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Re: La volpe

Ciao @Almissima, è un piacere leggere un racconto così delizioso in officina.
Credo che "delizioso" sia l'aggettivo più adatto perché, tra le righe, adoro l'atmosfera di fondo e queste piccole "frecciate introspettive" che il protagonista manda al mondo in una condizione che lui reputa felice per se stesso. In particolare trovo molto interessante questa affermazione
Almissima ha scritto: è troppo vecchio per stare a 2.000 m isolato dal mondo, ma lui ritiene che sia meglio che essere isolati nel mondo
che reputo condivisibile in generale, ma forse perché nonostante la mia età (vado per i trentasei) sono abbastanza vecchio dentro per ritrovarmi in questo passaggio. Fatico a capire la socialità degli under quaranta e me ne tengo volentieri a distanza.
Tornando al racconto, trovo anche interessante l'accostamento di due diversi concetti o, forse meglio, di due diversi ambiti. Il protagonista che osserva come sia "vecchio" il mondo dei suoi coetanei - il ruolo dei vecchi nella società, dice, dando esempi di improbabili legami con delle donne e/o di come gli anziani sono trattati - e il narratore, potrei dire questa voce narrante su di lui che, comunque, lo definisce sempre "vecchio". Non so se è voluto, ma è un accostamento interessante che trova il suo compimento in quell'ultimo viaggio alla scoperta del senso della vita, con la volpe, come fosse uno spirito guida o la stessa morte che lo accompagna in questo ultimo viaggio.
Apprezzabile anche la voce narrante della prima parte, molto ironica e non senza una punta di acidità nel descrivere il mondo al di fuori della baita per qualcuno dell'età del protagonista (in più punti mi hai strappato un sorriso di cuore!). Però, secondo me la prima parte della narrazione è un po' troppo spezzettata con molte frasi brevi interrotte da punti. Ma si tratta di un gusto personale, mi dà un po' una sensazione di singhiozzo nella lettura.
Al di là di questo, nello specifico, posso dirti:
Almissima ha scritto: La gran parte dei suoi amici sono morti, come anche sua moglie. I suoi figli, con tutto l'amore che prova per loro
un po' troppi possessivi (il soggetto di riferimento, tra l'altro, è sempre lui, non ne serve neanche uno volendo);
Almissima ha scritto: dopo aver giocato delle improbabili partite di scopa
credo sia "a";
Almissima ha scritto: quando sa per certo che sono solo a caccia della reversibile
"reversibilità";
Almissima ha scritto: Altroché vita nella civiltà.
:umh: .

Però un racconto davvero bello e interessante, è stato un piacere leggerlo.
Niente da aggiungere. :libro: 

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