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La verità dei sogni

Posted: Thu Mar 13, 2025 5:17 pm
by Sienna
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Dolore.
Un dolore straziante che la divorava dall'interno fino a soffocarle il respiro. Victoria cercò di alzarsi, ma il suo corpo era inerte: non riusciva a muovere niente, non riusciva a sentire niente. Anche i pensieri erano confusi da quel dolore sordo e pulsante.
È così che si muore? La paura le strinse la gola.
Solo il buio, profondo e opprimente, la stringeva in una morsa di gelo: il buio e l’odore acre di benzina e muschio che si mescolavano a quello, più ferroso e dolciastro, del sangue. Il suo sangue.
Non aveva idea di quante ossa rotte potesse avere, o di quante ferite, né di quanta vita le stesse scivolando via. Sapeva solo che il dolore la stava trascinando con sé, inghiottendola sempre più a fondo.
Fu un calore quasi confortante che anticipò la fitta improvvisa sulla spalla, una violenta scossa elettrica che la riportò per un attimo alla ragione.
Risveglio. Non sapeva perchè le fosse venuto in mente quel pensiero.
La sensazione di una mano forte, carica di energia che la sollevava, le strappò un grido rauco quando il dolore aumentò.
Con uno sforzo disperato, provò a schiudere le palpebre [...] e le intravide: due ombre chine su di lei, una scura e minacciosa, l'altra chiara e luminosa. L'Inferno e il Paradiso. Allora è davvero qui che si decide la vita e la morte.
E con un sussulto Victoria sprofondò di nuovo nell'oblio.
.
.
Due giorni prima - 25 Maggio
L'ufficio era nei toni del turchese, illuminato da una grande vetrata, che da sola ripagava dell'arredamento in finto teak, moderno e ordinario, tipico di un ufficio governativo. 
Seduto davanti alla scrivania del Bureau FBI di Dallas, Ray “Spider” Greyson guardò perplesso il suo capo, Alex Tanner, che lo aveva convocato piuttosto urgentemente, nonostante fosse appena rientrato da un'altra missione. Ray svolgeva soprattutto incarichi sotto copertura, ma normalmente operava all'estero. I suoi “terreni di gioco” erano in Europa, ma soprattutto nell'Europa dell'Est e in Russia, dove parlava correttamente tre lingue e si destreggiava più che dignitosamente con altre due.
In quei territori riusciva tranquillamente anche a fondersi con la popolazione locale: capelli biondo scuro, sfumati di ciocche più chiare. Zigomi leggermente pronunciati che davano carattere al viso asciutto, incorniciato da un velo di barba che smorzava quell'aura quasi angelica. E due chiari occhi grigi che potevano gelarti sul posto con una freddezza tagliente.
«So che non è il tuo genere di missione, ma saresti l'opzione migliore. Abbiamo attivato un canale di intelligence in cooperation del quale ci serviamo in determinate situazioni, ma la loro operatività è limitata agli appostamenti esterni o ad eventi pubblici: con le informazioni che hanno raccolto siamo allo stallo, ci occorre per forza un soggetto all'interno.»
Ray spalancò appena gli occhi e corrugò la fronte: era estremamente raro che l'FBI si avvalesse del supporto di privati, se non altro per ovvie ragioni di Sicurezza Nazionale.
«Una collaborazione esterna? Intendi un'Agenzia privata?»
Alex Tanner accennò un mezzo sorriso.
«Un'Agenzia privata con potenzialità particolari, che abbiamo contribuito a formare. Te ne parlerò più approfonditamente quando ci sarà più tempo. Pensi di poter accettare la missione?»
Ray si strinse leggermente nelle spalle e fissò Tanner negli occhi, quasi certo di leggere un accenno di preoccupazione che lo teneva con il fiato sospeso.
«Beh, mi hai trascinato qui da Washington nonostante fossi appena tornato dalla Georgia, dammi i dettagli del caso: se l'operazione è fattibile, posso rimandare le ferie.»
[...]
Ray rimase un attimo in silenzio, valutando le informazioni. Poi alzò la testa e fissò Tanner.
«Perché io?»
Alex si mosse a disagio sulla sedia dietro la scrivania:
«Non sei del posto, quindi ci sono minori rischi di essere scoperto; sei indubbiamente uno dei nostri migliori agenti, e ciò introduce il terzo motivo: quel tuo “sesto senso” del quale si sussurra potrebbe esserti parecchio utile.»
Ray si fece particolarmente attento e sospettoso, drizzò la schiena e strinse gli occhi:
«Io non ho...»
«Non mi interessa cosa sia.» Lo interruppe Tanner. «Chiamalo sesto senso, intuizione, fortuna sfacciata o fata madrina. Sappiamo che hai salvato delle situazioni che sarebbero potute finire molto male, e il fatto che tu non ne voglia parlare apertamente non cambia che tu abbia un “qualcosa in più”, che in questo lavoro può essere più prezioso di ogni altra cosa.»
Ray si fece pensieroso, lo sguardo perso per un attimo in un altro luogo, in un altro tempo, in troppe vite spezzate.
«Non ha sempre funzionato.»
«No. Ma non perché tu non ci abbia provato. Quindi, nonostante io sia una persona pragmatica, preferisco non fare domande se ho davanti fatti concreti che salvano il culo ai nostri ragazzi. Ma c'è anche un'altra cosa che fa la differenza: sei l'unico che ha un legame con il senatore. Suo figlio, che è morto un paio di anni fa schiantandosi con la sua Porsche contro un autotreno, era con te al BUD/S.»

Re: La verità dei sogni

Posted: Thu Mar 13, 2025 7:17 pm
by Alberto Tosciri
Ciao @Sienna

Interessante questo frammento, presumo si tratti di una bozza di una storia più lunga.
È inconsueto, dai risvolti particolari analizzando la prima parte ma anche la seconda.
Nell’episodio di Victoria abbiamo il suo incidente, a quanto pare grave. Non si sa niente di lei se non che è messa male, gravemente ferita, forse sta morendo.
Parrebbe che al suo doloroso risveglio Victoria abbia la sensazione di avvertire qualcosa di soprannaturale, ma non credo. Forse delira, le due ombre su di lei possono essere due soccorritori o due persecutori, Victoria nel suo stato mentale alterato interpreta oscurità e luce come inferno e paradiso, ma penso si tratti di qualcosa di più terreno.

Nella seconda parte, siamo a tre giorni prima, ma non si parla di Victoria, bensì di un personaggio maschile, Ray Greyson e del suo capo Tanner.
Questo Ray è in gamba, tre lingue parlate correttamente più buona conoscenza di altre due, missioni sotto copertura in Russia ed Europa dell’Est (c’è ancora il muro di Berlino?).
Se riesce a confondersi con la popolazione locale anche con il suo aspetto fisico si dovrebbe presumere che la sua parlata possa anche assumere cadenze dialettali. Cosa non indifferente che potrebbe salvare la vita in certe circostanze.
Non mi convince molto il canale di intelligence in cooperation la cui operatività è limitata ad appostamenti esterni o eventi pubblici. Quei dati si possono tranquillamente ricavare senza troppa spesa da una talpa  infiltrata nella polizia locale, senza nemmeno spendere tanto. In tutti i paesi albergano traditori, doppiogiochisti, chi per soldi, chi per ideali (pochi) avventura, danaro, ricatto. Talvolta fanno anche il terzo gioco, passano informazioni a più stati contemporaneamente. Le quinte colonne locali  vengono addestrate per cooperare in operazioni di supporto più consistenti, non come semplici osservatori, ma tutto può essere, regole ed eccezioni a tutte le regole in quel mondo. Si gioca sul filo di un rasoio anche a livelli di sicurezza nazionale, spesso in bilico fra vari opportunismi e interessi.
C’è da tenere presente che Ray dovrà operare all’interno per i motivi che conosce il suo capo, che potrebbe rispondere anche ad agenzie oltre l’FBI. Questo perché avrà delle particolari capacità e attitudini oltre alle conoscenze linguistiche.
Sienna wrote: Thu Mar 13, 2025 5:17 pm«Non sei del posto, quindi ci sono minori rischi di essere scoperto;
Ecco dove volevo arrivare. Talvolta questa situazione non paga e può essere controproducente. Potrebbe essere scoperto proprio per questo invece. Non ho idea di cosa debba fare ma tieni presente che un agente a quei livelli, in certe nazioni, viene formato con anni di lavoro. Il fattore lingua è importantissimo. Agenti in giovane età vivono dieci, quindici anni sotto copertura nei paesi dove un giorno dovranno operare. Per vivere intendo davvero vivere, studiare nelle loro scuole, lavorare nelle loro strutture, anche le più innocenti. Devono avere una vita riscontrabile. Non tutto si può falsificare, non le conoscenze dirette, i contatti, le testimonianze di chi ti ha visto magari qualche anno fa che rinnovavi una patente o andavi a pesca. Ci sono anche i ricordi dei vicini di casa, della cittadina, del quartiere dove vivevi, che non sospettano che quel bravo ragazzo cresciuto in mezzo a loro non è uno di loro. Può risultare anche che conosca una donna del posto, da anni, che non sa nulla della sua vera identità.
Poniamo che se in un dato luogo arriva uno sconosciuto che parla benissimo la lingua standard, un personaggio che nessuno ha mai visto, pur con documenti perfetti, non pensare che il gioco sia fatto anzi: sarebbe guardato con attenzione. A meno che non serva davvero uno sconosciuto, allora non saprei, sarebbe un altro incasellamento di storie per altri motivi.
Forse questo Ray ha particolari capacità sensoriali, da quanto mi pare di capire. Forse ha percezioni ESP, in grado di acquisire con la mente determinate informazioni  solo toccando certi oggetti, sentendoli.
Ho pochi elementi e mille congetture. Comunque un tipo di storie interessanti.

Re: La verità dei sogni

Posted: Thu Mar 13, 2025 9:30 pm
by Sienna
;( Quindi... mi stai dicendo che ho passato una bella fetta di tempo a documentarmi correttamente (non fidandomi del poco che sapevo o avevo visto al cinema), su FBI, SEALs, (comprese età e gradi di servizio, composizioni delle squadre), e poi armi, tattiche di estrazione, persino elicotteri... e bastava che trovassi prima questo forum e chiedessi a te?  :aka:

C'è anche un po' di soprannaturale, come hai capito, non solo da parte di Ray, e l'Intelligence in cooperation ha un'importanza primaria nella storia.

Quanto spieghi sulle identità sotto copertura mi trova sicuramente d'accordo, ma sbaglio se penso che il grado di copertura dipende anche dalla controparte? Voglio dire, un conto è se vai sotto copertura nella tana di un boss della mafia di New York, e un conto se ti infiltri nella Sicurezza di un politico corrotto... o no?  :hm:

Il romanzo è già scritto, volevo capire "come" è scritto, perché non ho possibilità di farlo vedere a nessuno, e starei già lavorando al secondo :lol:

Re: La verità dei sogni

Posted: Fri Mar 14, 2025 2:09 am
by Alberto Tosciri
Sienna wrote: Thu Mar 13, 2025 9:30 pmQuindi... mi stai dicendo che ho passato una bella fetta di tempo a documentarmi correttamente (non fidandomi del poco che sapevo o avevo visto al cinema), su FBI, SEALs, (comprese età e gradi di servizio, composizioni delle squadre), e poi armi, tattiche di estrazione, persino elicotteri... e bastava che trovassi prima questo forum e chiedessi a te?  :aka:
Non sono certo un esperto, non ho questa presunzione, quello che so diciamo che è... molto soggettivo.
Gli apparati di sicurezza in tutto il mondo hanno canali informativi ufficiali e talvolta alcune serie televisive o buoni romanzi di spionaggio possono mostrare una buona realtà parziale, al di là delle scenografie.
Un ottimo spunto ben fatto lo trovi in una serie televisiva francese, Le Bureau - sotto copertura - che descrive molto bene la realtà di questi agenti che operano all'estero. Ricchissima di spunti e informazioni.
Sienna wrote: Thu Mar 13, 2025 9:30 pmC'è anche un po' di soprannaturale, come hai capito, non solo da parte di Ray, e l'Intelligence in cooperation ha un'importanza primaria nella storia.
Avevo immaginato, esistono realtà del genere, specie nell'ex URSS, ma anche negli USA. Interessante.
Sienna wrote: Thu Mar 13, 2025 9:30 pmQuanto spieghi sulle identità sotto copertura mi trova sicuramente d'accordo, ma sbaglio se penso che il grado di copertura dipende anche dalla controparte? Voglio dire, un conto è se vai sotto copertura nella tana di un boss della mafia di New York, e un conto se ti infiltri nella Sicurezza di un politico corrotto... o no?  :hm:
Per una copertura FBI nella tana dei boss, della mafia, avrai senz'altro presente il fantastico film Donnie Brasco, con  Al Pacino e Johnny Deep, dove quest'ultimo è un infiltrato FBI di origine italiana, scelto proprio per questo, per il suo accento, per infiltrarsi nella mafia americana, tra l'altro una storia vera, con il nome di Donnie Brasco. Ma si compenetrerà talmente nella parte, diventerà veramente amico con Al Pacino, che interpreta un mafioso di piccolo calibro che lo prende sotto la sua protezione, che sarà molto problematico, doloroso e pericoloso per lui cessare l'incarico e denunciare tutti, cosa che causera la morte di Al Pacino per mano della mafia, perchè lo aveva introdotto in quel mondo "garantendo" per lui.

Infiltrarsi nella sicurezza di un politico, non necessariamente corrotto, potrebbe anche essere uno giusto e non andar bene ad altri, non saprei dire compiutamente, in quanto entra in gioco la politica e il potere che altera tutto.
La copertura è una trama molto delicata e complicata: se un solo filo non è messo nel punto giusto, salta tutto.
Tieni presente che una copertura a lunga durata per entrare in un dato ambiente non la puoi certo effettuare nello stesso ambiente, come potresti fare  a entrare di punto in bianco? Certo  dovrai entrare ma  da fuori, come ti ho detto prima. Devi "diventare" del posto e poi, come quelli del posto, cercare di entrare  nel luogo d'azione secondo i canali ufficiali di reclutamento, che conoscerai alla perfezione. Entrare nella pelle del nemico, un gioco molto pericoloso. 
Come mostra un ottimo esempio di copertura spionistica  il film Senza via di scampo con Kevin Costner che interpreta un ufficiale della Marina americana impiegato nei Servizi che in realtà è un agente russo infiltrato negli Usa fin da ragazzo, naturalizzato americano e arruolatosi nella Marina con lo scopo di fornire informazioni vitali alla sua madrepatria.
Ma quando i suoi lo ricontatteranno e gli parleranno in russo avrà difficoltà a esprimersi nella sua lingua madre, talmente perfetta è stata la sua copertura e assimilazione del personaggio. Una bella storia che rivedo ogni tanto.

I russi sono o erano la perfezione in fatto spionistico. Avevano gli Spetsnaz,  russi di diversa etnia addestrati fin da ragazzi a parlare le lingue e i dialetti dei posti dove dovevano operare. Spesso facevano parte di squadre sportive che andavano all'estero. Se il loro intento era assalire una base americana, riproducevano in Russia questa base nei minimi particolari, compresi gli uffici e i locali di vita comune e divertimento, mettendo di sentinella soldati russi in divisa americana che parlavano inglese. Assalivano questa base per esercitazione innumerevoli volte, fino a conoscerne ogni minimo particolare.


I casi da studiare sarebbero tantissimi e molto interessanti, anche andando indietro alla Guerra Fredda e alle due Guerre Mondiali. Io me ne sono sempre occupato per passione fin da ragazzo e in parte per motivi molto vari, compreso lo studio delle lingue sul posto dove si parlano.
Le lingue sono importanti, ma anche l'atteggiamento. È inutile che sai parlare l'arabo e poi  ti metti a schiamazzare in strada quando suona il muezzin che chiama alla preghiera. Secondo dove sei, sei finito.

Complimenti per aver già scritto un romanzo che tratta in sintesi argomenti del genere, spionistica,  e con in più personaggi dotati di poteri ESP, puoi spaziare con la fantasia ma tieni conto che certe realtà sono anche molto superiori alla fantasia.
Mi piacerebbe scrivere di cose del genere ma non ho mai voluto cimentarmi, non del tutto.