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Re: Il seme dell’odio Pt.17

Salve, torno a commentarti visto che la storia pare andare avanti molto bene
Mi pare di capire che tu stia descrivendo, in un lungo flashback, il passato di Vesna e de Petris; mentre per la prima mi pare quasi d'obbligo, in modo da poter approfondire il suo legame con il caso e lo strano mostro, oltre a creare quelle tinte di paura e raccapriccio tipiche di un horror, per il poliziotto non sono del tutto convinto di questa necessità, almeno per quello che ho letto finora (è un mio gusto molto personale, quindi non lo metto come nota o consiglio, ma confido che il lutto di de Petris abbia un suo perché all'interno della narrazione)

Bello il pezzo di Vesna, che ci fa capire come sia rimasta abbindolata da Dragan, ma ti sono sincero non mi convince del tutto come è scritto: lei parla in modo troppo aulico, in pieno contrasto con il personaggio che hai delineato finora, ovvero quello di una giovane prostituta appena analfabeta 
Nightafter ha scritto: Perdonami, ma non comprendo. Forse mi ero illusa che mi volessi perché provavi qualcosa verso di me. Non capisco la ragione per cui sono qui: in fondo il mio corpo avresti potuto averlo a piacimento e con un impegno infinitamente meno gravoso di quello che stai pagando?
Nightafter ha scritto: Certo che sì e te ne sono infinitamente grata. Tu mi hai spalancato la porta di un universo in cui mai avrei creduto di vivere. La tua casa, i tuoi regali, i tuoi modi soavi, mi viziano oltremodo. Ma proprio perché non trovo il motivo della fortuna che mi doni, mi sento confusa, quasi in colpa
Entrambe le frasi sono molto complesse, molto artificiose per essere dei dialoghi, suonano più come battute teatrali che come le parole di una ragazza che sta cercando di capire cosa le sta accadendo

Fai seguire, purtroppo, un lungo infodump, inserendo con il narratore onnisciente delle nozioni che spezzano il ritmo del racconto
Nightafter ha scritto: Grimorio deriva dal francese antico “grammaires”: grammatica, che a sua volta deriva dal greco grammatikè, quindi “Arte della Scrittura”.
Con i secoli, il termine si trasformò da grammaires a grimoires o, nella nostra lingua, manuale d'uso.
Suonerebbe meglio, o quantomeno meno "invadente", se fosse citato sotto forma di dialogo tra Vesna e Dragan, così potresti anche accentrare su di lui l'immagine del ricercatore dell'occulto, fissato e ben addentro a queste materie 
Nightafter ha scritto: Il più famoso Grimori è la “Clavicula Salomonis”, il quale si narra fosse nato per mano stessa di Re Salomone. Altri studiosi della materia lo danno scritto in area bizantina, quindi molto lontano dalla Giudea.
Il testo ebbe una grande diffusione all’inizio del XII secolo, circolava in forme manoscritte con testo in latino.
Stesso discorso per questo, e per il pezzo subito successivo, in particolare suonano molto "wikipediose" la seconda e la terza frase: paiono nozioni inserite tanto per, senza una chiara necessità narrativa o un collegamento diretto con quanto si sta raccontando. Come prima, se queste informazioni fossero date "a voce" da Dragan, il lettore potrebbe anche prenderle come semplice sfoggio di erudizione del personaggio, che sfrutta la sua cultura per ammaliare la povera Vesna

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