[MI181] Caino e Abele

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Traccia 3: Fratelli

[MI181] Caino e Abele

"Fratellino gracilino. Come fai a avere tutto 'sto fiato per il tuo flauto e così poco per correre con me o rincorrere le pecore?" 
Il maggiore si rivolge così al minore buttandosi con lui sull'erba fiorita e odorosa, dopo una delle loro gare di corsa da ragazzini.
Abele lo guarda con una punta di rammarico e parla a fatica, scuotendo la testa: "Non lo so... è come se l'aria stanca dentro non sia capace di uscire  per far posto a quella nuova e più vispa, come quella che hai tu..."
Caino gli arruffa i capelli e propone, magnanimo: "Giochiamo ai sassolini. Dieci tiri per vedere chi spinge il suo per primo al traguardo." 

Anni dopo.
"Non solo Dio! Anche tuo padre ed io siamo fieri di te, Caino. Perché ti dai da fare per tutta la famiglia; sei forte e robusto, non ti spezzi mai, vinci la fatica per strappare alla terra (la nostra, la tua) i raccolti e i frutti per vivere."
"Mamma, Abele non fa quasi niente e a Dio sembra che offra chissà che cosa quando gli porge in sacrificio un agnello...  Cosa fa lui di preciso? Porta le bestie al pascolo. Munge il latte alle pecore e alle capre e le tiene al riparo. Cos'altro è capace di fare? Ah sì. Quel grande uccello caduto dal cielo dopo essersi scontrato con uno più forte di lui... Oltre a mangiarcelo con gusto, lui ha ricavato dai lunghi ossi delle ali due strumenti per suonare. Li ha chiamati flauti (chissà perché...) e ha imparato a suonarci, sì., e me ne ha regalato uno. Ma in generale sta seduto a far niente: ozia sapendo di oziare. E non mi lasciate chiedergli di venirmi a dare una mano perché, poverino, è gracile. Però rompe forte, eccome, quando vuole imitare gli uccelli anche con la voce. Ma dimmi, mamma: tI sembra normale?"
Eva sospira alzando gli occhi al cielo: 
"A me sembrava normale stare nell'Eden;  col senno di poi, no, non era normale: era meraviglioso!"
La madre, però, capisce il cruccio più grande di Caino, e aggiunge subito dopo:
"Penso che Dio sia il Padre di tutti e io e Adamo, come tutti i genitori (finora)  vogliamo il bene totale di ciascuno dei nostri figli.
Voi siete due bravi figlioli. Ci obbidite e lavorate al meglio delle vostre possibilità. Tu non devi macerarti dentro dalla rabbia di venire misconosciuto il tuo merito rispetto a quello di tuo fratello. Non farlo, Caino: faresti del male prima e te stesso che a lui. Ricordati: se i ruoli fossero invertiti, e tu fossi Abele, sapresti di fare il tuo massimo e ameresti tuo fratello per com'è."
Ma il suo cuore di madre sa di non essere stata ascoltata con attenzione, dalla fretta con la quale il maggiore le volge le spalle.

Adamo, nel recente passato, aveva fatto un discorso in risposta alle domande dei figli adolescenti sulle donne.
"Non ho risposte certe, ho solo idee in merito e la mia unica esperienza: la donna è una gioia e un guaio per l'uomo, ma non se ne può fare a meno, ragazzi miei. Il vostro problema è trovarle. Ma sono convinto che ci siano altri Eden da cui Dio abbia avuto altre coppie da cacciare. 
Penso che sia una vita dura, la nostra, per sopravvivere, ma che porta una bellezza infinita ad ogni quotidiano risveglio.
Scopriamo attorno a noi meraviglie che non sospettavamo esistessero. Ma anche pericoli: fuori e dentro di noi.
Penso che questo Mondo sia grande sì, ma anche piccolo abbastanza da farci incontrare altri gruppi di persone e perpetuare la specie umana che è ancora in divenire.
Abbiamo il potere di rendere questa Terra un Eden fatto da noi.

Ma il suo cuore di padre sa di non essere stato ascoltato con attenzione, dalla fretta con la quale il maggiore gli volge le spalle.






Dov’è Abele? Non ne ho conto,
mica sono il suo custode
dacché prende la Tua lode
se un agnello, riverente,
lui ti porge in sacrificio;
per la mia fatica niente!
E il frumento in beneficio
e la frutta ti ho portato.
Manco poco hai ringraziato!

Certo lui è delicato:
pastura il gregge nel prato,
mentr’io mi spacco la schiena
nei campi con buona lena.
Lo faccio da sempre col babbo
che sa che lavoro e non gabbo,
ma un compenso diverso deploro
a scàpito del mio lavoro.

Son geloso, sì, rabbioso,
ora molto vergognoso;
devo dirlo: l’ho colpito,
la mia forza m'ha tradito,
atterrandolo all’istante
senza vita fra le piante.

Andrò solo per quel mondo
che nessuno ha visto a fondo;
che sia pegno del perdono
se la rabbia qui abbandono.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI181] Caino e Abele

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Anche tu @Poeta Zaza hai scelto il racconto di un episodio leggendario, biblico in questo caso. 
In questo caso non hai “fermato il tempo” ma ci hai fatto vedere la crescita dei due fratelli. Nel primo passaggio, quando erano piccoli già si evidenziavano delle differenze tra loro che scoppiano nella tragedia quando diventano adulti. La tragedia viene demandata ai versi finali. 
La parte che potevi tralasciare è il discorso sulle donne. Ai tempi di Adamo ed Eva esisteva solo Eva e siccome siamo tutti figli (carnali) di Eva, è facile supporre un incesto tra madre e figlio o, al limite, pensando a ulteriori nascite dopo Caino e Abele, tra fratello e sorella. Ma sarebbe tutta un’altra storia.
La scrittura è, come sempre, molto corretta anche se poco mostrata. 

Re: [MI181] Caino e Abele

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@@Monica  Grazie del passaggio, cara.  :sss:
@Monica ha scritto: La parte che potevi tralasciare è il discorso sulle donne. Ai tempi di Adamo ed Eva esisteva solo Eva e siccome siamo tutti figli (carnali) di Eva, è facile supporre un incesto tra madre e figlio o, al limite, pensando a ulteriori nascite dopo Caino e Abele, tra fratello e sorella. 
La Bibbia non è un particolareggiato libro di Storia, o una traduzione letterale. L'interpretazione che ho scelto  prevede altri esodi dall'Eden, altri ceppi familliari che, tutti, si mischieranno al sangue di Adamo. 
@Monica ha scritto: In questo caso non hai “fermato il tempo” ma ci hai fatto vedere la crescita dei due fratelli. Nel primo passaggio, quando erano piccoli già si evidenziavano delle differenze tra loro che scoppiano nella tragedia quando diventano adulti. La tragedia viene demandata ai versi finali. 
Ma la traccia questo dice!:

Due fratelli crescono in perfetta armonia, ma superata la soglia dell’adolescenza si ritrovano su fronti opposti (immaginate qualcosa di più rilevante del tifo per due squadre di calcio rivali...). Il tema centrale del vostro racconto deve essere la dura contrapposizione tra i due: come si sviluppa, come la vivono i protagonisti, come evolve (se evolve).

Quindi, non ho rispettato la traccia e non potevo narrarne il finale in versi, secondo te?  :(
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [MI181] Caino e Abele

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No, non ho detto questo assolutamente @Poeta Zaza! Ho solo fatto alcune riflessioni personali. Ho cercato di darti un feed back, ma lungi da me il giudicare.  Hai interpretato un modo pedissequo la traccia e lo hai fatto nel pieno rispetto del tuo stile personale. Efficace o meno nella resa  lo giudicano i lettori. Il mio era solo un feed back e ti faccio i complimenti per aver contribuito al contest col tuo lavoro e non solo con la tua traccia. Io purtroppo questa volta lo avevo detto che non avevo tempo… 

Re: [MI181] Caino e Abele

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Ciao @Poeta Zaza


Le storie della Bibbia mi attirano sempre. Anche senza fare l’esegesi dei testi sacri possiamo comunque spaziare in una sana fantasia, anche me piace farlo ogni tanto.
In questo testo, ambientato qualche millennio fa, hai usato come il tuo solito terminologie e modi di dire moderni, attuali. So che è voluto, è una tua caratteristica, molte opere teatrali antiche oggi sono rivisitate con linguaggio moderno, sia nei dialoghi che nei costumi.
Ho visto tempo fa, purtroppo non riesco a trovarlo in rete, un pezzo bellissimo dove i guerrieri dell’Iliade sono riuniti in una tenda militare moderna, Achille, Agamennone, Ulisse vestono mimetiche, baschi e occhiali da sole e parlano delle battaglie che devono fare come se discutessero di piani in una sala operativa moderna.

Metto questo
Poeta Zaza ha scritto: "Fratellino gracilino. Come fai a avere tutto 'sto fiato per il tuo flauto e così poco per correre con me o rincorrere le pecore?" 
Giusto per dire che dopo aver letto devo fare mente locale che a parlare così è Caino.
Potrei dire che un pastore (Abele era pastore) non sempre corre dietro le pecore, a parte casi particolari, ne uscirebbe davvero a pezzi dalla fatica. Il pastore da ordini ai cani pastore che corrono avanti e indietro per direzionare il bestiame e non farlo sbrancare, avvisando se qualche pecora si trova in difficoltà.
Però il vero odio di Caino nei confronti di Abele era perché Dio gradiva di più i sacrifici di agnelli arrostiti sulla legna che faceva Abele, disprezzando i frutti della terra che offriva Caino. C’era un “movente”, diciamo così.
Il discorso che Adamo fa sulle donne mi è piaciuto, specie quando parla di altri uomini in altri Eden.
Per le donne io avrei affrontato il mai risolto dilemma, nato quando vennero riordinate le Scritture dai Padri della Chiesa, circa il fatto che sui testi rabbinici  della Genesi si racconta che Dio prima di Eva creò un’altra donna, Lilith, ma la creò a immagine stessa di Dio, come Adamo. Era troppo forte, ribelle e indipendente e non si volle assoggettare ad Adamo, perciò fu cacciata (divenne un demone) e Dio creò Eva da una costola di Adamo. La differenza è notevole, c’è il tanto per creare un fantasy religioso, conflitti a iosa da tutte le parti…

Mi è piaciuta anche la poesia, che come sempre inserisci a compendio dei tuoi testi. Nella strofa finale
Poeta Zaza ha scritto: Andrò solo per quel mondo
che nessuno ha visto a fondo;
che sia pegno del perdono
se la rabbia qui abbandono.
 Caino intende dire che si è pentito di aver ucciso Abele (abbandonando la rabbia) e che girovagare in eterno per il mondo dovrebbe equivalere a una sorta di perdono?
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [MI181] Caino e Abele

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Alberto Tosciri ha scritto:  Caino intende dire che si è pentito di aver ucciso Abele (abbandonando la rabbia) e che girovagare in eterno per il mondo dovrebbe equivalere a una sorta di perdono?
Nessuno tocchi Caino disse Dio.
Lo condannò a errare per il mondo in espiazione al suo peccato.
Alberto Tosciri ha scritto: Però il vero odio di Caino nei confronti di Abele era perché Dio gradiva di più i sacrifici di agnelli arrostiti sulla legna che faceva Abele, disprezzando i frutti della terra che offriva Caino. C’era un “movente”, diciamo così.
Di certo credevo di averlo detto chiaramente. Il mio errore è stato di spiegarlo, invece che in prosa, "più in profondità" nei versi, qui:
Poeta Zaza ha scritto: Dov’è Abele? Non ne ho conto,
mica sono il suo custode
dacché prende la Tua lode
se un agnello, riverente,
lui ti porge in sacrificio;
per la mia fatica niente!
E il frumento in beneficio
e la frutta ti ho portato.
Manco poco hai ringraziato!
E ancora qui:
Poeta Zaza ha scritto: Certo lui è delicato:
pastura il gregge nel prato,
mentr’io mi spacco la schiena
nei campi con buona lena.

Lo faccio da sempre col babbo
che sa che lavoro e non gabbo,
ma un compenso diverso deploro
a scàpito del mio lavoro.
Grazie del tuo passaggio, @Alberto Tosciri  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI181] Caino e Abele

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Eccomi cara @Poeta Zaza!
Interessante come hai romanzato una storia biblica aderendo molto bene alla traccia.

Qualche indicazione:
Poeta Zaza ha scritto: "Non solo Dio! Anche tuo padre ed io siamo fieri di te, Caino. Perché ti dai da fare per tutta la famiglia; sei forte e robusto, non ti spezzi mai, vinci la fatica per strappare alla terra (la nostra, la tua) i raccolti e i frutti per vivere."
"Mamma, Abele non fa quasi niente e a Dio
Secondo me non è molto comprensibile la risposta di Caino, perché la madre si sta complimentando con lui, non viene nominato Abele, perché lo tira in ballo? Forse la madre potrebbe concludere con una frase tipo:
"Siamo dei genitori fortunati, due figli che ci riempiono di orgoglio."
Poeta Zaza ha scritto: Oltre a mangiarcelo con gusto, lui ha ricavato
Nella lista di cose da poco conto evidenziate Caino, non ha motivo di specificare che si sono mangiati con gusto l'uccello. Non lo trovo utile, ma distraente.
Poeta Zaza ha scritto: suonarci, sì., e me ne ha regalato uno.
Refuso nella punteggiatura.

Il discorso sulle donne sembra fare parte di un altro capitolo, forse da ripescare in una rivisitazione senza limiti di caratteri.

Bella l'introspezione in versi. Chiude egregiamente la storia.
A rileggerti presto!
<3

Re: [MI181] Caino e Abele

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ciao @Poeta Zaza. Hai scelto i primi due fratelli che la storia conosce! Hai scritto un racconto basandoti sulle scritture autorizzate dalla CEI. Da cattolica mi pare ovvia la scelta. Il racconto mi piace, anche se manca del tutto quella voce potente e autorevole che generalmente accompagna la lettura di testi sacri. Io ci avrei aggiunto però qualche elemento nuovo, magari una tua diretta interpretazione. Un pensiero nuovo, magari anche azzardato, ma originale. Come dicevo sopra, sono i primi fratelli della storia, magari su questo potevi elaborare un rapporto allargato, non solo sul primo delitto fratricidio, ma al rapporto di sangue. Questa è solo una mia idea. Per il resto, le tue poesie sono molto belle, e evidenziano una padronanza delle parole.
Anche se queste, in questo contesto, e come sempre, hanno un timbro leggero, su un tema così rigido. Grazie per tutto e la tua collaborazione a far sì che tutto sia andato al meglio. Ciao <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [MI181] Caino e Abele

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bestseller2020 ha scritto: Hai scritto un racconto basandoti sulle scritture autorizzate dalla CEI. Da cattolica mi pare ovvia la scelta.
Veramente, non sono stata influenzata dalla mia religione, bensì dalla logica. Non credendo la vicenda della prima famiglia "alla lettera"
(Adamo, Eva, Caino , Abele e basta? Il seguito dell'umanità su queste basi?) da sempre ho assimilato la convinzione che la Bibbia dia tracce, basi, esempi, ma non tutte le tracce, le basi, gli esempi, specie sui primordi della storia dell'uomo, nell'Antico Testamento.
Inoltre, questo Libro non ha avuto una revisione da Dio e lacune anche importanti ci sono, specie per chi non voglia "aprire il pensiero" e ragioni sulla discendenza di Adamo facendo girare quei pochi nomi citati.
Per esempio, a questo proposito ho voluto far dire ad Adamo:
Poeta Zaza ha scritto: Ma sono convinto che ci siano altri Eden da cui Dio abbia avuto altre coppie da cacciare. 
Ed ho precisato nella risposta a @@Monica
Poeta Zaza ha scritto: La Bibbia non è un particolareggiato libro di Storia, o una traduzione letterale. L'interpretazione che ho scelto  prevede altri esodi dall'Eden, altri ceppi familliari che, tutti, si mischieranno al sangue di Adamo. 
bestseller2020 ha scritto: ven mag 24, 2024 6:38 pmPer il resto, le tue poesie sono molto belle, e evidenziano una padronanza delle parole.
Anche se queste, in questo contesto, e come sempre, hanno un timbro leggero, su un tema così rigido. Grazie per tutto e la tua collaborazione a far sì che tutto sia andato al meglio. Ciao <3
Grazie per i complimenti, caro @bestseller2020   :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI181] Caino e Abele

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Ciao @Poeta Zaza  ! Non ho moltissimo da aggiungere ai commenti gà fatti. Penso che la forma e lo stile siano buone. Sull'adesione al materiale originale, non penso che abbia davvero importanza, non di per se. Mi spiego meglio: uno può scegliere di prendere la Creazione in senso letterale, oppure in senso parzialmente letterale (come fai tu qui), oppure in senso del tutto metaforico (in cui Adamo ed Eva sono solamente simboli dell'umanità ancestrale), e in tutti i casi ci sono delle storie interessanti da raccontare. Si tratta solamente di scegliere cosa raccontare e come raccontarlo, e qui mi sembra che le tue scelte funzionino.

Non sono convintissimo dai cambi di stile: abbiamo due scenette al presente (ma con anni di differenza), un monologo introdotto col passato, e una poesia al presente. Mi sa che questa cosa non risuona specificamente per me, e qui devo ammettere un mio grave difetto per il quale devo chiederti umana comprensione - la poesia per me non funziona. Non la tua specificamente, è proprio l'intera forma d'arte che mi lascia freddo. Pensa che, addirittura, non ho praticamente ascoltato musica fino alla maggiore età (e non è che in casa mia mancasse) e tutt'ora ne ascolto relativamente poca e con parecchia ignoranza. Non so, sarà un disordine neurologico minore, tutto questo per dire che sono il target sbagliato. :arrossire:
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