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Re: Cosa fare se un editor chiede modifiche importanti?

Angelo ha scritto: So che è un quesito complesso
Esatto, proprio così.
La complessità sta soprattutto nel fatto che non esiste una risposta "giusta" o "sbagliata" a priori: credo che nessuno possa darti una risposta univoca senza avere il testo tra le mani.
Cerco comunque di individuare una strada su cui muoversi e per farlo parto da qui:
Angelo ha scritto: Le sue osservazioni non sono mai campate per aria,
Sembra dunque che il lavoro di questo editor ti abbia soddisfatto, almeno fino al momento in cui ha deciso che era il caso di intervenire sulla trama.
Verrebbe spontaneo pensare di continuare a dargli fiducia, tanto più che mi insospettisco leggendo questo:
Angelo ha scritto: in alcuni casi seguendole eliminerei alcuni elementi che a mio avviso funzionano
Non sembra tanto una critica alla metodologia di lavoro e alle osservazioni sulla trama, ma piuttosto il rimpianto per una o più scene che verrebbero tagliate seguendo le sue direttive. Se fosse davvero così, il consiglio allora è di dargli retta; se ritieni cioè che le sue obiezioni siano fondate, rinuncia a cuor leggero alla scena di cui sei "innamorato".
È un fenomeno che capita abbastanza spesso, editando: una scena (o un personaggio) ben riuscita che, tuttavia, va in conflitto con lo sviluppo logico della trama; se quello è il caso, e se non è possibile modificarla per farla rientrare nel percorso lineare della narrazione, allora occorre tagliarla.
Faccio un esempio banale di ciò che intendo e scelgo un genere letterario diverso, per evitare possibili similitudini con il tuo caso.
Mettiamo che tu abbia scritto un giallo, dove a un certo punto A uccide B. 
È notte, non c'è nessuno in giro, sta per scatenarsi un temporale e il rumore dei tuoni copre i passi dell'assassino e... 
La scena ti è venuta benissimo: c'è ritmo, c'è la giusta suspense e tu ne sei giustamente orgoglioso. Poi arriva l'editor e ti dice: «Ok, ti è venuta bene. Ma perché B, che sa di essere nel mirino di un assassino spietato e ha soldi da buttare, se ne va in giro da solo di notte e senza scorta? È un comportamento insensato.»
A quel punto o si trova un motivo veramente valido per quell'imprudenza fatale (che non sia: aveva finito le sigarette e andava a comprarle a un distributore automatico) o si decide di eliminare la scena e di far morire B in un modo diverso, che sia davvero congruo allo svolgimento del romanzo. 
Per chiudere ritorno all'osservazione iniziale: solo tu puoi giudicare con cognizione di causa se le obiezioni dell'editor sono fondate; noi possiamo soltanto darti qualche consiglio generico, come ho fatto io.
Buon lavoro.

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