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Re: Cosa induce gli editori a scartare il 95% delle proposte?

ivalibri ha scritto: A me nel mio libro, che pure sono abbastanza pignola, erano sfuggite diverse inesattezze e un occhio esterno è indispensabile. Poi la perfezione è difficilmente raggiungibile (nel mio romanzo ci sono un paio di errorini - minuzie di cui probabilmente pochi si accorgeranno, frutto di una banale incomprensione tra me e il correttore di bozze, però ci sono purtroppo).
Pensa che in un post del cavolo come il mio, poche righe, ho scritto "un'editor" con l'apostrofo. Immagina cosa accade in un testo di centinaia di pagine :)

Re: Cosa induce gli editori a scartare il 95% delle proposte?

Farò un paragone semplicistico: qualunque donna, tecnicamente, è in grado di partorire da sola.
Però, essendo una questione delicata, dolorosa e non priva di rischi, da quando non portiamo più l'anello al naso, ci sono specialisti/e che accompagnano il parto. Donne del villlaggio, levatrici, ostetriche, ginecologi, a seconda delle tradizioni e del livello di servizi di un paese.

Secondo me scrivere un romanzo è la stessa cosa. Si può fare tranquillamente da soli, ma occorre un autocontrollo gigantesco. E se ci si fa aiutare da un'editor bravo, lo vedo come l'intervento di una brava ostetrica nel parto :)

Re: Cosa induce gli editori a scartare il 95% delle proposte?

L'impressione generale è che gli editori cerchino di minimizzare al massimo il rischio di impresa. Da qui i vari libri di calciatori e giornalisti in passato, e quella di youtuber e influencer oggi. Partendo da un pubblico già fidelizzato dell'autore, il rischio è basso.

Per il resto ho la netta impressione che serva molta fortuna, e comunque "essere presentato" da qualcuno funziona. Siamo in Italia...

Si pensi ad esempio a "Ferrovie del Messico": è stato pubblicato da un editore minore, quindi stiamo parlando di qualcuno che ce l'ha fatta. Ma se il Prof. Barbero non l'avesse nominato allo Strega, sarebbe diventato un caso editoriale?

Va aggiunta una riflessione: siamo in troppi a scrivere. E troppi scrivono schifezze. Quel diluvio di fango che si riversa sugli editori non ci aiuta. Basta guardare qualche gruppo di scrittura su Facebook: ci sono degli incipit che fanno rabbrividire....

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