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Re: [MI149] Mi chiamo Anna e un giorno sono passata di qua

@Monica ha scritto: Alcuni uomini vivevano anche più di cento anni, altri non arrivavano a tre
Un bel racconto, @@Monica, in cui sparpagli semi di riflessione: non importa che alcuni spunti già si conoscano, perché la riflessione che li concerne è immensa e non arriva a un fondo. Mi è sembrato d'intendere, ma forse è una mia iperlettura, che Anna, l'io narrante, si chieda tra le righe: e se il raggiungimento di quella che pare giustizia si rivelasse poi la somma ingiustizia? Nella seconda lettera di Pietro si dice che di fronte a Dio un giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno: pare quasi che Anna cambierebbe volentieri i suoi quindici anni di pseudo-vita pur di comprendere cosa significhi quella parola così "difficile da pronunciare". 
Interessante il fatto che l'androide verrà a scadenza dopo tot anni a meno che "non vi siano imprevisti": quindi anche gli androidi sono soggetti al caso?
La modalità di scrittura, in cui spieghi ciò che è accaduto e accade, è giustificata dal fatto che il testo è strutturato come una testimonianza di Anna: vorrei pertanto salutarla e farle sapere che le sue parole mi hanno coinvolta e le ho trovate belle. 
Grazie, @@Monica;)

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