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Re: [GdP2] La Guardiana

@Max91 fantastico, sono contenta di aver "visto" la storia dall'inizio alla fine! Devo andare a cercare cos'altro hai scritto: ho anche io un debole per il fantasy, anche se poi difficilmente mi soddisfa... ma il tuo stile ha proprio incontrato il mio gusto, per cui ora sono molto curiosa di leggere altro

Re: [GdP2] La Guardiana

E' vero, questa poesia è molto particolare e non facilissima da capire, ma ogni volta che la rileggevo sentivo un'ondata di appagamento e di entusiasmo, mano a mano che coglievo dei pezzi in più. Mi piacerebbe sentire la tua spiegazione, alla fine del contest.

Perché questa poesia è anche una storia. Non è del tutto fantasy (o forse sì?), ma ha il fascino di una ballata, una qualche magia che la circonda come una lieve brezza. 
"Affascinata": è questo il termine con cui descriverei le mie emozioni finali.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi è caduto un seme lì sul dosso
che non conosce i re del nostro tempo,
che non lo vedono così lontano
dalle cose vicine alle loro corone
.
Questa è forse tra le frasi più difficili da capire, anche se una volta colto il significato è piuttosto bella (il seme è caduto su un dosso in un luogo che ai re non interessa: non ha nulla che li attiri, è lontano da ciò che "nutre" le loro corone). Potrei suggerirti di aiutare il lettore con della punteggiatura? Non saprei neanche io come, ma è un'idea.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi una voce dolce si è seduta
lì sul dosso e il suo canto si è versato
nell’erba, nella terra di nessuno,
nutrendo il seme nell’immaginare
delle forti radici che ancora non sono,

ma il seme è astuto, il seme è curioso;
il seme immagina braccia per sporgersi,
occhi per vedere
quel grande arco azzurro sospeso
attorno un disco d’oro luminoso
nel mezzo di un gran suolo senza suolo
dove il seme si abbevera di luce.
Bella l'immagine di una persona percepita in quanto "voce". Il seme è ancora sottoterra, per cui è l'unico suo contatto (per ora) con il mondo esterno. Ma il seme "immagina" e nell'immaginare, cresce.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi, oggi e ancora oggi
è sorta una vita lì in cima al dosso.
                                                 Per noi
stagioni di un colore che si spegne,
                                                    per lei
un battito di ciglia delle fronde.
Qui ho amato il ritmo, quasi fosse un rintocco di campane che accoglie la venuta del seme in superficie, nel mondo.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmQuando gli Dei appendono l’argento
su per l’arco azzurro,
un mondo sotto il mondo è manifesto
e tutte le creature nate al buio
danzano con un dono per il seme
cresciuta nella cura di ogni cosa.

Quando gli Dei appendono poi l’oro
su per l’arco azzurro,
sorgono strane forme per la valle
che sono come lei, ma non lo sono.
Questi occhi di corteccia non lo sanno
che sono solo scalpi
                                     (tetti e mura)
e le voci che ascolta con le foglie
                    (che tremano confuse a quel rumore)
sono abitanti di scuri ventri morti.
Argento e oro suppongo che siano luna e sole, anche se in alcuni momenti danno quasi l'idea di essere qualcosa "di più". 
E niente, non riesco a non emozionarmi a rileggerlo. 
Un mondo sotto un mondo, le creature del buio che danzano, tutto ci suggerisce quanto il seme sia prezioso e benvoluto. Questi versi si possono spiegare in maniera realistica: i vermi sotto terra strisciando e mangiando creano concime di cui il seme (e poi l'albero) si nutre. Eppure quanto è tutto pregno di magia! Proprio la magia di cui parlavo. 

Per non parlare poi del legno usato per costruire case, legno descritto come "scalpo di alberi", spaventato dalla vita degli alberi vivi. 
Wow. 
Mai avrei mai pensato a queste similitutidini, però cavolo se funzionano! 
Oltretutto (di nuovo) mi piace il ritmo.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi, oggi e ancora oggi
una guardiana si erge lì sul dosso
(un ruolo che lei ignora con amore)
guarda con le radici e la corteccia le due valli
e non conosce
l’equilibrio dell’oro e dell’argento,
Un seme - un albero (una quercia) - una guardiana. La crescita qui è giunta a compimento, la frase "oggi, oggi e ancora oggi" ce lo testimonia: le mie campane immaginarie tornano a festeggiare, questa volta la sua età adulta, il suo "ruolo". Un ruolo che la quercia stessa "ignora con amore", bellissima frase.
I versi su cui ho dei dubbi sono questi: "e non conosce l'equilibrio dell'oro e dell'argento". Se parliamo di giorno e notte, manca qualcosa, non capisco perché non dovrebbe conoscerli. Per questo dicevo che forse hanno anche un altro significato. Lo capirò rileggendo la prossima volta?
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmfinché il prato si tinge di entrambi.
Oggi, nell’ombra possente e gentile
due voci dolci si sono sedute,
che non conoscono i re di quel tempo
perché non vedono così lontano
dalle cose vicine al loro cuore.
E questa è stata la loro rovina.
In effetti qui prosegue la frase e sembra indicare il tramondo, o l'alba. 
Segue un altro momento molto bello, l'inversione di ciò che avevi scritto all'inizio: si siedono sotto l'albero due persone (forse due contadini?) Così come i re non vedevano quel luogo, loro non vedono (non ci preoccupano) dei re: sono troppo lontani dalla loro vita, dalla loro quotidianità. Eppure prima o poi la politica arriva con i suoi tentacoli.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmAllora dalle valli si alza un suono
come il grido di mille e una creatura
e le fronde stormiscono scomposte
per la tempesta di passi che giunge
dalle valli agitate, dalle bocche
che lei credeva essere fratelli
ed ora vomitano folte schiere
di cose dure, cose luccicanti,
ma che non splendono né hanno colore.
Ho immaginato che in quel luogo pacifico sia giunta la guerra: i gridi, i passi di migliaia di persone, il caos. Per la quercia è uno shock: quelli che credeva essere fratelli, sono capaci di farsi molto male. Le schiere di cose dure e luccicanti, ma che non hanno colore, ho pensato che potessero essere armi. Mi confermerai? A me piace la mia interpretazione, ma sentire volentieri l'opinione dell'autore  :D
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmQuando si incontrano lì sopra il dosso
l’argento e l’oro, un nuovo sapore
cola nel suolo, bagna il suo cuore
e la costringe, la costringe a bere.
Questa guardiana si erge lì sul dosso
e per la prima volta la sua voce
squarcia il fragore tutt’attorno
come un ruggito sgorgato dall’aria
in un grido impossibile che tocca
ogni petto che artiglia e stringe stringe,
finché ogni cosa che luccica fugge.
L'incontro dell'argento e dell'oro indica di nuovo il tramonto, come in precedenza? Perché ho sempre la sensazione che ci sia dell'altro?
Il sapore che cola nel suolo, credo sia il sangue sgorgato dalle ferite della carneficina... Un sangue che la quercia non vorrebbe bere, ma è costretta.
Ecco, poi avviene la scena più dichiaratamente fantasy della poesia: la quercia interviene, sembra fermare la battaglia, zittire la vallata, far fuggire gli eserciti nelle loro armature e con le loro armi. E' davvero successo? Non mi dispiace pensarlo.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi è da sola la quercia sul dosso.
Osserva la rovina per la valle,
attende il mondo nascosto danzare,
non sente più le dolci voci insieme;
è il ruolo che ha abbracciato con dolore
la guardiana che osserva le stagioni.
La guerra ha lasciato desolazione e distruzione. Chissà per quanto tempo, per anni forse, come suggerisce l'alternarsi delle stagioni. La quercia ha appreso nella maniera più dolorosa quel ruolo di cui prima era ignara: di custode. Per quanto ora sembri un luogo morto che attende di tornare a vivere.
Max91 ha scritto: mar mar 21, 2023 12:23 pmOggi una voce dolce si è seduta
lì sul dosso con passi vecchi e stanchi
che l’erba, che la terra di nessuno
ricordano da prima della guerra.
Il canto è fragile, presto si spegne
per consolare la Quercia e i suoi ricordi.
Finisce con un'immagine dolce, qualcuno di sopravvissuto alla guerra e agli anni che ne sono seguiti torna dalla quercia e spezza la sua solitudine. E' anche un finale malinconico, la voce (gli umani continuano a essere definiti come "voci") è fragile e si spegne, ma non riesco a percepire tristezza, solo bellezza. Mi è piaciuto.

Insomma, ne è uscito fuori un commento prolisso, ma ci tenevo a commentare strofa per strofa. Anche solo per "capire se ho capito"  <3

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