Ho pensato molto alla "porta" come voce del verbo portare, e mi faceva specie che tu accostassi presente e passato.
Infatti, così non è. "Porta" è usata come sostantivo (anche nel testo di provenienza lo è) e io la vedo come "soglia" - come se quel cielo celeste smorto -opacizzato, di un blu slavato di suo - malato - sia la soglia cieca di una luce assente, stridente (il sole mancante) e la notte una luce di pece intera (al posto di una luna piena color latte).
Kuno ha scritto: lun ago 22, 2022 10:18 pmmalattia del cieloQuindi, un brutto periodo per chi si trovava sotto questo cielo.
male blu pallido
e ogni notte porta cieca
una luce che strideva
luce a mezzanotte come pece
intera
Ma c'era di peggio: una creatura orribile calava dall'alto le sue grinfie, da questo cielo, e la presenza di questo mostro alato ghiacciava le ossa in una gradazione di intenso male blu:
Kuno ha scritto: lun ago 22, 2022 10:18 pmun gemito fondo s'avvicinava
grande ombra avviluppata
presenza d'avvoltoio
d'un blu orribile
che ghiacciava nelle ossa
Kuno ha scritto: lun ago 22, 2022 10:18 pmriconobbi il battere nervosoIl protagonista dell'incubo non si è lasciato richiamare da suoni e colori: il male, se l'hai conosciuto e superato una volta, lo riesci a evitare.
e irresistibile
non precipitai
non gridai
Bravo, @Kuno