Ippolita ha scritto: un bambino gioca a palloneAnche questa frase mi ha impressionata: "qui intorno" l'ho inteso come un freddo che si espande dalla tristezza della strofa precedente: è un freddo molto personale, un tipo di freddo che quel bambino non ha ancora mai provato. Come se noi un po' invidiassimo quel bambino, e allo stesso tempo come se ci dispiacesse al pensiero che, prima o poi, toccherà anche a lui.
non sa ancora quanto è freddo
qui intorno
Ippolita ha scritto: alito per disegnare sul vetroMolto evocativa anche questa immagine, un momento in cui si concede alla tristezza di venire a galla senza opporsi, ma allo stesso tempo senza bloccarla lì: un sentimento che si libera, ci sommerge e si scioglie, scivolando via.
un sole
un fiore
come petali le tue dita
ma il vento le scompone e le soffia via
oltre l'inverno
oltre il dolore.
Ho addirittura immaginato "i petali delle dita" come una sorta di fantasma-ricordo sorto dall'altra parte del vetro appannato: per un attimo le mani della persona che disegna il fiore si sovrappongono con quelle di qualcuno al di là del vetro che non c'è lì realmente. Che vorremmo ci fosse, ma a cui concediamo anche di svanire.
Insomma, una poesia molto ricca che mi ha realmente emozionata. Grazie