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Re: Idee per possibili azioni/eventi nell'arco di un anti-eroe

Ciao @Mid

Mi piace il tuo fantasy, amo il fantasy anche se propendo più a un fantasy gotico moderno e romanzi alla F. Herbert. Ogni tanto mi rileggo il suo intero ciclo di Dune più il prequel, fonte di ispirazioni infinite.

Il tuo personaggio anti-eroe, 28 anni, figlio primogenito ma non erede del granducato è ricco di grandi potenzialità. Bisogna che si sappiano i motivi per cui, pur essendo il figlio maggiore, non è stato designato come erede. Trovare una sua manchevolezza, debolezza, commessa anche da bambino, un episodio eclatante che abbia fatto decidere di escluderlo dall’eredità granducale. Magari si tratterà di un episodio oscuro, contorto, vergognoso, da non far apparire subito ma come in sottofondo, come una cappa che incombe sul personaggio, negli sguardi dei suoi familiari e dignitari della corte, tanto da adombrare la sua vita. A mio parere questo fatto arricchirebbe il contesto.

Cerchi un interesse artistico in questo antieroe, qualcosa di cui suo fratello minore ed erede nonché condottiero che primeggia in tutto, non possa entrarci.
Mettiamo che abbia una certa passione per il teatro, per gli spettacoli teatrali, non tanto quelli blasonati dei teatri di città (presumo viva in una grande città, perlomeno con un teatro dove la nobiltà e il popolo amino recarsi) ma ama i teatri girovaghi, ambulanti, come quelli del XVI- XVII secolo in Europa, con personaggi alla Scaramouche (vedi in Wiki la trama del vecchio film). Il tuo antieroe potrebbe, in un giorno di noia, aggirarsi nella sua città (devi descriverla in alcuni punti, in alcuni momenti a fare da sfondo alle uscite del personaggio) magari in un momento in cui sfilano le truppe del padre e del fratello, reduci da qualche vittoria o cose del genere, scene pittoriche tipo La ronda di notte di Rembrandt, con il popolo che acclama e lui in incognito che osserva perplesso o disgustato o pensieroso, vestito da popolano. E capita in una graziosa piazza in un quartiere popolare dove uno di questi teatri ambulanti per poveracci recita una scalcagnata commedia che fra le righe sembra prendere in giro un nobile potente, ma senza dire chi sia, con una lite fra fratelli di questo potente… storie di amore incomprese.  Sente i commenti del popolo e le risate che alludono alla corte granducale, sarebbe tentato di punire chi osa parlar male, nonostante tutto, della sua casata e sta per sfoderare la spada quando sente il popolo applaudire alla commedia quando sul trono sale il fratello messo da parte… che tra l’altro sposa (sempre nella commedia) la donna di cui è innamorato da sempre… Insomma, c’è da ricamarci sopra per benino.

Naturalmente l’antieroe non agisce immediatamente per cambiare il suo destino, altrimenti la storia termina subito. Fagli prendere confidenza con quel teatrino ambulante, ci torna varie volte, la moglie gli chiede dove va, lui fa il vago, preleva dei soldi, la moglie ne parla al suocero il quale pensa che abbia un amante, lo fa seguire, l’antieroe se ne accorge, semina le spie, si nasconde nel teatro dove viene scambiato per un ladruncolo con un gruzzolo rubato e gli si offre rifugio… gira e rigira conosce i teatranti (diversi personaggi da definire) poi conosce l’attrice che impersona la moglie del nobile rappresentato… per la quale prova qualcosa… contribuisce a finanziare il teatro in crisi, almeno per far mangiare i teatranti. Ci sono mille episodi e storie e sottostorie da raccontare, sempre sullo sfondo di una città opulenta, cupa, a tratti gotica, piena di dedali di vie e mercati, occupata dagli impegni della guerra e dagli intrighi di corte e dalla vita popolare, che è un mondo a sé.
I risvolti possono essere innumerevoli, me ne vengono in mente una moltitudine, a questo punto urge creare una trama con scalette e sequenze descrittive particolareggiate…
Ad esempio l’antieroe potrebbe un giorno, per gioco, mettersi a recitare, risultando molto convincente nell’eseguire la parte che si è scelto, che sarebbe poi la sua e che in un momento di eccitazione per il successo del popolo quasi palesa con particolari inediti della vita di corte, suscitando l’attenzione delle spie… Insomma: l’affare si ingarbuglia in una maniera davvero meravigliosa, tanto che a mio parere potresti ricavarne una saga di tre libri.
Ok, ho detto più o meno quello che mi è venuto in mente sul momento, un po’ alla rinfusa. Spero di averti dato qualche piccolo spunto in più.

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