[CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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Sequel del racconto L’ultimo Natale
Genere: umoristico

Il commissario Corbelli si china verso il buco della serratura. Prende dalla tasca dell'impermeabile un’enorme lente d’ingrandimento ed esamina con cura la maniglia sotto lo sguardo attento dell’agente Frescone. La signora Scozzafava, portinaia dell’elegante palazzina, è stata chiara: dalla porta del dottor Pietro Ardente esala una tremenda puzza di uovo marcio che da qualche giorno appesta lo stabile e lei non ne può più delle proteste dei condomini.
«Signora, sa dirci dove possiamo trovare il dottore?»
«L’ambulatorio è chiuso per le festività, commissario. Se vuole posso darle il numero della guardia medica.»
Corbelli alza gli occhi al cielo.
«Il dottor Ardente, intendo.»
«Sta male il presidente?»
L’agente corre in soccorso del capo. «Il commissario vuol sapere dove si trova l’inquilino che abita qui» dice scandendo bene le parole.
La portinaia fa spallucce. «E chi lo sa? Non lo vedo da quando ha ammazzato la moglie. Povera Annamaria! Era tanto gentile, sa?»
Corbelli sgrana gli occhi «Ardente è un latitante?»
«Che ne so se c’ha un’amante. Quando era sposato di sicuro... anche due o tre alla volta, il maiale. Ma pure la moglie però si dava il suo bel daffare…»
Frescone dice: «È tutto chiaro. Lei lo tradiva e lui l’ha fatta fuori. Il caso è chiuso.»
«Perché non l’avete arrestato?»
«Che le devo dire, sono delitti che vanno di moda. Non si può mica mettere tutti in galera! Troppo facile avere vitto e alloggio gratis… ci vuole qualcosa di più grave, le pare?» Il commissario prende dalla tasca interna il blocco notes. «Dunque, mi diceva che non vede il dottore da parecchio tempo.»
«Sì, però guardo sempre un medico in famig…»
Il poliziotto le mostra il revolver nella fondina e la donna fa un passo indietro. «Ora ricordo… è stato prima che iniziasse a ricevere certe lettere. Il postino le dava a me perché Ardente non gli rispondeva, ma lui non è mai venuto a ritirarle.»
«Posso vederle?»
«C’è la privality dovrebbe saperlo, commissario.»
«E io l’arresto per intralcio all’indagine sul delitto.»
«E io non gliele do neppure se paga l’affitto.»
«Ascolti bene, lei ora mi consegna quelle lettere o sono guai.»
«Non ce l’ho più.»
«Capo, la signora le ha buttate. Sono sparite, andate, volatizzate…puff!»
La donna annuisce.
Lo sguardo del commissario passa dall’uno all’altra con la velocità di una pallina lanciata da Ma Long. Il colore del volto vira dal rosso al blu, le narici si dilatano. Sta sul punto di saltare al collo del collega quando la portinaia si mette in mezzo ai due.
«Comunque, so cosa c’era scritto.»
Il poliziotto si ferma appena in tempo.
«Le ha lette? Guardi che lei… lei ha violato la legge!»
«Che fa, mi arresta o vuol sapere che dicevano?»
«Parli.»
«“Ci rivedremo agli scippi”.»
«Sicura sicura?»
«Certo, l’ho imparato a mente.»
«Commissario, vuol vedere che invece di un assassino dobbiamo cercare un ladro?»
Corbelli lo zittisce pestandogli un piede.
«Signora, non è che, forse, c’era scritto “ci rivedremo a Filippi?”»
«Sì, è proprio quello che ho detto io.»
Il collega si gratta la testa: «Lei è il capo e non discuto, ma che c’entra questo Filippi?»
«Per caso hai frequentato il professionale, Frescone?»
«No, il liceo.»
«Ah, ora capisco…» Corbelli tormenta i baffi, si blocca un istante e chiede a bruciapelo: «Signora, si ricorda da dove arrivavano quelle buste?»
«No, ma mi faccia guardare nel cassetto.»
«Ma non le aveva gettate via?»
«C’era un bel francobollo. Non me la sono sentita di buttarle.»
Il poliziotto scuote la testa. «Me le fa vedere?»
Si tratta di tre buste anonime con francobolli della regina Elisabetta senza alcun timbro postale.
«Sento puzza di ricatto, commissario.»
«A me sembra più puzza di morto… Scozzafava, ce l’ha la chiave dell’appartamento?»
«Sì e no.»
I poliziotti le mostrano le manette.
«Sì, ce l’ho. No, non ce l’ho perché me l’ha chiesta la signora.»
«Scusi, ma l’Ardente non è vedovo?»
«Sicuro. Dicevo che l’ho data alla Irma come mi ha detto il dottore. “Alla Irma puoi dare le chiavi di casa mia anche se non ci sono.”»
«Chiami subito quella donna e se la faccia restituire o dobbiamo sfondare la porta.»
La portinaia ciabatta fino all’appartamento di fianco. Suona il campanello. Il commissario tende le orecchie. Si odono prima dei passi incerti, poi il clangore di un grosso chiavistello. Apre la porta una vecchia brutta come la morte e così incurvata che pare possa discorrere solo coi propri piedi. 
«Irma, puoi restituirmi la chiave di casa del dottor Ardente?»
L’anziana, senza alzare la testa, fruga nella tasca e consegna la chiave alla portinaia che la pulisce bene con un fazzoletto di carta prima di darla al poliziotto.

Il cadavere del fu Pietro Ardente è ancora seduto. La tavola è apparecchiata per due, ma i piatti e i bicchieri sono puliti.
«Commissario, credo che quest’uomo abbia bisogno di una camera… ardente.»
«Ti sembra il momento di fare battute?»
La portinaia entra gridando come se fosse posseduta: «Certa gente ha tutte le fortune! Questo qui ammazza la moglie e invece di marcire in carcere gli tocca di marcire con comodo a casa propria! Vi pare giusto?»
«Ma cosa dice? Quest’uomo è morto solo e infartuato.»
«Infatuato o no adesso lei lo fa levare di qui, perché non se ne può più di questo fetore.»
«Commissario, lei dice che è morto naturale?»
«Naturale che è morto, Frescone!»
«Chiedevo se lei è proprio sicuro che sia trapassato per via dell’infatuazione.»
«L’amore è la morte. È cosa nota, collega.»
L’agente lo fissa stralunato.
«Non ci arrivi? Compra una consonante.»
«Chiedo l’aiuto a casa.»
«La lettera “T”»
«E che me ne faccio?»
«La metti in mezzo alla parola amore e quella diventa l’amor...Te. Chiaro adesso?»
Frescone allarga le braccia.
«Forse si è suicidato per il rimorso, poveretto.» I due poliziotti si voltano di scatto verso la portinaia. La donna ha appena raccolto un biglietto caduto ai piedi del defunto.
«Non deve toccare le prove!»
«E chi si muove?»
Corbelli le strappa il foglietto di mano e lo legge a voce alta: «Ci rivedremo a Filippi.»
Il cartoncino, scritto al computer, ha una piccola macchia marroncina sul retro.
Il commissario la esamina prima con l’enorme lente, poi chiede a Frescone di annusarlo.
«Sangue secco?»
«No.»
«Sugo?»
«No, no.»
«Rossetto?»
«Neppure.»
«Ma dov’è finita la Scassaminchia?»
L’agente si affaccia sul pianerottolo per chiamarla. La porta dell’appartamento di fianco è aperta. La portinaia ne esce poco dopo rossa in viso. «Dovevo… ehm… dovevo annaffiare delle piantine.»
In quel momento, Corbelli irrompe sulla scena sventolando il bigliettino come avesse vinto al Superenalotto. «Lo sapevo, lo sapevo! È una macchia di cerone! Ha lo stesso odore che aveva la mia ex fidanzata.»
«Chi, quella sempre tutta impiastricciata che diceva di avere venticinque anni e invece ne aveva quarantaquattro?»
«In fila per sei e col resto di due… sei il solito esagerato. Ne aveva quarantatré… e otto mesi per essere precisi.»
«Davvero?»
«Sì, sì. Le ho chiesto i documenti.»
«E che c’entra col biglietto? Lo sappiamo che l’Ardente ardeva per qualcuno. Non era da solo quando si è infatuato. Il caso è già chiuso.»
«Eh no, caro collega, le cose non sono così semplici come appaiono, giusto signora Scozzafava? Oppure la posso chiamare per nome, signora Annamaria?»
Frescone lo fissa interdetto. «Che coincidenza! Si chiama come la defunta moglie del cadavere.»
«Lei È la “defunta” moglie del morto. La vittima è una, ma le assassine sono due.»
«Qui l’unica pittima sono io!» reagisce la portinaia.
«Essere pittima fa parte del suo mestiere, non faccia tanto la spiritosa» dice Corbelli e con uno scatto fulmineo le rovista nella tasca del grembiule. 
«Ahahaaaah! Questo fazzoletto di carta è la prova che v’inchioderà tutt’e due! La vede questa macchia marrone? È la stessa che ho trovato nel biglietto ai piedi del cadavere. Cerone! Trucco che lei ha ripulito dalla chiave quando Irma, la finta vecchia, gliel’ha consegnata. “Ci rivedremo a Filippi”… dovevo capirlo subito. È una tipica storia di vendetta: due donne tradite che diventano complici. Povero dottore! Fatto fuori con l’inganno e con il trucco: la moglie gli aveva fatto credere di essere deceduta all’estero, ma ogni tanto gli parlava attraverso la parete dell’abitazione confinante come se fosse un fantasma; l’amante, si è presentata a casa sua per la cena di Natale vestita e truccata da… “nera signora con la falce”, vero Irma? 
Una pertica bionda alta un metro e ottanta esce dall’appartamento adiacente.
Frescone si porta la mano alla fronte. «Che schianto! Quello ci è rimasto secco di sicuro a vederla combinata così! Dunque, a uccidere Pietro Ardente è stata proprio l’amorTe… come diceva lei, capo. Il caso è chiuso.»
«Una morte soprannaturale, direi!»
«Eh no, vi sbagliate di grosso! Mio marito è morto d’infarto!» dice la portinaia porgendo loro un foglio tutto stropicciato «leggete i risultati delle sue analisi: polistirolo a cinquecento, pressione a duecentocinquanta fissa, glicerina a mille, alberina nell’urina, biribantina, trementina e diecimila di cretinina… ma quale morte soprannaturale. Noi siamo innocenti!»
Frescone, impietrito, chiede al commissario: «E ora, che ne facciamo di queste due?»
«Le portiamo al fresco, mi sembra ovvio!»
«Ma se non sono colpevoli…»
«Suvvia, collega, chi metterebbe mai in galera degli assassini veri al giorno d’oggi? Sono rischi che non si possono correre con le carceri così affollate. Sai che succederebbe se qualcuno desse di matto con tutte le armi che circolano lì dentro? Una carneficina! E poi, fra un paio di mesi al massimo le sbatteranno fuori, loro pubblicheranno un bel romanzo, saranno ospitate in tv… insomma, faranno soldi a palate!»
«Commissario, parleranno anche di noi nel loro libro, vero?»
«Ci mancherebbe! Altrimenti chi glielo trova il colpevole?»
«Giusto!»
«E comunque, se non ci garantiscono la visibilità che ci spetta, non le arrestiamo più e così non avranno un centesimo.»
«Siamo state noi, lo confessiamo! E ora perché non facciamo un selfie tutti insieme e lo postiamo?»
Corbelli strizza l’occhio al collega: «Adesso sì, che il caso è chiuso.»

Re: [CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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Cara @@Monica  :)

devo dirti che non mi sarei mai aspettata, a priori, un sequel umoristico della vicenda del mio fedifrago Pietro, che ti avevo consegnato morto stecchito dopo la visita dell'ex. Ma ci sta, e devo dirti che, salvo alcuni stereotipi, la tua prova mi ha fatto ridere e divertito in più punti.  :D

Tra l'altro, qui c'è anche un thriller dalla trama articolata che si snoda a poco a poco con un intelligente finale. 

Sei stata brava, anche come esordio nel genere umoristico!  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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Grazie @Poeta Zaza 
avevo anche immaginato un pre quel ma non ero convinta del genere da utilizzare. Alla fine ho deciso di approfittare di questa magnifica palestra per cimentarmi in un genere da cui sono distante anni luce. Quindi se il risultato è un benino sono già soddisfatta 😀 
ma so che arriveranno le insufficienze e insieme a quelle anche qualche buon consiglio. Quindi avanti tutta! 

Re: [CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pmLa portinaia fa spallucce. «E chi lo sa? Non lo vedo da quando ha ammazzato la moglie. Povera Annamaria! Era tanto gentile, sa?»
Qui non ci vedo il punto esclamativo.
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pmL’agente corre in soccorso del capo. «Il commissario vuol sapere dove si trova l’inquilino che abita qui» dice scandendo bene le parole.
La portinaia fa spallucce. «E chi lo sa? Non lo vedo da quando ha ammazzato la moglie. Povera Annamaria! Era tanto gentile, sa?»
Corbelli sgrana gli occhi «Ardente è un latitante?»
«Che ne so se c’ha un’amante. Quando era sposato di sicuro... anche due o tre alla volta, il maiale. Ma pure la moglie però si dava il suo bel daffare…»
Frescone dice: «È tutto chiaro. Lei lo tradiva e lui l’ha fatta fuori. Il caso è chiuso.»
«Perché non l’avete arrestato?»
«Che le devo dire, sono delitti che vanno di moda. Non si può mica mettere tutti in galera! Troppo facile avere vitto e alloggio gratis… ci vuole qualcosa di più grave, le pare?»
Qui mi sembra ci sia un po' di confusione nella storia, o forse mi sfugge qualcosa. La portinaia dice che l'Ardente ha ammazzato la moglie, plausibile da come descrivi, oppure, visto che non è tanto in “bolla” (come si dice dalle mie parti) potrebbe anche essere una sua fantasia.
Però il commissario non è a conoscenza dell'omicidio, strano, sarebbe dovuto essere un fatto rilevante di cronaca. Mentre Frescone risolve il caso in due parole. Poi Corbelli ironizza sul “vitto e alloggio gratis” (battuta ben riuscita) assecondando l'ipotesi del delitto.
La situazione è molto divertente e immagino che la confusione sia voluta. Mi ricorda un po' l'ispettore Clouseau, che adoro.
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pmIl poliziotto le mostra il revolver nella fondina e la donna fa un passo indietro.
In questo caso mostrare il revolver è quasi da situazione malavitosa seria. Visto l'ambito grottesco, poteva mostrare qualcosa di più divertente o fare una battuta per farle cambiare idea. (in questo momento però sono a corto di esempi da suggerire)
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pm«Ascolti bene, lei ora mi consegna quelle lettere o sono guai.»
«Non ce l’ho più.»
«Capo, la signora le ha buttate. Sono sparite, andate, volatizzate…puff!»
La donna annuisce.
Deduzione un po' azzardata, visto che sono sul pianerottolo di fronte alla casa di Ardente.
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pmLo sguardo del commissario passa dall’uno all’altra con la velocità di una pallina lanciata da Ma Long. Il colore del volto vira dal rosso al blu, le narici si dilatano. Sta sul punto di saltare al collo del collega quando la portinaia si mette in mezzo ai due.
«Comunque, so cosa c’era scritto.»
Bello! Complimenti.
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pm«“Ci rivedremo agli scippi”.»
«Sicura sicura?»
«Certo, l’ho imparato a mente.»
«Commissario, vuol vedere che invece di un assassino dobbiamo cercare un ladro?»
Corbelli lo zittisce pestandogli un piede.
«Signora, non è che, forse, c’era scritto “ci rivedremo a Filippi?”»
Questa battuta mi sembra un po' contorta. Poco plausibile far venire in mente Filippi.
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pm«E che c’entra col biglietto? Lo sappiamo che l’Ardente ardeva per qualcuno. Non era da solo quando si è infatuato. Il caso è già chiuso.»
«Eh no, caro collega, le cose non sono così semplici come appaiono, giusto signora Scozzafava? Oppure la posso chiamare per nome, signora Annamaria?»
Frescone lo fissa interdetto. «Che coincidenza! Si chiama come la defunta moglie del cadavere.»
«Lei È la “defunta” moglie del morto. La vittima è una, ma le assassine sono due.»
Qui mi sfugge il motivo per cui il commissario scopre la vera identità della portinaia.
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pm«Eh no, vi sbagliate di grosso! Mio marito è morto d’infarto!» dice la portinaia porgendo loro un foglio tutto stropicciato «leggete i risultati delle sue analisi: polistirolo a cinquecento, pressione a duecentocinquanta fissa, glicerina a mille, alberina nell’urina, biribantina, trementina e diecimila di cretinina… ma quale morte soprannaturale. Noi siamo innocenti!»
Frescone, impietrito, chiede al commissario: «E ora, che ne facciamo di queste due?»
«Le portiamo al fresco, mi sembra ovvio!»
«Ma se non sono colpevoli…»
Mi sorge un dubbio: la portinaia finge di parlare così per sviare la sua vera identità? O è veramente così? Perché se recitasse non avrebbe motivo di storpiare le parole una volta scoperta.
Ciao @@Monica Un racconto decisamente originale. Ho apprezzato la sferzata del sequel rispetto all'originale. La scrittura l'ho trovata fresca e gradevole. Le battute divertenti in un'atmosfera leggera. Mi ricordano alcune commedie con il morto. Corbelli e Frescone sono due personaggi azzeccati, come la portinaia. Cadono dalle nuvole ma poi risolvono il caso. Forse l'intrigo del giallo poteva essere meglio costruito. Molto difficile da tenerlo in piedi insieme con l'impronta umoristica. A mio avviso ti sei destreggiata molto bene.
Una piacevolissima lettura.
Complimenti.

Re: [CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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Grazie @Kasimiro per la lettura e i consigli. 
Come giallo fa acqua da tutte le parti, cosa in parte voluta, in parte mezzo salvata da @Poeta Zaza che mi ha segnalato alcune sviste grossolane, ma avendo un morto (ucciso dalla morte) nel racconto avuto in dono, mi è stato difficile condurre la storia verso qualcosa di più serio. È il primo tentativo “serio” di cercare i scrivere qualcosa di giocoso. L’umorismo non è comicità e credo sia una delle sfide piu difficili per qualsiasi scrittore a meno di non avere doti che di sicuro non mi appartengono. Ho approfittato del contest per tentare e devo dire che mi sono divertita e se qualcosa è arrivato… bene così. 🙏 

Re: [CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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Cara @@Monica
questo tuo sequel mi ha fatto ridere in più di una occasione e di questo ti ringrazio molto, non so perché ma abbiamo tutti questa vena drammatica quando scriviamo...
Ho trovato parti davvero divertenti, tipo:
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pm«Signora, sa dirci dove possiamo trovare il dottore?»
«L’ambulatorio è chiuso per le festività, commissario. Se vuole posso darle il numero della guardia medica.»
Corbelli alza gli occhi al cielo.
«Il dottor Ardente, intendo.»
«Sta male il presidente?»
e anche:
@Monica ha scritto: gio gen 04, 2024 3:32 pmApre la porta una vecchia brutta come la morte e così incurvata che pare possa discorrere solo coi propri piedi. 
e ho sorriso anche in altri punti, ma la cosa che mi è piaciuta più di tutte è che mentre leggevo vedevo le scene, come fosse un film. Sei stata così brava e leggera a descrivere i personaggi senza descriverli, che io li ho visti e questa è una cosa che mi colpisce sempre molto.

Io direi che potresti proprio continuare su questo filone, non è vero che sei distante anni luce dal genere comico, anzi, senza però abbandonare quello che ti è più familiare. Io il tuo Monet non lo dimenticherò mai, neanche fra 20 anni, Corbelli e Frescone invece... seppur divertenti, tornati in caserma non me li ricorderò più.  ;)
Grazie Monica per la simpatica lettura.
A presto.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CN23-2] Con l’inganno e con il trucco

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Ciao @Monica

Un po' di umorismo non guasta mai in questa vita e tu, pur non scrivendo questo genere, hai scritto qualcosa di spassoso, al limite del surreale ma davvero divertente. Ho letto con molto gusto le diverse figure che hai delineato. I poliziotti sono spassosi, le donne incredibili e poi tutte quelle battute...  :D 
Due righe per dirti che ho gradito . :D
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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