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Re: Leonida Edizioni

     
“Infatti è quello che pensiamo di fare con il consulente legale, inviare una risoluzione con le nostre condizioni e portarlo all’esasperazione. Non firmerà ma a me, per ora, bastano gli incubi che spero questa storia gli faccia fare la notte […]”.
Tralascio la formulazione di una risposta in merito a queste sue aspirazioni frutto di una qualche forma di idealizzazione e mi riservo le più opportune azioni nelle competenti sedi.
-         Proposta di acquisto libri: nessuno Le ha mai proposto di acquistare libri; d’altronde è il contratto l’unica fonte di obbligazioni tra le parti. Il suggerimento di abbracciare l’eventuale ipotesi di acquisto a prezzo ridotto (sconto 40%) è stato propinato perché proclive ad organizzare autonomamente degli incontri culturali.
-       *Editato dallo Staff* Il contratto firmato non prevede la compartecipazione economica da parte dell’autore; le spese di grafica, revisione (due giri di bozze), attivazione promozione I.E., codice ISBN, deposito legale, distribuzione (sconto 55%), spese di spedizione, stampa sono stati esclusivamente a carico della casa editrice.
-         "Risponde sempre lui": *Editato dallo Staff* alla voce “direzione” risponde sempre il sottoscritto (essendo il direttore) agli orari indicati (vedasi sito) e nessun altro. Il corpo redazionale della casa editrice si occupa della gestione dei testi da pubblicare e si rapporta (non è il caso di dettagliarne le ragioni) solo ed esclusivamente tramite posta elettronica (come ha fatto con Lei). Ha scritto tramite mail che è “da un anno e mezzo che cerco di contattarvi ma il telefono risulta inesistente”; Le voglio ricordare che solo qualche mese fa abbiamo avuto modo di rapportarci telefonicamente; il telefono della casa editrice è sempre stato attivo; a titolo di curiosità abbiamo cambiato gestore telefonico da circa un anno, la modifica comunque è stata immediatamente effettuata attraverso il sito ufficiale della nostra casa editrice.
-         Le 300 copie sono state stampate (anche se alcune sono da copertinare) ed è stato ampiamente dettagliato e descritto all’autore il criterio relativo alla distribuzione e promozione del testo.
-         La partecipazione ai concorsi letterari era stata prospettata attorno alla seconda metà dell’anno; superfluo sottolineare come anche questa azione promozionale rientri nella discrezionalità della casa editrice e non certo da un obbligo contrattuale.
-         Io non avrei letto il libro: il sottoscritto esercita la professione di editore, il compito di stilare schede di valutazione, recensioni e letture spetta al corpo redazionale della casa editrice.
-         Acquisto copie – “ma questo si è poi rilevato obbligatorio”: come le anticipavo, l’unica fonte di obbligazioni tra le parti può essere solo quella contrattuale, ragione per la quale la sua asserzione è destituita di ogni fondamento.
-         Foto dei libri. *Editato dallo Staff* ha chiesto tramite mail; foto dei libri, impegno formale a dare visibilità al suo testo presso la Fiera del Libro di Torino, foto che attesta la registrazione del codice ISBN, l’impegno dell’uscita nazionale, un documento in word di risoluzione contrattuale – e decine di altre richieste - sarebbero state tutte avanzate dal suo legale, attraverso l’autore *Editato dallo Staff*
-         "Ho scoperto, che non fa così con tutti gli scrittori, e probabilmente la lontananza geografica ha un ruolo essenziale in tutto questo": *Editato dallo Staff*, forse *Editato dallo Staff* può rilevarsi importante la menzione relativa all’organizzazione, da parte della Leonida Edizioni, di una rassegna letteraria internazionale “Xenia Book Fair” www.xeniabookfair.it che vede coinvolti nostri scrittori provenienti dall’intero territorio nazionale ed alcune penne autorevoli del panorama letterario internazionale dell’area geografica transcaucasica (Georgia e Armenia); apertura e conoscenza, quindi, elementi connotativi sempre più marcati della nostra politica editoriale.
-         "I libri non disponibili all’acquisto": *Editato dallo Staff*, il suo libro non risultava disponibile perché (come spiegato pazientemente) è stato commesso un errore di trasmissione dei dati relativi alla data di pubblicazione di uscita del libro. La sua segnalazione era stata trasmessa immediatamente al nostro Distributore (mail inviata p.c anche a Lei) ma a causa di continue e reiterate provocazioni con decine di altre mail inviate all’editore, ad una mia collaboratrice ed al nostro distributore nazionale, il sottoscritto ha pensato bene di inviare una proposta di risoluzione consensuale che non prevedeva nessuna penale da pagare. L’atto è stato rifiutato e conseguentemente abbiamo inviato la rescissione unilaterale dell’accordo.
-         "Cerca di vendermi 290 copie": *Editato dallo Staff*, nessuno ha cercato di venderLe nulla. Lo svincolo prevedeva il pagamento delle spettanze maturate (10 copie vendute) e indicava il numero dei volumi in giacenza che (come da contratto) se ne doveva dare menzione, quantificare il costo al prezzo di stampa (remainders) e dare facoltà (E NON L’OBBLIGO) all’autore di rilevarle.
-         Se mi è permesso un ultimo inciso: perché mai una casa editrice dovrebbe vincolarsi con un contratto equilibrato in termini di sinallagma e poi disattenderlo con deroghe prive di valore, in quanto non frutto dell’accordo tra le parti? Lei stesso ha definito il nostro testo contrattuale come “…nella norma (…) una pagine e mezza, come deve essere un contratto…”. _Nei rapporti contrattuali a prestazioni corrispettivi, infatti, quello conta: alla prestazione dell’uno corrisponde la controprestazione dell’altro. Né più né meno. Tutto il resto sono sterili e futili polemiche del tutto inconferenti ai fini della discussione nella quale, mio malgrado, mi trovo coinvolto al fine di difendere l’immagine di una realtà che quest’anno compie vent’anni di stimata e rispettabile carriera editoriale. Specifico sin da ora che è mia intenzione e dovere procedere nelle più opportune sedi al fine di tutelare il buon nome della “Leonida Edizioni”, riservandomi, sin da ora, anche di agire per il ristoro di ogni danno patito e patiendo.
 
 Per l’amministratore del Forum.
Mi permetto di segnalarLe che, mio malgrado, mi sono visto costretto a intervenire per prendere posizione sulle gravi affermazioni nelle quali “Casa Editrice Leonida Edizioni” si è trovata coinvolta. Nel corpo della discussione ho già risposto, punto per punto, alle illazioni che stanno offuscando l’immagine di una realtà editoriale che, nel corso di questi anni, si è sempre distinta per garantire a ogni aspirante autore un accesso meritocratico e trasparente alla pubblicazione dei propri manoscritti. Tuttavia, fermo restando il diritto di critica costruttiva e aperta al confronto, chiedo formalmente che vengano espunte dalle discussioni ogni frase di natura ingiuriosa e/o diffamatoria nei confronti della casa editrice Leonida Edizioni. In difetto di ciò mi vedrò costretto, ancora una volta mio malgrado, a tutelare nelle più opportune sedi, civili, penali e amministrative il buon nome della casa editrice.

Re: Leonida Edizioni

Buongiorno,
sono Domenico Pòlito, il legale rappresentante della Leonida Edizioni e sento il dovere di prendere posizione sugli argomenti trattati nel thread. Mi duole prendere atto che la filosofia della casa editrice venga travisata all'interno di una discussione nella quale, probabilmente, ci si focalizza su elementi frammentari, deconstestualizzanti e del tutto estranei al nostro modus operandi. La Leonida Edizioni è una casa editrice free che non ha mai chiesto (e lo si ribadisce in questa sede) né chiederà mai alcun contributo agli autori selezionati. Non abbiamo mai proposto ad alcuno "un impegno unilaterale basato sul niente" ma un testo, che, in aderenza al sinallagma contrattuale, prevede una prestazione ed una controprestazione. Nel corpo del contratto non esiste alcun impegno all'acquisto, ma, semmai la facoltà di ordinare copie a prezzo ridotto; come sottolineato l'intero impegno di spesa (impaginazione, revisione, stampa, deposito legale e distribuzione) sarebbe stato a carico della casa editrice. Il contratto di edizione proposto tende a confarsi alla legislazione vigente (L 633/41 e successive modifiche) e (al contrario di quanto asserito) dettaglia anche i termini di pagamento delle spettanze. Per quel che riguarda il bando, è esplicitamente indicata la facoltà di formulare ai finalisti dei contratti di pubblicazione (sarebbe bastato leggerlo con attenzione). Infine, senza che ciò possa costituire pretesto per alimentare una discussione che, per quanto mi riguarda, considero già chiusa, mi congedo osservando che, in certe circostanze, basterebbe esporre in modo chiaro i propri dubbi prima di giungere a frettolose e superficiali conclusioni. Sarebbe sufficiente chiedere, comprendere, capire e confrontarsi perché, come diceva qualcuno, la tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e comprensione. p.s. la conversazione è già stata acquisita ed al vaglio per capire se ci siano o meno gli estremi per adire le vie legali. dott. Domenico Pòlito

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