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Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

Darksy ha scritto: Ci fosse almeno la correttezza minima di dichiarare di essere quello che si è, anziché far finta di essere altro. 
Alcune lo fanno, si dichiarano apertamente solo Agenzie di Servizi Editoriali e affermano di non fornire rappresentanza. Forniscono servizi sia agli autori self, sia a quelli che vogliono partecipare a concorsi, o proporsi agli editori sentendosi più sicuri del loro manoscritto.
Alcune, invece, sono nate in partenza come Agenzie di Rappresentanza, poi si sono accorte di ricevere materiale inadeguato, o sul quale c'era da investire troppo tempo e editing, prima di proporlo agli editori, così hanno implementato i loro servizi. Pian piano, poi, come detto per le CE, su quest'onda hanno iniziato a proliferare le agenzie camuffate, che fingono di essere di rappresentanza, ma non vanno oltre il proporre (per venderli) servizi editoriali e corsi.
Ci sono anche quelle gratuite più piccole, neonate, fondate da ex editor o ex collaboratori di agenti più famosi, nate con tanta buona volontà ma con un eccesso di autostima, che purtroppo non hanno grande ascolto  o credibilità presso gli editori più grandi.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

Mid ha scritto: E ribadisco, la nicchia dell'EAP soddisfa un bisogno diverso rispetto a quello dell'editoria non a pagamento: offre un servizio per appagare la vanità dei clienti.
Su questo non ci sono dubbi, concordo appieno.
Mid ha scritto: Sul fatto che in Italia l'EAP sia un fenomeno di maggiori dimensioni, può essere, e non mi stupisce. Ci sarà pure una correlazione con il fatto che l'italiano medio appaia sempre in fondo a tutte le statistiche "culturali", europee, dalla scolarizzazione, alla lettura, alla comprensione del testo. Spesso la vanità è figlia dell'ignoranza.
E anche su questo, purtroppo!  :facepalm:

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

Mid ha scritto: Non è che altrove le CE "tengano la barra dritta", è la dimensione del mercato che la fa tenere dritta: più CE "serie" ci sono, più è facile per un autore trovarne una "seria" invece di una a pagamento. Idem per le agenzie.
Che il mercato straniero sia più ampio e i lettori forti di più, sono concorde.
Ma credo anche che in Italia, negli ultimi 30 anni, siano nate dal nulla CE e agenzie con questo "difetto genetico" e che siano divenute molte di più di quelle che definiamo "serie", saturando un mercato già piccolo e in crisi rispetto agli altri Paesi.
La Vanity Press sarà pure una parola inglese e il fenomeno può anche essere nato altrove, ma mentre altrove si è mantenuto in dimensioni minori rispetto all'ampiezza del mercato di riferimento, in Italia, a fronte di un mercato già piccolo, ha alimentato manie di grandezza di massa e intenti speculativi di imprenditori vari, molti dei quali si sono improvvisati editori/argenti senza esserlo realmente, ma solo perché hanno scorto un filone di opportunità.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

Mid ha scritto: L'unico modo per ottenere condizioni simili è far crescere il mercato: che il paesino diventi città, e allora il minimarket avrà altre prospettive.
Purtroppo, credo che questo mercato malato sia diretta conseguenza di chi, un giorno, si è guardato bene intorno e poi si è alzato con l'intento di speculare. Di chi si è reso conto che riceveva centinaia di richieste da pseudo autori inadeguati ma con un ego spropositato, per cui, anziché stroncare sul nascere queste velleità malate, ne ha approfittato per crearne un business nuovo e più ricco.
Su quest'onda tragica è nata sia la Vanity Press, sia il comportamento delle agenzie, che per analogia hanno seguito la falsa riga degli editori. Hanno capito di guadagnare molto di più alimentando false speranze, piuttosto che vivere delle percentuali scarse di autori emergenti (perle rare), e di quelle piú appaganti ma minori in proporzione di autori già noti.
Di conseguenza, oggi rappresentano i pochi già sicuri, che piazzeranno facilmente perché in sostanza sono già piazzati (scrittori affermati, vip, altri personaggi pubblici, blogger, ecc...), oppure autori emergenti con un potenziale da affinare, ma che sono "sponsorizzati" dai propri rappresentati, quindi un tornaconto quasi certo a fronte di un minimo investimento.
In America, ma non solo, anche in altre parti d'Europa, sono stati molto più bravi a mantenere la barra dritta e non lasciarsi deviare dal canto delle sirene. Ma in Italia, si sa, siamo tutti degli Ulisse un po' malandrini, che hanno nel sangue l'arte di arrangiarsi.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

MadTeacher ha scritto: Questo vale per tutte le agenzie, credo. Prima scremano loro, poi ancor di più gli Editori :sorrisoidiota:
Certo, ma dipende anche dal "peso" che ha il singolo agente, o l'agenzia, nel farsi ascoltare e convincere l'editore. Un bravo esordiente mal rappresentato (o rappresentato in maniera solo discreta, da un agente con poco spessore sul mercato editoriale) resta bravo ma non riuscirà a esordire. A questo punto converrà trovare altre strade.
È chiaro che ognuno ha le proprie idee ed esperienze. Non dico che le agenzie vadano demonizzate e scansate come la peste, sono potenziali opportunità. Nella mia esperienza, per cercare di risparmiare tempo suggerirei anche di vagliare altre strade. Poi, se la stoffa c'è, l'abito verrà fuori in qualsiasi modo.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

MadTeacher ha scritto: Mah, ho notato per esempio il servizio "pitch&go" di Lorem Ipsum... per chi abita non troppo lontano da Milano può essere un'opzione.
A prescindere dall'opinione che io possa avere di Lorem Ipsum, derivante dalla mia personale esperienza, è comunque un opportunità. Lorem Ipsum ha servizi di lettura gratuiti (periodici) e altri a pagamento, per velocizzare la valutazione. Rari sono i rappresentati in questo modo e ancora più rari sono i pubblicati, ma tentar non nuoce.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

Kdl ha scritto: Dimostrare il proprio valore" o seguire "altre vie" significa riuscire a pubblicare prima qualcosa, magari anche in self? O il self non conta, e bisogna almeno riuscire a farsi pubblicare da una CE, anche se piccola?
Tutto ciò e anche altro. 
Farsi pubblicare da una casa editrice anche piccola, ma di qualità, è un buon passo (una piccola ma nota tra le emergenti ha appena lanciato un buon concorso, ma ovviamente si può tentare con tutte l'invio spontaneo). Idem per il self: c'è chi è stato contattato da CE note, dopo aver pubblicato in self. È raro, ma qui sul forum (e nel precedente) c'erano dei casi. Uno degli utenti è stato pubblicato persino da una CE straniera, in questo modo. 
Partecipare ai concorsi di scrittura che mettono in palio la pubblicazione (ovviamente i più seri e collegati a CE valide), è un'altra strada utile.
Frequentare le fiere più importanti e partecipare a colloqui e Speed Date editoriali, un'altra ancora.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

MadTeacher ha scritto: Poi, non è vero che arrivano a pubblicare solo i diplomati delle Scuole di scrittura o i vip; se hai un testo buono, innovativo, coinvolgente stai sicura che si farà notare anche se ti chiami Pinco Pallino.
In questo mi riferisco a quella che attualmente è considerata la migliore agenzia sul mercato... e non mi risulta essere TILA, ma PNLA. Da quel che so, i suoi criteri sono tendenzialmente quelli che ho citato.
MadTeacher ha scritto: Io ormai ho molti anni di esperienza nel settore e ho imparato a diffidare da chi "lavora" gratis.
Ne ho maturati diversi anch'io e, purtroppo, ho imparato a diffidare a prescindere.  :D
ivalibri ha scritto: Poi ho pubblicato attraverso altre vie e ne sono molto contenta.
Per me è stata la stessa cosa.

Re: Ma quindi non esistono delle agenzie letterarie oneste e serie?

Ciao @Kdl e benvenuta. Ti sei già presentata in Ingresso? In caso contrario ti attendiamo.
Kdl ha scritto: È possibile che tutto il livore che traspare da quei post sia dovuto, più che a oggettive esperienze negative, al fastidio di non essere stati scelti o al fallimento del proprio progetto di diventare ricchi e famosi?
Io faccio certamente parte di coloro che hanno avuto esperienze negative con due agenzie gratuite dalle quali avevo ottenuto la rappresentanza. Ho solo perso 5 anni della mia vita, della mia salute mentale e del mio equilibrio emotivo.  :D
Senza contare che ho tenuto il romanzo vincolato per tutto quel tempo, senza alcun esito.

Certo che ci sono agenzie "serie e professionali", sono quelle che non rispondono agli esordienti se non escono da scuole note, o che non siano introdotti da uno "sponsor". Le stesse che rappresentano autori già noti e di solito sono esse stesse a proporsi loro come agenti.
Poi ci sono piccole agenzie, magari gratuite e oneste, ma che hanno contatti con editori molto piccoli, che potrebbero essere tranquillamente "abbordati" senza bisogno di un agente.
Purtroppo io la vedo così in base alla mia esperienza e non perché cercassi chissà quali mirabolanti guadagni. Perché, nella sostanza, se un'agenzia rappresenta un esordiente, andrà a strappare alla CE un anticipo non elevato, dal quale dovrà essere detratta la percentuale dell'agente e le varie tasse e ritenute. Alla fine rimane la stessa cifra che l'autore avrebbe ottenuto per sé, arrivando alla CE per altra strada.
Purtroppo la mia opinione è questa, ma spero che venga smentita da altri con esperienze positivissime!  :)

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