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Re: [H23] Padre Albero

Mmmmh... Non malaccio, Cantore dei miei stivali.
Lascio ad altri commentatori la segnalazione di qualche refuso e del fatto che sembri aver litigato con lineette e caporali nei dialoghi, ché queste son quisquilie.

Giusta atmosfera, buoni personaggi.
Mi aspettavo molto da questa carta e trovo la tua interpretazione non troppo deludente.
Non mi hai fatto abastanza paura, però, nella descrizione di ciò che fa Padre Albero alle sue vittime. Qualcosa di inquietante c'è, oh, se c'è, ma non è abbastanza per soddifarmi completamente. Sevirebbe un'invenzione che non dica troppo, e solletichi di più le tue paure, che poi sono quelle del dannato lettore che ha deciso di farsi del male leggendo le stramberie di un imbrattacarte qualsiasi.
Nel finale, la semplice risata del bardo sdrammatizza. Manchi di far sentire il suo terrore senza scampo, la sua disperazione. Bastava un'aggettivazione (ma quella giusta), oppure una reazone diversa dal riso: un'ultima focalizzazione su di lui che sia in grado di fare entrare il lettore nel personaggio, per fargli guardare la mostruosità che ha di fronte mentre gl'incute un ultimo spasmo d'inimmaginabile terrore.

Complessivamente un prova passabile, comunque, Cantore dei miei stivali.

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