Guarda: il tempo è uno schema

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Commento

Il tempo che aumenta
è finto,
non c'è.

Guarda i miei occhi:
sono quelli di ieri
ma anche di dieci anni fa.
Sono io bambina,
o a qualsiasi età.

Il tempo è uno schema,
una griglia di maglia.
Si ferma laggiù
dove iniziofine
non conoscon se stessi.

Lo vedi?
Lì c'è mia nonna,
giochiamo insieme
a saltare la corda
nel prato.
Ci sono tutte le onde
di coscienza senza età,
e non è il paradiso
e nemmeno c'è dio.
Sono solo i lembi cuciti tra loro
dei bordi del mondo.

Re: Guarda: il tempo è uno schema

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Le immagini di questa poesia sono molto intime, c’è chi direbbe scontate, ma l’impalcatura tematica di questa poesia si regge benissimo da sola e inanella in un unico respiro tutta la vita dell’io, che diventa quasi un crocevia di vita e sentire, immune al tempo perché specchio dell’infinito attraverso la poesia.

A livello formale gli enjambement funzionano bene per dare il senso di fluire di un Tutto, più che del tempo, come non dovesse mai fermarsi un fiume perpetuo che trasporta le immagini e si increspa alla fine come in un’onda, quando i versi si fanno più lungi e i pensieri più articolati e meno frammentati e questo mi è piaciuto molto, perché è come se prendessimo coscienza di ciò che ci rivela al ritmo della poesia. Ho qualche dubbio su certi versi più lunghi prima della fine, come “ma anche di dieci anni fa” o anche di una sinalefe che sembra un vocalizzo “o a qualsiasi…” zoppicano un po’ nel ritmo della poesia a mio modo di vedere. Altrettanto “nel prato”, se lo leggo ad alta voce mi spezza un po’ il ritmo perché lo trovo superfluo, però se lo penso a livello concettuale è un’immagine bella e fondamentale, anche per la dicotomia di immagini “prato – mare” evocata fra il prato e le onde del verso successivo. Un ultimo aspetto che ho trovato un po’ così era il “conoscon”, che vista l’intimità della poesia, mi è sembrato un po’ fuori posto l’apocope. Una domanda però "iniziofine" è pensato così? Per essere un'unica parola?

Come ho già accennato, mi piace molto lo sviluppo della tematica, del tempo come artificio umano e non forza naturale, sono azzeccatissime le parole usate come “schema” “griglia di maglia” oltre a creare belle assonanze, come una triste filastrocca, evocano l’idea di un tempo che è artefatto e finto, riprendendo il primissimo verso. E queste immagini sono parallele ai momenti più intimi ed evocativi dei ricordi, che persistono nel presente, come se fossero sempre e non passati. C’è il superamento di una dicotomia fra ricordo e presente nell’immagine degli occhi – che sono come ti guarda il mondo, ma anche come si guarda il mondo – e l’immagine familiare di una nonna che gioca con quella che dovrebbe essere una bambina dal gioco, ma che la seconda strofa ci ha preparato a non vedere solo come tale.
Delle immagini che non mi hanno convinto sono “e non è il paradiso / e nemmeno c'è dio.”, però potrebbe benissimo essere un limite mio (Eh! Ho fatto la rima anche io!), però le ho trovate un po’ fuori tono, come se fossero state aggiunte, ma appena abbozzati come concetti, specie se li confronto ai due versi prima e alla chiusa, che sanno riprendere sia la naturalezza del tempo che scorre indisturbato, sia l’artificiosità della sua misura.

Spero il mio commento ti sia piaciuto e spero di averci azzeccato, almeno in parte! Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo componimento!
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Re: Guarda: il tempo è uno schema

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Ciao @Max91 ,
Max91 ha scritto: Spero il mio commento ti sia piaciuto e spero di averci azzeccato, almeno in parte! Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo componimento
Assolutamente, sei stato molto illuminante e jai scritto un commento davvero bello, grazie mille :love3:
Max91 ha scritto: A livello formale gli enjambement funzionano bene per dare il senso di fluire di un Tutto, più che del tempo, come non dovesse mai fermarsi un fiume perpetuo che trasporta le immagini e si increspa alla fine come in un’onda, quando i versi si fanno più lungi e i pensieri più articolati e meno frammentati e questo mi è piaciuto molto, perché è come se prendessimo coscienza di ciò che ci rivela al ritmo della poesia.
Sei più poetico tu nel commento che io con i miei versi. :P
Tieni conto che io sono una "poetessa" (nota le virgolette) un po' naif, gli effetti ritmici e metrici che descrivi sono ricercati a orecchio ma non ottenuti con tecnica. Sono ben contenta che sia risultato efficace questa spinta istintiva con cui ho diviso i versi.
Max91 ha scritto: Un ultimo aspetto che ho trovato un po’ così era il “conoscon”, che vista l’intimità della poesia, mi è sembrato un po’ fuori posto l’apocope.
Anche "conoscon" mi è venuto così: cantando la poesia mentre la scrivevo, la "o" finale mi suonava di troppo.
Max91 ha scritto: Una domanda però "iniziofine" è pensato così? Per essere un'unica parola?
Sì sì, le ho fuse insieme per rendere ancora meglio l'idea della non esistenza del tempo. Infatti si può dire che esiste un inizio e una fine solo se esiste un tempo che scorre. A ripensarci sarebbe stato ancora meglio metterlo maiuscolo "Iniziofine". Cosa ne pensi? Renderebbe ancora meglio? Sarei curiosa di sapere la tua opinione in proposito.
Max91 ha scritto: C’è il superamento di una dicotomia fra ricordo e presente nell’immagine degli occhi – che sono come ti guarda il mondo, ma anche come si guarda il mondo – e l’immagine familiare di una nonna che gioca con quella che dovrebbe essere una bambina dal gioco, ma che la seconda strofa ci ha preparato a non vedere solo come tale.
È molto appagante quando il lettore coglie in pieno gli intenti di chi scrive. Perciò, grazie mille per queste parole <3
Max91 ha scritto: Delle immagini che non mi hanno convinto sono “e non è il paradiso / e nemmeno c'è dio.”, però
Hai ragione, quei due versi nascono dal timore (sempre in agguato quando scrivo) di essere fraintesa. Volevo levare qualunque dubbio sulla possibilità che si trattasse di una riflessione "religiosa". Però, dato che il cerclvello non percepisce la negazione se non quando attività lrle funzioni logiche (e la poesia dovrebbe parlare più in profondità e toccare leve più viscerali) non è mai bene descrivere in piesia qualcosa per negazione. Così anche a chi non era affatto venuto in mente paradisi e divinità, ci ha fatto un pensierino. Probabilmente la piesia reggerebbe benissimo anche senxa quei due versi.

Grazie ancora

Talia :happy-sunny:

Re: Guarda: il tempo è uno schema

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Un piacere, @Talia ! Quando scrivo commenti dilungandomi ho sempre timore di andare fuori strada o essere prolisso. Se ti è piaciuto, ne sono felice!
Anche "conoscon" mi è venuto così: cantando la poesia mentre la scrivevo, la "o" finale mi suonava di troppo.
Un "sanno" forse? Mi sembra un buon compromesso!
Cosa ne pensi? Renderebbe ancora meglio? Sarei curiosa di sapere la tua opinione in proposito.
Credo che sia una bella idea, forse puoi spingerla un po' più in là giocando con la parola stessa; la prima cosa che mi viene in mente è scrivere "IniziofinE" o qualcosa del genere, magari qualche figura retorica può venirti in aiuto!
Volevo levare qualunque dubbio sulla possibilità che si trattasse di una riflessione "religiosa".
Parlando per me personalmente, non avrei mai pensato ad un sottotesto "religioso" in questo componimento, è uno dei motivi per cui quei due versi mi sono sembrati un po' saltare di palo in frasca. Questa, ovviamente, è la mia sensibilità e può darsi che qualcuno/a colga riferimenti religiosi, ma più che al componimento in sé sarebbe da ascrivere alla soggettività di chi legge, più che dal componimento in sé!
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