Eccomi qua,
sono *Editato dallo Staff*, per chi non l'avesse capito.
*Editato dallo Staff*
No, è vero, lei non ha mai obbligato nessuno a comprare 50 copie del libro. Aveva parlato di “aiutarsi a vicenda” al telefono; mi era sembrata una buona giustificazione e l'ho fatto, le ho comprate di mia spontanea volontà e non ho mai, ripeto, mai detto il contrario. Me ne voleva vendere altre 50 prima della pubblicazione del libro (le mail parlano da sole). Ho declinato l'offerta. Nel contratto c'è scritto che l'autore “ha la facoltà di comprare”; infatti io non ho mai parlato di obbligo, però mi ha proposto eccome di acquistare libri signor Polito, eccome! Ma questo non è mai stato il nodo essenziale della questione.
Riprendo punto per punto:
Detta così sembra che io le abbia volute a tutti i costi per poter fare le mie presentazioni. Invece, come attestano le mail, ho preso il tempo di riflettere all'acquisto che lei propone nel contratto perché cominciavo da zero e non ero nemmeno sicuro di poter avere agganci per poter presentare il libro. Scrivere “l'autore ha facoltà di comprare....” è comunque proporre qualcosa, anche se sposta il soggetto sull'autore. Ma poi, come attestano le mail, lei ha cercato di vendermene altre 50 poco prima della pubblicazione del libro.
Il contratto firmato non prevede la compartecipazione economica da parte dell’autore; le spese di grafica, revisione (due giri di bozze), attivazione promozione I.E., codice ISBN, deposito legale, distribuzione (sconto 55%), spese di spedizione, stampa sono stati esclusivamente a carico della casa editrice.
Ci mancherebbe altro che dovessi pagarle io che sono l'autore che le dovrebbe far guadagnare dei soldi.
Mi spiace contraddirla, ma ciò che è scritto nella mia mail è quanto segue: “Io ho provato a chiamarla, signor Polito, ma il numero che chiamo da un anno e mezzo risulta inesistente”. Intendevo “adesso” risulta inesistente. Effettivamente la frase non era chiara e poteva lasciare un'interpretazione ancipite. In ogni caso ci sono altre mail che attestano quel che volevo intendere.
Il numero che avevo salvato sotto la voce Leonida sul mio telefonino è il seguente: *Editato dallo Staff*. Riporto una sua mail del 18/07/2022 “Gentile, può chiamare (wz) al numero *Editato dallo Staff* dalle ore 15.00 alle ore 16.00. Grazie.” Questo numero non esiste più da qualche settimana. Adesso c'è questo: *Editato dallo Staff*
Quando mi è stato dettagliato? Mi dia una prova. La prova che le 300 copie sono state stampate non me l'ha mai data però. A me, lei, ha risposto che “non siamo tenuti a mostrarLe proprio nulla”, mail del 19 febbraio 2024.
In una mail mi ha risposto che “non ci sono i soldi” (per partecipare ai concorsi). Poi, in un'altra mail: “stiamo tenendo in considerazione l'ipotesi di partecipare a qualche premio, ma dal mese di maggio/giugno 2024”. Le ho chiesto di darmi almeno un nome di concorso. Mai avuta risposta. Ma in ogni caso non è questo il nocciolo della questione.
Io sapevo che gli editori leggono i libri degli autori che vogliono pubblicizzare. Resta il fatto che lei del mio libro conosce solo il titolo, quindi che cosa sta mettendo in causa?
Questo non l'ho scritto io, *Editato dallo Staff*, ma un altro utente del blog.
Foto dei libri. *Editato dallo Staff* ha chiesto tramite mail; foto dei libri, impegno formale a dare visibilità al suo testo presso la Fiera del Libro di Torino, foto che attesta la registrazione del codice ISBN, l’impegno dell’uscita nazionale, un documento in word di risoluzione contrattuale – e decine di altre richieste -- sarebbero state tutte avanzate dal suo legale, attraverso l’autore (caso unico di come un legale deleghi il proprio cliente nella gestione delle controversie) --.
Di come un legale operi, *Editato dallo Staff* non è il punto della questione. Ma poi lei mischia le date, gli eventi.
Io sono arrivato a chiederle una fotografia delle 300 copie perché il mio libro risultava ancora “non disponibile” nel mese di febbraio (5 mesi dopo la sua pubblicazione) su tutti i circuiti di commercio librario online (screenshot alla mano). Permette che mi sorga qualche dubbio? Inoltre, ogni volta che le ho chiesto una mappa delle librerie in cui poter trovare il mio libro, lei mi ha risposto sempre in modo evasivo, fino a capire che questa mappa non esisteva, anzi “non la conosceva” (per sua stessa ammissione in una mail). Peccato che non la conosca nemmeno la società di distribuzione Terminal Distribuzione, che non è nemmeno quella citata nel contratto: “DB interscienze S.R.L.”. Ne ho quindi dedotto (perché non riusciva a dirmelo via mail) che il mio libro non era presente fisicamente nelle librerie.
Sulle altre richieste, mi spiace, ma non ci vedo niente di male. E poi le chiedevo un documento WORD della sua risoluzione per poter avere il sacrosanto diritto di esprimere le mie condizioni di chiusura del contratto. Ma sono stato ignorato!! E poi, ho cominciato a chiedere in maniera forse più insistente *Editato dallo Staff*
forse (anche se lontanamente e parzialmente esplicativa, ma utile a rimarcare la miseria di certe espressioni), può rilevarsi importante la menzione relativa all’organizzazione, da parte della Leonida Edizioni, di una rassegna letteraria internazionale “Xenia Book Fair” www.xeniabookfair.it che vede coinvolti nostri scrittori provenienti dall’intero territorio nazionale ed alcune penne autorevoli del panorama letterario internazionale dell’area geografica transcaucasica (Georgia e Armenia); apertura e conoscenza, quindi, elementi connotativi sempre più marcati della nostra politica editoriale.
Come via mail, lei risponde “a lato”, *Editato dallo Staff*. Che c'entra questo, che è di per sé lodevole, con la lontananza geografica degli scrittori che vedono i termini del contratto non rispettati? Perché in fondo è di questo che stiamo parlando.
"I libri non disponibili all’acquisto": *Editato dallo Staff*, il suo libro non risultava disponibile perché (come spiegato pazientemente) è stato commesso un errore di trasmissione dei dati relativi alla data di pubblicazione di uscita del libro. La sua segnalazione era stata trasmessa immediatamente al nostro Distributore (mail inviata p.c anche a Lei) ma a causa di continue e reiterate provocazioni con decine di altre mail inviate all’editore, ad una mia collaboratrice ed al nostro distributore nazionale, il sottoscritto ha pensato bene di inviare una proposta di risoluzione consensuale che non prevedeva nessuna penale da pagare. L’atto è stato rifiutato e conseguentemente abbiamo inviato la rescissione unilaterale dell’accordo.
Provocazioni? Quali? Se può citarle prove alla mano lo faccia, *Editato dallo Staff*. Io ho sempre chiesto soltanto il dovuto, ma voi (anche la sua collaboratrice) confondete la provocazione con il dovuto.
Decine di mail alla sua collaboratrice? ("Le parole sono importanti", diceva Moretti). Si è trattato di uno scambio di mail tra me e lei; la sua collaboratrice era in copia, ma non ha mai risposto. La mettevo in copia perché così lei non poteva ignorarmi, perché non rispondeva più alle mie mail. Infatti le ho chiesto più di una volta se la sua casella non fosse piena. Lei ha sempre detto di no.
Alla società di distribuzione ho inviato una sola mail (lei parla di decine) *Editato dallo Staff*
Lei omette una mia mail fondamentale del 19/02/2024, ore 18:59: “Quindi, da quanto posso arguire, non era stata comunicata la data di pubblicazione del libro a settembre 2023. Conseguenza: la società di distribuzione non poteva esaudire la richiesta di eventuali acquirenti. Ciò spiega anche perché delle persone non hanno ricevuto le copie del libro, copie che sarebbe stato anche nel suo interesse vendere. Adesso dovreste correggere voi l'errore, se ho capito bene. *Editato dallo Staff*. Nel resto della mail chiedo in 4 punti i compiti che la Leonida Edizioni dovrebbe svolgere per riacquistare il rapporto di fiducia andato smarrendosi nel tempo; tra questi punti c'è anche di immettere il libro nel mercato online. Ma lo chiedo educatamente.
Tuttavia lei, Domenico Polito da non si sa dove, invece di rimediare all'errore, ha preferito chiudere il contratto. Lei ha chiuso il contratto! Non io! E l'ha fatto senza dare alcuna spiegazione, *Editato dallo Staff* quando dice “l'interesse venuto meno da entrambe le parti”. Le ho detto via mail che *Editato dallo Staff*. Lei non può chiudere il contratto perché una mattina si alza col piede sbagliato e decide di “licenziare” la gente. Questo, nei contratti aziendali, prevede il pagamento di una penale da parte del datore di lavoro.
"Cerca di vendermi 290 copie": *Editato dallo Staff*, nessuno ha cercato di venderLe nulla. Lo svincolo prevedeva il pagamento delle spettanze maturate (10 copie vendute) e indicava il numero dei volumi in giacenza che (come da contratto) se ne doveva dare menzione, quantificare il costo al prezzo di stampa (remainders) e dare facoltà (E NON L’OBBLIGO) all’autore di rilevarle.
Questo non è scritto nel contratto. Punto numero 6 del medesimo: “l'autore autorizza preventivamente l'editore a cedere in blocco le rimanenze dei volumi trascorsi due anni dalla pubblicazione”. Non c'è scritto il destinatario di questo “blocco di rimanenze”. Ma poi sono trascorsi solo 5 mesi dalla pubblicazione, punto primo. Secondo: non è mai menzionato che l'Editore debba dire all'autore di acquistare le copie rimanenti del suo libro, ma lei l'ha fatto via mail.
Tra l'altro dice “al prezzo di stampa”, cioè 5,90 euro. Perché a me, che sono l'autore del libro, quello che ha sudato per scriverlo, ne ha vendute 50 al prezzo di 10 euro? Questa è un'operazione commerciale, non editoriale.
Se mi è permesso un ultimo inciso: perché mai una casa editrice dovrebbe vincolarsi con un contratto equilibrato in termini di sinallagma e poi disattenderlo con deroghe prive di valore, in quanto non frutto dell’accordo tra le parti? Lei stesso ha definito il nostro testo contrattuale come “…nella norma (…) una pagine e mezza, come deve essere un contratto…”. …..
Il contratto poteva anche andar bene, ma tante cose, come confermato dal mio consulente legale, non erano specificate. Per esempio, cosa succede in caso di rottura anticipata del contratto? Lei, signor Polito, che si compiace di usare il burocratese, mi ha inviato la risoluzione unilaterale senza dare ragioni ed è scomparso. Non ha risposto più a nessuna delle mie mail. Ora io cosa dovrei farmene delle 50 copie acquistate perché “proclive ad organizzare autonomamente degli incontri culturali”? Io, in un anno e mezzo, ho preso appuntamenti che ho dovuto disdire; chi mi risarcisce di questo danno? E del danno morale? Lei, che cosa ha organizzato per promuovere l'opera?
Inoltre, se vogliamo attenerci al contratto, le ho inviato ieri una risoluzione unilaterale nella quale spiego le mie motivazioni:
[font="Times New Roman", serif]*Editato dallo Staff*[/font]
[font="Times New Roman", serif]È così complicato fare una fotografia e inviarla via mail?[/font]
Non ha introdotto nel mercato il mio libro. Quando gliel'ho chiesto ha rotto il contratto.
Una foto su instagram e un'intervista per la quale mi chiedeva un esborso di 80 euro, per me non è fare la promozione di un'opera.
Tra l'altro, nella medesima, specifico che il libro era ancora vendibile sul sito della Leonida Edizioni, 11 giorni dopo l'invio della sua risoluzione unilaterale inviata il 24 febbraio 2024. Da ieri sera, finalmente, il libro risulta assente dal suo catalogo.
Per questi motivi ho deciso di chiudere il contratto. I suoi motivi quali sono? Perché non li ha specificati nella sua risoluzione unilaterale?
Un ultimo inciso, come dice lei: io ho voluto dare la mia testimonianza anche perché ho visto che a questo forum partecipa anche lei; lei parla sempre di diffamazione, ma è un reato che esiste quando l'altra parte non è coinvolta nel dialogo e quando si dichiara il falso. Io, come ripetuto più volte in questa sede, ho solo citato i fatti documentati dalle mail, dalle risoluzioni contrattuali e dal contratto. Non ho mai dichiarato il falso. Se ci sono stati passaggi in cui l'emozione ha preso il sopravvento è solo perché da tutta questa storia non ne esco vincitore, ma disilluso. Io volevo fosse una bella avventura ed è stato un incubo.
*Editato dallo Staff*
Cordiali saluti.
*Editato dallo Staff*, autore del libro *Editato dallo Staff*, di cui sono state vendute 10 copie e che è ormai introvabile.