Re: [Lab 8] Sterrennacht boven de Rhône

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Per me hai vinto tutto!
Per la ricerca minuziosa e per la storia davvero originale. 
Meraviglioso il collegamento con Van Gogh, Da oggi se devo immaginare la luna non potrò fare a meno di pensare che Theodorus è rimasto lassù.
Le descrizioni dell'acqua, in particolare, mi hanno colpito; l'accostamento al Rodano è perfetto. 
Mina ha scritto: «È una riserva d’acqua, l’unica accessibile in atmosfera protetta e non direttamente sotto gli specchi solari. Quando le cisterne sono piene ma continuiamo a fondere ghiaccio, è qui che viene mandata l’acqua in eccesso. È Johanna che se ne occupa, mi permette di venire anche quando è chiuso ai nostri colleghi, come favore personale. Mi rilassa: mi ricorda casa, e le luci di Arles che si riflettono nel Rodano.»
Anche frasi come questa:
Mina ha scritto: Poi voglio vedere. Hai comprato gli impianti nuovi per il tuo chip?»
«Non ancora. Ho provato a dipingere un nuovo odore, e riesco anche con gli impianti vecchi. Non riesco a scolpire la musica come vorrei, però.» Willem dipingeva in realtà virtuale: usava la neurostimolazione per dipingere visioni, suoni, odori, gusti e ogni nuovo senso che il chip potesse simulare nella mente umana.
Risultano così naturali che mi sembra di sapere cosa sono quei chip, mi pare di aver annusato e toccato opere d'arte del genere.
Mi sono iscritta su midjourney, questo che stiamo vivendo è solo l'inizio!

Complimenti! Bravissimo.

Re: [Lab 8] Sterrennacht boven de Rhône

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ciao @Mina

Per me non è semplice commentare in genere i tuoi racconti. Pensò però che affronti un genere per niente facile. Io dico sempre che scrivere di tempi futuribili non basta descrivere le tecnologie del momento: bisogna anche saper individuare "Il pensiero umano" del momento. In tanti si sono  cimentati  a partire da Verner. Ma in quell'epoca si mirava al futuro come esplorazione e invenzione. Poi qualcuno ha osato andare oltre, come George Orwell, dove lui immaginò il mondo tecnologico e il suo impatto sulla umanità. In questo racconto si coglie benissimo un futuro solo tecnologico che non ha impatti sui due fratelli. Infatti, se togli la parte tecnologica e futuristica, rimane una comune storia di fratellanza, che poteva essere ambientata dovunque.
Non so se è stata una tua deliberata scelta, dipingere questa umanità che ha oltrepassato lo spazio in cui è sempre stata rilegata e ambientata su di un'altra terra ostile. Mi è piaciuta l'idea di "questo cielo stellato" che pittoricamente hai tentato di inserire. Avresti dovuto inserirlo sotto spoiler, avrebbe condotto a una diversa lettura dell'idea di vita lunare che traspare in modo evidente. Certo, citi: 
Mina ha scritto: «Guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?»
Vincent Willem van Gogh, Lettere a Theo
 Questo passo, sapendo del suo quadro " Notte stellata sul Rodano", lo avresti dovuto infilare meglio al fine di essere ben chiaro il sessaggio melanconico del grande (sfortunato) pittore. Ciao a presto. (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [Lab 8] Sterrennacht boven de Rhône

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Ciao @Mina 
Bella e struggente questa notte stellata sul Rodano. Mi ha colpito la frase della lettera di Van Gogh
Mina ha scritto: «Guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?»
Vincent Willem van Gogh, Lettere a Theo
Per me contiene un pensiero, una verità profonda che dovrebbe far considerare o riconsiderare la creazione o comunque quello che vediamo e percepiamo con i nostri sensi. Non sto ad analizzare troppo in quanto potrei andare a cozzare contro altri ragionamenti, ma secondo me, (non solo secondo me) quei puntini luminosi che percepiamo sopra di noi sono accessibili come i punti su una cartina, per quanto la distanza possa essere incommensurabile. Hai presente la stazione spaziale di forma circolare del film di fantascienza (non tanto: rappresenta ciò a cui stiamo ostinatamente andando incontro con gioia) del film Elysium, dove nelle scene iniziali si vede un uomo che cammina al suo interno, in un’atmosfera e gravità ricreata con un “basso” sotto di lui e un “alto” sopra di lui? Se camminasse abbastanza si intuisce che arriverebbe al luogo “alto” continuando a camminare come sempre. È una rappresentazione in scala ridotta del creato.
Con una premessa del genere io forse vedo la Luna come qualcosa di diverso e anche le stelle, ma è una mia opinione, questo non toglie niente alla magnifica poesia del tuo racconto, allo struggente desiderio dei due fratelli di rivedersi, al generoso sacrificio di Theodorus.
In poche parole sei riuscito a condensare un’esistenza, ricca di dolci ricordi come le notti stellate sul Rodano trascorse da bambini dai due fratelli. Hai fatto intuire, accennandone per brevi efficaci tratti, ai contrasti e dissapori fra i due, subito appianati dalla situazione presente, messa in assoluto risalto dalla rivelazione della contaminazione letale subita dal fratello sulla Luna.
Il fatto dei chips per poter avere ulteriori sensazioni, la facoltà di dipingere profumi, visioni, suoni, gusti e altro ha certo il suo fascino, immagino una rappresentazione visiva, scultorea della musica di Bach, ma mi disturba che per avere queste possibilità ci sia bisogno di qualcosa di artificiale come un chip. Sarebbe auspicabile acquisire in modo naturale determinate capacità.
Non mi intendo di musica ma so che alcuni grandi compositori del passato  e anche del presente hanno usato una particolare armonia naturale che va sotto il nome di “legge dell’Ottava”, che comprende svariate applicazioni, non solo nella musica. Ma una musica con queste regole ha delle capacità di penetrazione nell’animo molto più profonde, capaci di suscitare sensazioni immense. Ed è una cosa naturale, quasi completamente ignorata oggi.
Questo tuo racconto, ma anche gli altri che hai scritto in questi ultimi tempi, denotano oltre alla bravura nello scrivere l’impegno, l’amore, la dedizione e la ricerca uniti in maniera armoniosa. Hanno la capacità di suscitare sensazioni inusuali, piacevolmente nuove eppure conosciute, come un qualcosa di insito nell’animo. Contengono un desiderio, una speranza.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [Lab 8] Sterrennacht boven de Rhône

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@bestseller2020 @Alberto Tosciri @Almissima grazie mille  :buhu:
bestseller2020 ha scritto: Non so se è stata una tua deliberata scelta, dipingere questa umanità che ha oltrepassato lo spazio in cui è sempre stata rilegata e ambientata su di un'altra terra ostile.
Sì, lo è stata: in genere non sono particolarmente interessato a scrivere di società completamente diverse dalla nostra - per quanto il genere distopico, come quello di Orwell che citi, mi piaccia da leggere - perché preferisco parlare di persone che provano emozioni che io in primo luogo possa capire o di tematiche che significano qualcosa per me. In questo caso una tecnologia così avanzata ha sicuramente un impatto sull'umanità, sia in positivo - ad esempio la naturalezza con cui i due parlano di sinestesie - sia in negativo - avere dei chip neurali così integrati con la mente è una pessima idea per una miriade di motivi - ma evidenziarlo qui secondo me non sarebbe stato pertinente col punto di vista tematico del racconto
Alberto Tosciri ha scritto: Con una premessa del genere io forse vedo la Luna come qualcosa di diverso e anche le stelle
Non l'avevo mai vista da questo punto di vista, è interessantissimo
Alberto Tosciri ha scritto: una particolare armonia naturale che va sotto il nome di “legge dell’Ottava”, che comprende svariate applicazioni, non solo nella musica. Ma una musica con queste regole ha delle capacità di penetrazione nell’animo molto più profonde, capaci di suscitare sensazioni immense
Bellissima questa legge; il potere della musica è sempre sorprendente e non smette mai di affascinarmi. Come scrittore, mi piacerebbe se anche le mie storie avessero un pizzico di questa magia  :)


Neuralink autorizzati a testare impianti cerebrali sugli umani
Questa una notizia che ho letto giusto stamattina, a proposito di tecnologie allo stesso tempo promettenti e inquietanti
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