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Re: [RnT-FC1] Musical ad Atene

Ciao @Poeta Zaza 
Vedo di dire qualcosa.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Chiunque tu sia, il tuo posto non è qui, donna! -
Quel chiunque non mi convince del tutto. È come sottinteso che Pericle potesse incontrare una qualunque donna straniera, mentre nell’Atene di quei tempi non credo ci fosse un ambiente così disponibile e cosmopolita.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 ampiacevolmente stupita della visione dell’Acropoli e del Partenone
Si, può essere piacevolmente stupita da ciò che vede ma avrei calcato più la mano su questo salto temporale, che comunque può anche nascondere dei pericoli; non è un viaggio qualunque, una gita fuori porta, è qualcosa di unico; è un vero e proprio altro mondo. Donatella dovrebbe cambiare le sue percezioni.
Nel successivo dialogo fra Donatella e Pericle rilevo una qual certa, come dire, “sufficienza” da parte della donna, un po’ come la Melato e Giannini nel film “Travolti da un insolito destino… (tra l’altro girato nelle spiagge del mio comune). Per carità, atteggiamento anche giusto se vogliamo, attinente alla vita di Donatella e alla nostra epoca, ma secondo me eccessivo da mostrare per quel tempo, specie da parte di una donna nei confronti di un uomo.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amnon sempre partner sessuali.
La parola “partner” pronunciata nell’antica Grecia mi spaventa, anche se mi pare che derivi dal latino, poi passato all’inglese.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Uhm… Avveniristico…
Pericle poteva comportarsi in due modi:
1)  Essere a conoscenza, informato da qualcuno (tutto è possibile) che Donatella viene dal futuro.
     Se mi avvisano che incontrerò una donna del futuro, quando lei si paleserà potrei dire “Quindi sei tu            che mi hanno detto…”
2) Pericle non è a conoscenza della provenienza di Donatella e quindi potrebbe rispondere. “Come è               possibile? Cosa vuoi dire?”
"Avveniristico", per quanto giusto come termine è troppo moderno e vagamente incredulo.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Se l‘educazione e la cultura che hai ricevuto tu, Pericle, ti fossero state date anche se fossi nato femmina, oggi, nel mio lontano paese, saresti una statista.
Per un uomo dell’epoca presumo che questo concetto fosse di difficile comprensione. Poteva comprendere che una donna avrebbe potuto anche essere una regina (paragonabile a statista) ma non per i meriti della sua formazione culturale, preclusa alle donne salvo  eclatanti eccezioni, ma per un buon matrimonio con un qualche re che poi magari, morendo in battaglia l’avrebbe lasciata erede del governo, come spesso accadeva nell’antichità.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 am- Capisco… Com’è che nessuno ti ha detto: “È sempre stato così e non sarai tu a far cambiare le cose?”
Linguaggio molto moderno, per quanto sia giusto e logico. Lo declinerei diversamente, per la comprensione di Pericle: “Non hai mai pensato che qualcuno può ragionare diversamente da te?”
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amhai perorato la causa della parità tra nobili e cittadini comuni. Questi ultimi erano considerati inferiori ai primi?
I guai sono cominciati così per l’umanità. Non si mettono i guardiani dei maiali, i pastori e  i contadini, e i loro figli, considerati all’epoca molto ultimi, alla pari dei nobili nel governo delle città e quindi delle nazioni, per quanto la cosa appaia ingiusta. Guarda com’è ridotto oggi il mondo occidentale e in generale quasi tutto il mondo per aver seguito ossessivamente, fanaticamente questo distruttivo pensiero… (scusa: mie considerazioni, mi conosci...)
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amPenso a una rappresentazione teatrale come a un peana di riconoscenza da parte della bellezza e della grazia femminili tributato a Atena e ad Atene. posso sfruttare a beneficio di tutta Atene una mia passione, il Musical.
Questa idea mi è piaciuta moltissimo. Davvero molto intrigante, suscettibile di infinite sfumature. Bisognerebbe tenere presente però che nell’antica Grecia le donne uscivano raramente dal loro gineceo, non interpretavano parti femminili a teatro (fino a Shakespeare i ruoli femminili erano eseguiti da uomini) e non si sa nemmeno esattamente se potevano assistere a spettacoli teatrali, non nel pubblico con gli uomini in ogni caso.
 
Devo dire che mi è piaciuta la scena dove Pericle cammina verso casa sua con Donatella dietro di lui, come se fosse solo. In questa antica, tragica attitudine mediterranea io ci vedo pure una sua drammatica solenne bellezza. Non è mancanza di rispetto, non credo. Forse un senso di superiorità, ma protettivo. Era così. È sempre stato così. E secondo me i passanti, intuendo che Donatella, la "donna", per quanto straniera era pur sempre con un "uomo", in un certo senso acquisivano, capivano, realizzavano che era già “impegnata” non nel senso di sposata o fidanzata, ma nel senso che quella donna faceva comunque capo, anche dal punto di vista protettivo, a quell’uomo e per questo motivo non avrebbero osato mancarle di rispetto in nessun modo, con sguardi o altro.
Al limite inserire una scena dove un passante poteva fermare Pericle e fargli domande, molto indirette, su chi fosse quella straniera, facendo capire che avevano interesse.
 
Il musical che Donatella propone è un concetto molto moderno e audace per l’epoca, vista la partecipazione di sole donne. Non sono totalmente sicuro che le avrebbero concesso il tutto così facilmente, con entusiasmo, senza porre e porsi domande su questo “sconvolgimento” nella loro vita.
 
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amQuali domande alla dea Atena?
Qui poi esponi una sorta di bozza teatrale, mi pare ti sei cimentata altre volte in questo ambito verso il quale a quanto pare sei portata e ti appassiona. I concetti che fai esprimere, domande e risposte, con la dea Atena che risponde sono quesiti interessanti ma penso che il solo appagamento intimo per le qualità che le donne avrebbero dovuto palesare, in un certo contrasto con gli uomini, era un concetto ancora lontano da quelle mentalità.
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amAlla cetra si aggiunge il flauto. Sarà lei, la più bella, ad assumere le sembianze di Atena con una maschera, in caso di “intervista”.
Intervista?
Poeta Zaza ha scritto: lun ago 09, 2021 10:10 amPer la danza della canzone finale, Donatella pensa un tango di gruppo: precisamente, a un bachatango,
Sono andato a vedere il bachatango, ballato da sole donne e devo dire che mi è piaciuto moltissimo, non lo conoscevo. Cosa mi sono perso… vabbè mi sono perso tante cose nelle mia vita…
Penso che il bachatango si sarebbe adattato molto bene in quell’epoca.
Ho molto gradito anche la canzone "Amandoti” di Giovanni Lindo Ferretti che mi ha fatto figurare il tono del canto di Gloria intonato da Donatella.
Sia il ballo che la musica li trovo molto ben scelti e giusti, sia pure adattandoli a un ipotetico ambiente dell’antica Grecia, in quanto non hanno un “chiassoso” tono moderno. Non sono insulsi, per dirla giusta.
Il tutto in definitiva mi ha dato una bella impressione di immersione, per quanto breve, in uno spaccato di vita dell’antica Atene, una sorta di incursione moderna da parte di Donatella, piena di tanta voglia e buona volontà nel suo desiderio di portare emancipazione, libertà ed entusiasmo in quel lontano claustrale mondo femminile.
Scritto con il tuo stile, dove hai alternato poesia, prosa, teatro, danza e musica in un bello e originale spettacolo. Mi ha dato l’impressione di assistere a un’opera teatrale ambientata in un epoca antica, ma recitata con costumi e scenografie attuali, come hanno fatto molti registi. Ritengo che potresti trasformare il tuo racconto ambientato in epoca antica in una moderna opera teatrale, con scenari nel passato e nel presente e con costumi attuali. A mio parere la tua idea lo merita.
Il contrasto ulteriore che potresti ricavarne sarebbe oltremodo interessante. Tempo fa in un filmato teatrale vidi alcuni canti dell'Iliade dove i guerrieri e gli dei recitavano le stesse parole del poema, ma i soldati e le divinità indossavano mimetiche moderne, baschi e occhiali da sole avvolgenti. Un contrasto post moderno bellissimo. Il tuo scritto mi ha fatto venire in mente qualcosa del genere.
Per la scrittura teatrale, chiaramente, si dovrà scrivere e sceneggiare in diverso modo.

Ti posto qui sotto uno stralcio del Giulio Cesare di Shakespeare recitato magistralmente in abiti moderni e uniformi attuali, per mostrarti cosa intendo. Queste cose mi appassionano e le cerco sempre.

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