[CP16] Di funghi, altari di ossa, e poi...
Inviato: mar ott 08, 2024 11:24 pm
Traccia 3. "The Silent Drifters" di John Pitre.
Di funghi, altari di ossa, e poi...
Non importa davvero tutto questo.
Io sono una creatura di funghi
E ora il mio autunno sta finendo
La neve vortica intorno
E io devo proprio andare.
Anche voi siete funghi
Ma siete convinti di essere altro, che so,
La vostra professione?
Chi siete davvero?
Chi siete quando nessuno vi vede?
Io sono un fungo.
Se mi avete voluto bene
Bruciate le mie fotografie
Io devo proprio andare
Ricordatemi come un fungo
Che cresce silenzioso sottoterra
E profuma di sottobosco umido
Pieno di rospi, di ragnatele bianche e di infanzia.
Alla luce calda del giorno
Mi sento arte
Forse insignificante
Ma tant'è
Io ora sono questa poesia.
Le parole sono solo segni
Simboli arbitrari
Suoni inconclusi
Ora vi lascio qualcosa di più
Perché devo proprio andare
Io, rettile preistorico, mi libro in volo
Verso nuove dimensioni
Io, medusa fluorescente, scendo
Al di là di tutte le facce della luna
Verso le vibrazioni profonde del buio cosmico.
È di sovrumana magnificenza
Ma è altrettanto divertente
Ampliare lo sguardo ancora
Lasciare andare gli idoli e le armature
Cedere alla resa.
Non so cosa accadrà
Magari nulla
Ma parto ugualmente
Me ne vado a modo mio.
A modo mio, il mio suicidio
Poteva essere altro
Un attentato all'ambasciata israeliana
Una bomba negli uffici Trenord
E invece è un sigillo di sangue
Onnipotente
Plip, plop, drip -
Su un altare di ossa appuntite
Con il quale apro
Il portone del mondo dei demoni.
Tre
Sangue
Caos
E poi...
Di funghi, altari di ossa, e poi...
Non importa davvero tutto questo.
Io sono una creatura di funghi
E ora il mio autunno sta finendo
La neve vortica intorno
E io devo proprio andare.
Anche voi siete funghi
Ma siete convinti di essere altro, che so,
La vostra professione?
Chi siete davvero?
Chi siete quando nessuno vi vede?
Io sono un fungo.
Se mi avete voluto bene
Bruciate le mie fotografie
Io devo proprio andare
Ricordatemi come un fungo
Che cresce silenzioso sottoterra
E profuma di sottobosco umido
Pieno di rospi, di ragnatele bianche e di infanzia.
Alla luce calda del giorno
Mi sento arte
Forse insignificante
Ma tant'è
Io ora sono questa poesia.
Le parole sono solo segni
Simboli arbitrari
Suoni inconclusi
Ora vi lascio qualcosa di più
Perché devo proprio andare
Io, rettile preistorico, mi libro in volo
Verso nuove dimensioni
Io, medusa fluorescente, scendo
Al di là di tutte le facce della luna
Verso le vibrazioni profonde del buio cosmico.
È di sovrumana magnificenza
Ma è altrettanto divertente
Ampliare lo sguardo ancora
Lasciare andare gli idoli e le armature
Cedere alla resa.
Non so cosa accadrà
Magari nulla
Ma parto ugualmente
Me ne vado a modo mio.
A modo mio, il mio suicidio
Poteva essere altro
Un attentato all'ambasciata israeliana
Una bomba negli uffici Trenord
E invece è un sigillo di sangue
Onnipotente
Plip, plop, drip -
Su un altare di ossa appuntite
Con il quale apro
Il portone del mondo dei demoni.
Tre
Sangue
Caos
E poi...