Finché esisterà il Colosseo esisterà anche Roma (Beda)

1

ll sangue tocca le cosce
e la guida continua a parlare,
meschina senz'ossa
– eppure urla di lame sfondano il cielo
di maggio – gli dèi sono qui,
nascosti negli angoli
e nessuno ne sente l'odore.

È oscura la cantina della mia mente
ma è lì che ho preso la torcia
ve la presto – ho deciso –
se la senz'ossa chiude la bocca.

Riuscite ora a vedere?
Via i cappelli e in ginocchio
– non importa se il sangue va in gola –
qui siete al macello qui si scannano
uomini e nessuno
osi dire: era ieri.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: Finché esisterà il Colosseo esisterà anche Roma (Beda)

2
parto dalla fine che contiene la vera bellezza del testo.

non esiste uno ieri di ciò che accade perchè il passato è un ostaggio del presente dove trova evidenza tutto ciò che si rende visibile.
l'odore degli dei si lega all'adesso eterno delle cose che accadono ma anche  all'eterno davanti dove la violenza precipita gli esseri nella rovina.
se il male entra nell'odore degli dei  che osservano il mondo e le lacrime partorite dalla violenza che cos'è l'uomo se non "un oggetto di sciagura straziato secondo giustizia?"
se Caino non uccidesse adesso Abele potrebbe il mondo esistere?
nel Talmud viene detto che sette cose precedono la creazione del mondo e tra queste il giardino di Eden e la teshuvah, la conversione.
la necessità della caduta precede la creazione e la rende possibile.  il Male riceve dunque la dignità di un adesso che si veste d'eterno. il sangue versato nel corso dei secoli appare sulla scena del mondo come  una sedia immobile .
questo ricorda il verso di un poeta inglese: La Morte non è che una sedia.
poichè anche  il Male è una sedia dove il Mondo è costretto a riposarsi, il sangue sparso dai nomi calpestati dalla Storia non ha un altro luogo in cui riversarsi se non in questo adesso.
ma tutto questo è solo una parte della storia perchè il Male ha molti volti.
Dio è troppo potente per cadere nelle piccole notti della perfezione. 

Re: Finché esisterà il Colosseo esisterà anche Roma (Beda)

3
milarepa ha scritto: il sangue versato nel corso dei secoli appare sulla scena del mondo come  una sedia immobile (...) il sangue sparso dai nomi calpestati dalla Storia non ha un altro luogo in cui riversarsi se non in questo adesso.
Grazie, @milarepa, per aver letto questo componimento e per le tue considerazioni. 
Speravo che, siccome il commento è dello scorso sabato, giorno dei Lampi di Poesia, avresti partecipato al contest. 
Un saluto e ancora grazie.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: Finché esisterà il Colosseo esisterà anche Roma (Beda)

4
Cara @Ippolita, è un po' che sono assente, il tempo diventa sempre più risicato, ma mi piace tornare qui ogni tanto e cercare di leggere e leggervi. È stato un piacere ritrovarti in cantina, questa volta, la tua capacità di usare le pareti domestiche per farne ironia, senso, dissacrare in modo del tutto elegante o fermare il tempo, come in questo caso, è sempre quello che di più amo. E in questo caso la poesia, che ha un suono e immagini solide, fa clic e acquisisce senso con il titolo: incantesimo raro e colpo da maestra.
La guida, il sangue tra le cosce, che scendono. Scendono dove? In cantina, perché la cantina? Dove siamo? Dio, se solo quella cantilena meccanica la smettesse di parlare, allora chi è qui a visitare il Colosseo potrebbe sentire, potrebbe vedere, potrebbe fare diventare ora quel che è stato e percepire l'orrore e le grida. Dai, non riuscite ancora a vederli, a sentirli? Dimenticate chi siete, toglietevi ogni artificio e se sentite il sangue, le mascelle scendere in gola, non è niente, in confronto, perché qui siamo al macello e ci si scanna. E che quel sangue ora possiate raccoglierlo tra i piedi: è vostro, umanità carente.
Distanze/E quindi ce ne andremo/senza poterci salutare

Re: Finché esisterà il Colosseo esisterà anche Roma (Beda)

5
Ciao @Ippolita,
Ho scelto la tua poesia per provare a commentare. Innanzitutto mi ha attratta il titolo, anche se devo ammettere che mantiene, almeno per me, una certa ambiguità, una certa oscurità di significato.
Ho capito il senso della poesia, o almeno credo, che il titolo in qualche modo esplicita, ma rimane qualcosa di inafferrabile. Come è giusto che sia in una poesia. 
Mi sono immaginata un gruppo di turisti in visita al Colosseo. Il sangue arriva a toccare solo un turista, materializzato nella consapevolezza del luogo. Mi ha colpito la figura della guida, meschina senz'ossa, forse priva di quello scheletro che ci accomuna tutti come esseri umani, che ci lega ai nostri antenati.
Ma più di tutto mi ha colpita l'immagine degli dèi nascosti ma presenti di cui non sentiamo l'odore. Sembra quasi che il loro odore superi quello forte e nauseabondo del sangue delle tante persone che sono morte nel circo, e questo odore sembra quasi l'elemento che è sopravvissuto al tramonto degli dèi. In questo la tua poesia mi ha ricordato la poetica di un recupero dell'antichità classica e del paganesimo di una poetessa portoghese che ho molto studiato: Sophia de Mello Breyner Andresen. Anche qui c'è un tentativo di recupero di quello che lei chiama "l'ombra degli dèi" e che fa sua attraverso una rivisitazione dei luoghi del mondo classico, nel suo caso del mondo greco. Alcune sue poesie sono ambientate in luoghi che adesso sono anche turistici e si sente lo stesso "respiro" che ho avvertito nella tua poesia. In particolare ho trovato questa assonanza con la grande poetessa portoghese nella prima strofa (forse la parte che ho apprezzato di più).
Le ultime due parti sono più moderne, nelle immagini che hai scelto e anche nel tono imperativo dell'ultima parte. Ma non meno intense. La cantina della mente e la torcia sono immagini chiare e forti. Anche l'atto di far togliere i cappelli e di inginocchiarsi è molto chiaro e potente, oltre le chiacchiere della guida, e lo sguardo superficiale sulle rovine da parte dei turisti.
Una lunga scia di sangue percorre la storia e questo si vuole dimenticare ma gli dèi sono ancora qui, nascosti nell'ombra e sta a noi sentirne l'odore.
Complimenti per questa bellissima poesia, scusami per il commento per nulla tecnico ma solo emotivo.
Ciao.

Re: Finché esisterà il Colosseo esisterà anche Roma (Beda)

6
Elisa Audino ha scritto: è un po' che sono assente
Mica va tanto bene, sai? Mi (ci) manchi moltissimo.  <3 Grazie per aver fatto capolino e per la lettura così intensa. 

P.S. Ogni tanto lo guardi Telegram?  ;)


Grazie mille, @ivalibri, del commento, e grazie per avermi fatto conoscere la poetessa portoghese. Riguardo al titolo, è dovuto al fatto che per far comprendere al lettore il luogo di ambientazione dovevo necessariamente rendere noto il nome del Colosseo. Mi è subito venuta in mente la profezia di Beda il Venerabile, che continua in questo modo: 
"... quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo". 
Ho pensato ci fosse un nesso, seppur labile: la fine del mondo porterà alla fine delle sofferenze, ma quelle del passato rimarranno per sempre, anche se non ci sarà più nessuno a ricordarle. 
Ciao, e ancora grazie. 
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C
Rispondi

Torna a “Poesia”