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Re: [Lab3] Transizione

@ivalibri  
Arrivare a commentare fra gli ultimi ha lo svantaggio che molto é giá stato detto.
Ho apprezzato anch'io tuta la parte introduttiva con la descrizione delle ferite e la loro cura. Mi é piaciuto molto il dovre chee chiama l'angelo al primo incidente e il ragazzo che si dissolve come un'immagine senza spiegare ció che succede "dopo".
Proprio questa parte mi ha illustrato come mai gli angeli siano cosí algidi e superiori, privi di interesse verso ció che fanno.
Per contrasto il moto interiore del nostro angelo risalta acnora di piú. L'invidia per le emozioni e sentimenti, che lui prova in nuce dato che sente l'esigenza di ribellarsi apre una questione non da poco.
Rabbia, invidia, insoddisfazione sono moti del cuore e lui ne vuole di piú opure sono semplicemente frutto di osservazione e ragionamento?
Per me era chiaro che l'ultimo gesto della ribellione era liberarsi del mezzo di comunicazione con il capo. Non mi ha convinto la rabbia delle vittime imbufalite che lo vanno a cercare. Sará mica l'unico angelo responsabile per quella zona? 
Peró capisco che la transizione necessiti anche di quel tanto di violenza, aggressione e avventura compreso di fuga.
Personalmente avrei mandato un sostituto sul luogo dell'incidente e schiere di angeli a recuperare lui per impedire la transizione definitiva, come se il fatto di distruggere lo smart watch facesse partire allarmi celesti. Poi forse un angelo non tasformato, ma nemmeno fedele a quel dio cosí possessivo e geloso, che gli angli li vuole tutti e pure efficienti, alla fine lo aiuta nella parte finale della transizione con oscuramento dell'aura.
Ma poi dove vanno gli angeli caduti? Nei vicoli a spacciare oppure a vendere noci di cocco ai caraibi?
Insomma ho trovato il tuo racconto bello e intrigante, e mi ha fatto partire la fantasia. Secondo me c'é molto mnateriale per scrivere una cosa piú ampia.

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