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Re: Copyright, Fantasy e Giochi di Ruolo

Grazie per il chiarimento @Chris.
In effetti, messo così il discorso cambia e rientra in quella ispirazione pura e semplice di cui parlavo prima.
Siamo in un campo in cui esiste un immaginario abbastanza diffuso e stilemi tipici di determinati filoni narrativi, per cui se parli di oggetti non presenti esclusivamente nel gioco (tali da connotarlo) non c'è plagio.
Torno ai tuoi esempi:
Chris ha scritto: "Borsa Conservante" è una borsa che contiene un numero infinito di cose nel GDR
Anche in "Mary Poppins" e presumibilmente in altre storie che non sono GDR. Essendo una descrizione diffusa, se non la chiami allo stesso modo e magari ci aggiungi altre caratteristiche da te immaginate, non è un plagio.
Diverso sarebbe se tu descrivessi un oggetto esistente solo nel gioco e che la maggior parte delle persone finirebbe per identificare con quello.
Lo stesso vale per gli altri oggetti che hai descritto e che non mi sembrano tipici solo e soltanto di quel gioco.
Quanto ai mostri:
Chris ha scritto: Esempio: la chimera, è mitologico, ma non ha le ali, se io per errore le mettessi e nel GDR ce l'avesse, sarebbe plagio?
Non so se il tuo era solo un esempio, ma  in alcune illustrazioni classiche la chimera ha anche le ali. Così come le ha in più GDR; D&D e Magic, tanto per fare un esempio. Immagino che tu ti riferisca proprio al primo, per cui nel secondo citato o in altre derivazioni è stato consentito proprio perché non era una caratteristica esclusiva di quel gioco.
Il discorso, però, è simile: se si tratta di caratteristiche che un mostro ha in più rappresentazioni diffuse non è un plagio; se quel mostro esiste esclusivamente in quel gioco (o ha delle varianti rispetto a una rappresentazione classica, ma esistenti solo in quel gioco e universalmente riconosciute come identificanti quel gioco) credo che tu possa rischiare di essere tacciato di plagio.
Chris ha scritto: Purtroppo la "PI" riportata sopra è per tutti i GDR uguale, però mi chiedo se si applichi solo tra GDR o anche ad opere letterarie che potrebbero trarre ispirazione.
Non saprei, a dire la verità. Vado ancora una volta per logica.
Innanzitutto mi pare di capire che la OGC riguardi soprattutto il regolamento dei giochi, mentre la PI concerna in maniera più specifica le componenti del prodotto, quelle che lo identificano e lo differenziano dagli altri giochi o da altre opere.
Credo, a questo punto, che valga ancora una volta il principio dell' "ispirazione".
Se tu prendi spunto ma poi rielabori in maniera personale e creativa, dando vita a un'opera diversa (che sia un altro gioco, che sia un altro mezzo espressivo creativo) non è considerabile plagio.

Re: Copyright, Fantasy e Giochi di Ruolo

Ciao Christian, provo a darti una risposta per logica, non avendo specifica esperienza con il copyright dei GdR.
Quando hai parlato di romanzi "interfacciati" con i giochi di ruolo, credevo che ti riferissi a romanzi tratti, a tutti gli effetti, da goichi di ruolo, ma rientranti sempre nella gadgettistica dello stesso GdR. È chiaro che in questo caso non ci sarebbe alcuna violazione, perché tutto rientrerebbe sotto lo stesso brand e sarebbe consentito da una licenza d'uso.
Il tuo caso mi sembra un po' diveso, perché ti stai ispirando a un gioco. Però, un conto è l'ispirazione pura e semplice, in cui si trae spunto iniziale e poi si rielabora qualcosa di personale (rientrerebbe nel concetto di "opera derivata", che ha una tutela a sè in quanto opera creativa e d'ingegno), un altro è invece la descrizione pedissequa.
Ti faccio un esempio: se decidessi di scrivere una storia che parla di un maghetto e descrivessi il mio protagonista come un ragazzino dai capelli lisci e scuri, con gli occhiali e che indossa solitamente una sciarpa a righe (o una divisa scolastica con camicia bianca e cravattino a righe), è abbastanza lampante che nell'immaginario di chi lo ha letto/visto sto descrivendo Harry Potter. Anche se lo chiamo Giovannino Rossi.
Idem se descrivo la sua scuola come un maestoso e antico maniero dalle guglie acuminate, che si erge sulle rocce in cima a una montagna. Anche se la chiamo "Scuola Houdini" richiamerà alla mente qualcosa di già noto.
Ora, un conto è se descrivi qualcosa che è ormai tipica di un genere (un elfo, un licantropo, un vampiro, un generico mago), un altro è se nella descrizione inserisci elementi che connotano in maniera specifica una determinata storia o personaggio e relativi "accessori" del suo mondo.
In tal caso i problemi di copyright li avresti.
A me sembra che la descrizione di Product Identity parli abbastanza chiaro in tal senso:
  ha scritto:... nomi di prodotti e linee di prodotti, loghi e marchi identificativi inclusi soggetti commerciabili quali abbigliamento; artefatti; personaggi, creature; storie, cronologie, trame, elementi tematici, dialoghi, avvenimenti, linguaggi, illustrazioni, simboli, motivi, raffigurazioni, rassomiglianze, formati, pose, concetti, temi e grafiche, fotografie e ogni altra rappresentazione visuale o sonora; nomi e descrizioni di personaggi, incantesimi, incantamenti, personalità, gruppi, persone, rassomiglianze e capacità speciali; luoghi, località, ambienti, creature, equipaggiamento, capacità o effetti magici o soprannaturali, loghi, simboli o disegni grafici; e ogni altro marchio o marchio registrato chiaramente identificabile come Product Identity dal detentore del Product Identity...
È vero che è specificato anche che la PI dev'essere definita chiaramente dal produttore del gioco e che quest'ultimo ha la possibilità di concedere in licenza a soggetti terzi alcune parti della di essa.
Per cui dovresti verificare cosa dice con esattezza la PI del gioco al quale ti riferisci e capire se hai dei margini per introdurre delle "somiglianze" nella tua storia.
In caso contrario, se non hai la licenza del produttore io credo che tu possa sul serio rischiare una denuncia per plagio.

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