Ho partecipato quattro volte a IoScrittore perché, sotto sotto, un po' mi piace soffrire.
In due occasioni sono arrivata tra i tre/quattrocento finalisti.
Visto che sono, come dicevo, masochista, ho sempre presentato romanzi di generi snobbatissimi: horror, fantascienza, fantasy.
Sorvolando sulla fase degli incipit, che è un allegro pasturare tra scritti bislacchi, nelle valutazioni finali ho trovato sia gli entusiasti che gli stroncatori confusi ("questo romanzo fa troppa paura ed è pieno di scene splatter" cara stellina, è un horror con gli zombie, non stanno certo a giocare a baccarat).
Di romanzi belli, ma belli per davvero, ne ho trovati forse due tra tutte le edizioni che ho vissuto. Al netto delle palesi ciofeche, è abbastanza il regno della banalità. Non ho, lo ammetto, mai acquistato i romanzi dei vincitori, perché tranne in un caso sono sempre generi che non rientrano tra le mie corde.
Va preso per quel che è, un gioco buffo e dispendioso a livello di tempo, con poche possibilità di emergere e ancor meno di farsi notare da un fantomatico editor. Aggiungo poi che ho sovente letto lamentele da parte di chi rientra nella decina finale sulla qualità dell'editing ricevuto e sulla promozione.
Forse ci sono un po' più di chance di successo se si partecipa con romanzi di narrativa generale o thriller/gialli, ma è una statistica fatta a naso.
Quest'anno non so se ritentare, un po' perché confido di avere presto altri canali per arrivare alle big, un po' perché il testo che potrei proporre è un pelino troppo breve. Vediamo di che umore sono l'ultimo giorno delle iscrizioni.
Consiglio comunque di partecipare con qualche amico per sparlare in privato delle assurdità lette.