Buongiorno Mariangela.
Non mi è sfuggita questa tua poesia, per fortuna, che a mio avviso presenta caratteristiche molto interessanti:
Il linguaggio è ricercato e presenta diverse figure retoriche, come metafore ("dall’antro suo", "frammenti", "acuminate schegge") e allusioni ("dei massimi sistemi", "cimenti"). Queste figure contribuiscono a creare un'atmosfera intensa e oscura.
Il tema centrale sembra essere la solitudine. Il tono della poesia è tetro e riflessivo, accentuato dall'uso di termini come "corrosivo", "antro", "tetro", "abisso" e "schegge". Questi termini creano un'atmosfera di isolamento e profondità emotiva.
Poeta Zaza wrote: Sferzante e corrosivo si appalesa
dall’antro suo, giudizi sentenziando;
dei massimi sistemi va trattando,
non c’è assunto che sfugga la sua presa.
Le metafore in questo verso sono particolarmente incisive. "Sferzante e corrosivo" suggeriscono un'azione distruttiva e potente, paragonando forse le parole o i giudizi dell'
occupante dell'antro a frustate e sostanze chimiche corrosive che possono intaccare e distruggere. "Dall’antro suo" evoca un'immagine di un luogo oscuro e isolato, come una caverna, suggerendo che il soggetto del verso si trova in uno stato di reclusione o introspezione profonda.
Poeta Zaza wrote: Egli lì sta, parlando in solitaria,
spesso turbando i suoi visitatori
che si affacciano al buco, stando fuori,
per non contaminarsi di quell’aria.
L'immagine del "buco" evoca un senso di distanza e separazione. I visitatori "si affacciano al buco, stando fuori", suggerendo che non osano avvicinarsi troppo e preferiscono mantenere una certa distanza per evitare di essere influenzati negativamente ("per non contaminarsi di quell’aria").
L'aria che circonda il soggetto è descritta come qualcosa di potenzialmente contaminante, il che rafforza l'immagine di un ambiente malsano o pericoloso. Questa metafora può essere interpretata come un simbolo delle idee o delle emozioni negative che il soggetto esprime, L'occupante dell'antro esprime,
Poeta Zaza wrote: Si mostra così tetro per chi legge
che scorgi dell’abisso il cupo centro,
ignoto a chi non coglie i suoi frammenti.
Le metafore in questo verso sono incisive. L'abisso rappresenta l'oscurità e la complessità dell'animo umano?, suggerendo che chi legge può intravedere la profondità delle emozioni e dei pensieri dell'occupante?.
Qui mi sono un po' incartata, Vorrei che mi dicessi chi legge cosa? L'occupante dell'antro scrive? Oppure si mostra così tetro a chi legge la tua poesia?
Poeta Zaza wrote: Ma par gli sian catarsi i suoi cimenti,
un modo per rigenerarsi dentro,
scagliando fuori acuminate schegge.
Le metafore di "catarsi," "cimenti," e "acuminate schegge" sono centrali in questo verso. Ognuna di queste metafore contribuisce a creare un quadro complesso e potente del processo emotivo e creativo dell'autore. La catarsi rappresenta la liberazione emotiva, i cimenti rappresentano le sfide affrontate, e le schegge rappresentano i pensieri e le emozioni espulsi. L'occupante sputa sentenze? Parole che feriscono come coltelli? Schegge?
Le parole sono pericolose come armi, ma chi le scaglia, nel tuo componimento si nasconde.
La catarsi si manifesta attraverso il processo creativo dell'occupante, che utilizza la scrittura come mezzo per liberarsi delle emozioni negative e rigenerarsi interiormente.
Mi sono piaciuti davvero molto i tuoi versi e spero di aver interpretato correttamente la tua intentenzione.
Complimenti!