab3] Caccia al tesoro”