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Re: [MI180] Labirinto

Ciao @Modea72,
hai scritto un brano che sin da subito si percepisce autentico e attinto dalle viscere. E questo non è poco, molto spesso ci chiediamo che senso abbiano determinati racconti, il tuo è tutto senso. Sospetto infatti che parli per esperienza diretta, ma non conoscendoti provo a considerare il racconto come autoesistente. Detto ciò, cioè che ha senso e che è viscerale (prendi e porta a casa perché non è poco, soprattutto da un cane peluches jedi come me che perlopiù è sprucido), forse l'altro lato della medaglia, in un monologo del genere, è nel rischio di risultare un po' diaristici, ovvero di parlare più a se stessi che agli altri, con le proprie particolari ansie di distaccarsi dalla famiglia di origine, di interpretare il ruolo genitoriale in maniera non amicale ecc. Interrogativi in fin dei conti universalizzabili, dirai tu. E infatti ti do raggione all'immaginaria obiezione, è vero. Volevo solo dire che, magari, per lavorare un po' sullo stile e limare un testo che di per sè mi sembra buono, proverei a fare uno sforzo di astrazione, di uscire da te, di eliminare quello che c'è di troppo personale. E poi di evitare qualsiasi effetto retorico (ma con questo non voglio dire che il racconto ne sia pieno. Qualche frasuccia qua e là, nel complesso è ok  ;).
Ti faccio qualche pulce
uno...
due...
tre-e...
Via le pulci!
Modea72 ha scritto: Ho mila altri sintomi che mi instillano il dubbio
Mille, refusino

Modea72 ha scritto: Torno nella mia bolla di non pensiero. È un’autodifesa la mia, che crolla in una manciata di secondi.
Forse non espliciterei che una autodifesa. Sarei più secco, taglierei dopo il punto lasciandolo intendere
Modea72 ha scritto: Sono una donna che nel lavoro ha ricevuto gratificazioni, ma il lavoro non mi ha mai appagata.
Detto cosi mi verrebbe da chiedere perché mai, se dava gratificazioni il lavoro non appagava.
Modea72 ha scritto: la certezza di sapere come fare, le modalità
mi sembra proprio una ridondanza.
Modea72 ha scritto: “In questa casa non esiste serenità. Non vedo l’ora di andarmene.”
Mio figlio maggiore.
Vabbé, dai, non te la prendere, frasi che si sentono dire in tutte le famiglie con figli adolescenti
Modea72 ha scritto: “Siete impossibili, mi sento inadeguata, non posso continuare a vivere con voi, mi fate male.”
Mia figlia minore.
Vabbé, dai non te la pre... Poi dice che non è vero che le femmine sono più stronzette!  :sob:
Modea72 ha scritto: loro stesse
refuso (credo), loro stessi. Sono un maschio e una femmina, giusto?
Modea72 ha scritto: Il sano distacco che ci fa interagire, valutare, rapportarci con serenità al di fuori della famiglia, nel rapporto viscerale genitori-figli diventa, ad un certo punto, interpretazione del non detto, pretenziosità, paura, scontro.
Scusa, questo periodo ho dovuto rileggerlo più volte. E non so se ne ho colto bene il senso. In fase di un eventuale revisione ti suggerirei di limarlo un po', mi sembra si attorcigli un po' su se stesso.
Modea72 ha scritto: Siamo elastici che si tendono fin quasi a lacerarsi, ci riavviciniamo, cogliamo sprazzi di empatia e ripartiamo.
Uh! Questa è davvero una gemma!

Nel complesso un racconto che ho apprezzato, che ho trovato sincero, autentico, sentito. Cose non da poco  :)

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