Poeta Zaza ha scritto: A tavola, alla sera, in qualunque paese, lei si rivede oggi, tra quei quindici turisti di ogni angolo d'Italia che si “erano visti e presi” su un pullman fra Brasile e Argentina, intenti a fare lo stesso, divertente rituale.
Poeta Zaza ha scritto: E Rita si rivede, con commozione felice, seduta sulle radici di un albero africano, gli occhi, di paesi diversi, volti al cielo, sotto una cupola di stelle, intorno a un falò, a cantare a turno insieme, alto il respiro:
Perché tutte quelle virgole?
Se provo a leggere a voce alta sembro una persona colta da un singhiozzo irrefrenabile... Spezzettato da tutte quelle pause il testo perde scorrevolezza ed è un peccato. Un terzo di quelle che hai usato erano più che sufficienti.
Nel secondo brano citato c'è anche un problema di significato; se scrivi:
E Rita si rivede... gli occhi, di paesi diversi
gli occhi sono quelli di Rita, non quelli dei vari membri del gruppo, come volevi lasciare intendere (perché Rita
si rivede, cioè rivede se stessa e quindi gli occhi sono i suoi). Per risolvere è sufficiente togliere il "si"; se poi ristrutturi la frase ottieni un risultato anche migliore.
Qui invece c'è un errore di consecutio:
Poeta Zaza ha scritto:
ma non aveva problemi a fare un lavoro con uno stipendio inferiore e minori prospettive pensionistiche, se le fosse venuto meno l’interesse per il primo e se il nuovo lavoro e l'accresciuto tempo libero le avessero tolto la noia dentro.
o scrivi:
ma non avrebbe avuto problemi... se le fosse... e le avessero...
oppure scrivi:
ma non aveva problemi... dal momento che le era... e le avevano...
Nel primo caso è un'ipotesi, nel secondo un fatto accaduto: tu hai fatto una via di mezzo...
Cerca di sciogliere un po' lo stile, troppo involuto: le forme passive (che tendono a uccidere la fluidità della narrazione), i numerosi incisi e le frasi tortuose pregiudicano la scorrevolezza del racconto.
Qualche esempio:
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmnel colloquio di lavoro da lei sostenuto qualche
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pm
- Ma sei sprecata a fare la colf! - aveva esclamato al loro primo incontro l’allora aspirante datrice di lavoro, la coetanea Brigida.
l'allora aspirante datrice di lavoro è di una pesantezza unica...
– Ma sei sprecata a fare la colf! – aveva esclamato Brigida, la proprietaria. (e che sono coetanee lo scrivi dopo quando parli dell'amicizia che s'instaura tra loro).
Approfitto per segnalarti che il trattino che si usa per il discorso diretto è quello medio – (Alt+0150); quello breve che usi tu serve per le parole composte:
grigio-verde,
socio-politico e simili.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmQuindi, visto che è il momento della sua pausa di mezz’ora, Rita attacca il robot- aspirapolvere. Ne approfitta per fare un po’ di moto. Mentre il “collega” lavora, lei balla muovendosi a ritmo di samba e rumba, grazie al suo iPod, e qualche volta si diverte a mettersi sulla traiettoria del robot, che è costretto a attivare i sensori per gli ostacoli e a girarle intorno.
“Balla con Rita!” lo apostrofa lei ridendo.
Bella questa scena, la migliore del racconto. Qui c'è tutta la leggerezza.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmIl padrone di casa rientra dal lavoro d’ufficio, e, smistando la posta, la sente declamare al piano di sopra:
- Vostro Onore, protesto per la condotta della controparte...
Sorride tra sé e sé. Lui e la moglie non vedono l’ora di andare a teatro
Ahi! Qui la focalizzazione è saltata: la telecamera è sulla testa del padrone di casa, non più su quella di Rita.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmAvrà da rimanere spiazzata dal risultato.
E qui invece interviene il narratore onnisciente che sa già in anticipo cosa le capiterà.
Rita non lo sa in anticipo, lo impara quando Brigida pronuncia quella frase (e lei la inquadra nella telecamera).
In conclusione: bene la leggerezza; bene la focalizzazione nella prima parte, ma poi ci sono un paio di brutte cadute.
Il racconto è allegro e piacevole, a dimostrazione che non era necessario descrivere cataclismi o disgrazie atroci per estrarre la leggerezza: tu hai saputo farlo in un brano che è di per sé leggero.
Lo stile è discontinuo: alterni parti frizzanti, soprattutto nei dialoghi, ad altre pesanti come macigni. È lì dove devi lavorare di più, a mio avviso.
Ciao e buon proseguimento.