@Bardo96
Se vuoi scrivere una storia ambientata in un mondo, un’atmosfera asiatica, con tutto un immaginario che abbiamo al seguito di quello splendido mondo da film e storie, nonché dalla loro cultura, bisognerebbe tenere conto, pur trattandosi di un fantasy dove si è liberi di spaziare con la fantasia, di considerare comunque alcune attitudini di quel mondo. Una delle principali è che in quel modo di vivere non si è molto propensi a parlare, a spiegare ogni cosa, specie a qualcuno che è nemico, come invece tendiamo a fare in occidente dove ogni pensiero, ogni atteggiamento o modo di fare tendiamo a visualizzarlo, contestualizzarlo e farlo visualizzare agli antagonisti.
Guarda la storia. I tedeschi nell’ultima guerra alla fine compresero di aver perso e accettarono la resa, i giapponesi si rifiutarono di comprendere l’eventualità della sconfitta e men che meno la resa, rifiutarono ogni compromesso con gli occidentali e cedettero solo dopo le bombe atomiche.
L’idea che il protagonista del tuo romanzo, che ha rifiutato di combattere per una sua intima convinzione, voti addirittura per la resa del suo popolo senza il duello mi sembra eccessiva, un pacifismo un po’ esasperato.
Io non lo farei agire così, magari fargli provare disappunto, ma senza scoprirsi. Quando poi il generale nemico gli chiede perché volesse evitare il duello, il protagonista gli spiega troppo della sua vita a mio parere.
Il dolore del protagonista è troppo profondo, intimo, perché lo vada a spiegare a uno sconosciuto, a un nemico. Non è tenuto a farlo, è un’esposizione forzata. Se non ama spiegare le ragioni della sua non violenza nemmeno a casa sua, perché dovrebbe dirlo proprio agli invasori?
Il generale nemico può comunque venire a conoscere le motivazioni del protagonista tramite altre strade, altre persone, se questo avvenimento riveste importanza ai fini della storia. Sapendolo da altri acquisterebbe anche più peso secondo me, ma è solo una mia impressione, non conosco i particolari.
Scena della “rivelazione”.
Nel mondo che crei il combattimento delle donne contro uomini come è visto? So che nel mondo asiatico molte donne sono campionesse di varie arti marziali, ma non sono molto addentro a questi particolari.
In un mondo asiatico, nelle sue storie e film anche a contenuto fantastico vi sono comunque molte donne che combattono al pari degli uomini e la cosa può starci. Ho in mente un film, mi pare fosse “La foresta dei pugnali volanti” e quest’altro spezzone di cui metto il link sotto, molto suggestivo al riguardo.
Alla fine il tuo protagonista decide comunque di riprendere a combattere, vedo. A questo punto penso che le cose cambieranno per tutti i tuoi protagonisti.
Re: Fantasy “marziale”, pareri e suggerimenti
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- Argomento: Fantasy “marziale”, pareri e suggerimenti
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- mer dic 20, 2023 6:22 pm
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