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Re: [Lab5] Del risparmiarsi

Nightafter ha scritto: Ma piuttosto, che fra i lettori di queste pagine, capiti qualche serio intenditore di scrittura, il quale vedendo quei trattini errati si faccia una cattiva impressione
Ma no, figurati, per così poco!
E poi la nostra è un'officina, non una concessionaria: si riparano i pezzi, si regolano i carburatori e nei casi più gravi si può addirittura sostituire la testata del motore...  ;)

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

Nightafter ha scritto: avvengono assai di rado, e sono salvifici e dolorosi come quelli di un dentista che ti trapana un dente malato fino alla radice, ma senza anestesia locale.
:aka: Oddio, addirittura? 
Così mi fai stare male, un po' di anestetico cerco sempre di metterglielo...  :P
Nightafter ha scritto: Da allora non mi permisi più di presentare su queste pagine cose che non sfigurerebbero su "La famiglia cristiana".
Non solo criminale, anche bigotto dunque...  ;(
Nightafter ha scritto: Questo fatto non mi era mai stato segnalato prima d'oggi, pertanto mi vedrò costretto per i prossimi anni, a latitare dal forum per dedicarmi a una seria correzione di tutti i trattini dei dialoghi, presenti nella mia corposissima produzione degli ultimi quattro anni.
Ma va'... Non stare a perdere tempo: gli editori hanno dei programmi che trasformano le virgolette in caporali, i trattini brevi in medi... Non farti problemi.

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

Era mia convinzione che la focalizzazione interna si potesse applicare a uno o più personaggi della storia. Non è così?


Sì, certo: i miei romanzi sono scritti tutti così; però Poldo nel topic ufficiale aveva parlato di un'unica focalizzazione:
In questa fattispecie diventa molto importante la scelta del personaggio su cui cade la focalizzazione perché la storia sarà raccontata attraverso i suoi occhi, ma al tempo stesso potremo avere accesso ai suoi pensieri, ai suoi sentimenti, alle sue emozioni, alla sua interpretazione dell'esperienza che sta vivendo, come se fossimo appoggiati sulla sua spalla;

In ogni caso non puoi farlo all'interno della stessa scena: quando passi da un personaggio all'altro devi staccare un paio di capoversi bianchi in modo da far capire al lettore che ora sto osservando la scena con gli occhi di B e non più di A.
Vale quell'esempio che avevo fatto, non ricordo se nel topic generale o nell'off-topic, in cui il protagonista si trova in una stanza con una porta chiusa, sente dei rumori provenire al di là della porta e si chiede chi ci possa essere. A quel punto, saltando due capoversi, puoi passare nella focalizzazione del personaggio misterioso che si trova nell'altra stanza e intuisce che sta arrivando qualcuno e che la porta sta per aprirsi.
Poeta Zaza ha scritto: lun ott 10, 2022 3:16 pmSecondo me, il finale doveva fare il "botto" con la frase rivelatrice della frigida Brigida. Per questo ho fatto quella scelta.
Eh sì, però così passi di blocco al narratore onnisciente, che si mette a parlare direttamente con il lettore (come faceva Manzoni, perché i grandi romanzi dell'Ottocento hanno quasi tutti il narratore onnisciente).
Per risolvere puoi semplicemente far vedere che Rita riceve la paga del giorno e decide di rivelare all'amica ciò che sa, magari facendo vedere che teme una sua reazione inconsulta (puoi farlo sia tramite discorso diretto sia con l'indiretto: ... è a quel punto che decide di...). 
Poi mostri lo sguardo indifferente di Brigida e snoccioli la sua battuta. L'effetto "spiazzamento" lo ottieni mostrando lo stato ansioso di Rita e la conseguente reazione imperturbabile dell'altra; non c'è bisogno di far intervenire il narratore onnisciente per spiegare che rimane spiazzata.
Poeta Zaza ha scritto: lun ott 10, 2022 3:16 pmpenso che tornerò alle amate virgolette apici.
Non sono sbagliate nel discorso diretto, vero?
No, assolutamente; molti editori le hanno dismesse negli ultimi anni e sostituite con le caporali, ma ce ne sono ancora parecchi che le usano.

Re: [Lab5] Del risparmiarsi

Poeta Zaza ha scritto: A tavola, alla sera, in qualunque paese, lei si rivede oggi, tra quei quindici turisti di ogni angolo d'Italia che si “erano visti e presi” su un pullman fra Brasile e Argentina, intenti a fare lo stesso, divertente rituale.
Poeta Zaza ha scritto: E Rita si rivede, con commozione felice, seduta sulle radici di un albero africano, gli occhi, di paesi diversi, volti al cielo, sotto una cupola di stelle, intorno a un falò, a cantare a turno insieme, alto il respiro:
Perché tutte quelle virgole?
Se provo a leggere a voce alta sembro una persona colta da un singhiozzo irrefrenabile... Spezzettato da tutte quelle pause il testo perde scorrevolezza ed è un peccato. Un terzo di quelle che hai usato erano più che sufficienti.
Nel secondo brano citato c'è anche un problema di significato; se scrivi:
E Rita si rivede... gli occhi, di paesi diversi
gli occhi sono quelli di Rita, non quelli dei vari membri del gruppo, come volevi lasciare intendere (perché Rita si rivede, cioè rivede se stessa e quindi gli occhi sono i suoi). Per risolvere è sufficiente togliere il "si"; se poi ristrutturi la frase ottieni un risultato anche migliore.

Qui invece c'è un errore di consecutio:
Poeta Zaza ha scritto:
ma non aveva problemi a fare un lavoro con uno stipendio inferiore e minori prospettive pensionistiche, se le fosse venuto meno l’interesse per il primo e se il nuovo lavoro e l'accresciuto tempo libero le avessero tolto la noia dentro.
o scrivi:
ma non avrebbe avuto problemi... se le fosse... e le avessero...
oppure scrivi:
ma non aveva problemi... dal momento che le era... e le avevano...
Nel primo caso è un'ipotesi, nel secondo un fatto accaduto: tu hai fatto una via di mezzo...

Cerca di sciogliere un po' lo stile, troppo involuto: le forme passive (che tendono a uccidere la fluidità della narrazione), i numerosi incisi e le frasi tortuose pregiudicano la scorrevolezza del racconto. 
Qualche esempio:
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmnel colloquio di lavoro da lei sostenuto qualche
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pm
- Ma sei sprecata a fare la colf! - aveva esclamato al loro primo incontro l’allora aspirante datrice di lavoro, la coetanea Brigida.
l'allora aspirante datrice di lavoro è di una pesantezza unica...

– Ma sei sprecata a fare la colf! – aveva esclamato Brigida, la proprietaria. (e che sono coetanee lo scrivi dopo quando parli dell'amicizia che s'instaura tra loro).
Approfitto per segnalarti che il trattino che si usa per il discorso diretto è quello medio – (Alt+0150); quello breve che usi tu serve per le parole composte: grigio-verde, socio-politico e simili.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmQuindi, visto che è il momento della sua pausa di mezz’ora, Rita attacca il robot- aspirapolvere. Ne approfitta per fare un po’ di moto. Mentre il “collega” lavora, lei balla muovendosi a ritmo di samba e rumba, grazie al suo iPod, e qualche volta si diverte a mettersi sulla traiettoria del robot, che è costretto a attivare i sensori per gli ostacoli e a girarle intorno.
“Balla con Rita!” lo apostrofa lei ridendo.
Bella questa scena, la migliore del racconto. Qui c'è tutta la leggerezza.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmIl padrone di casa rientra dal lavoro d’ufficio, e, smistando la posta, la sente declamare al piano di sopra:
- Vostro Onore, protesto per la condotta della controparte...
Sorride tra sé e sé. Lui e la moglie non vedono  l’ora di andare a teatro
Ahi! Qui la focalizzazione è saltata: la telecamera è sulla testa del padrone di casa, non più su quella di Rita.
Poeta Zaza ha scritto: mer set 28, 2022 4:53 pmAvrà da rimanere spiazzata dal risultato.
E qui invece interviene il narratore onnisciente che sa già in anticipo cosa le capiterà. 
Rita non lo sa in anticipo, lo impara quando Brigida pronuncia quella frase (e lei la inquadra nella telecamera).


In conclusione: bene la leggerezza; bene la focalizzazione nella prima parte, ma poi ci sono un paio di brutte cadute.
Il racconto è allegro e piacevole, a dimostrazione che non era necessario descrivere cataclismi o disgrazie atroci per estrarre la leggerezza: tu hai saputo farlo in un brano che è di per sé leggero.
Lo stile è discontinuo: alterni parti frizzanti, soprattutto nei dialoghi, ad altre pesanti come macigni. È lì dove devi lavorare di più, a mio avviso.
Ciao e buon proseguimento.

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