[CP8] Oblio

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Traccia 2
Di tutte le scienze l’astronomia è probabilmente quella che più ha ispirato e ispira tanto i più grandi poeti, del passato e di oggi, che gli innumerevoli poeti dilettanti. Questo perché il cielo è sotto gli occhi di tutti, e un cielo stellato in una notte buia dà veramente la sensazione dell’infinito. Possiamo immaginare la curiosità e forse la venerazione o lo spavento che potevano provocare tutti quei puntini luminosi che comparivano ogni notte a formare le stesse configurazioni, e che anticipavano o ritardavano il loro apparire nel corso dell’anno.
Per molti popoli antichi le stelle erano divinità, o in qualche modo era ad esse che venivano collegate. Oggi proviamo ancora meraviglia nel guardare le stelle, ma è una meraviglia completamente diversa, piena di orgoglio. Da poco più di un secolo abbiamo imparato ad analizzarne la luce e a leggere i messaggi che vi sono contenuti. Abbiamo capito che le stelle sono globi gassosi formatisi sotto l’azione della gravità e che brillano grazie alle reazioni nucleari del loro interno, reazioni che col tempo ne modificano la struttura provocandone l’invecchiamento” e la “morte”.
Sappiamo misurarne la distanza da noi e i moti nello spazio. In conclusione, delle stelle sappiamo tutto o quasi, e la meraviglia è che da quel minuscolo puntino luminoso a centinaia o migliaia di anni luce da noi abbiamo potuto ricavare una così grande messe di informazioni. E’ un cielo che gli scienziati conoscono sempre meglio e che invece la popolazione va dimenticando, perché le nostre città super illuminate cancellano la volta celeste.
Quando il cittadino comune si ritrova in montagna, in una notte senza luna, riscopre lo straordinario scenario offerto dalla Via Lattea e dallo scintillio di migliaia di stelle. Le immagini della Terra ottenute dai satelliti ci mostrano un’Europa cosparsa di luci che ci privano dello spettacolo del cielo notturno, dichiarato “Bene comune dell’Umanità”. Un bene da salvaguardare, lasciando almeno qualche luogo immerso nell’ oscurità, dove le nuove generazioni possano riappropriarsi di un grande spettacolo che appartiene a tutti. Ma quanti poeti ci hanno parlato del cielo, 
? Impossibile ricordarli tutti. Penso alla tristezza di Saffo, che in una fredda notte invernale, quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli mediterranei, esclama «e io giaccio sola».
Penso alla elaborata cosmogonia di Dante, che suggella ogni cantica della Divina Commedia con la parola «stelle»: «E quindi uscimmo a riveder le stelle»; «puro e disposto a salire a le stelle»; «l’amor che muove il sole e le altre stelle». Ma chi forse ne ha più sentito il fascino è Leopardi. Appena quindicenne scrive una Storia dell’Astronomia in cui afferma: «La più sublime, la più nobile fra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’ uomo si innalza per mezzo di essa come al disopra di se medesimo…». E ancora, nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia: «Che fai tu, Luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa Luna?».
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L’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra
lasciando immerso nell’oscurità 
un grande spettacolo

In una fredda notte
quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli
io giaccio sola
con una storia ancora errante
silenziosa.


 

Re: [CP8] Oblio

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@@Monica  bentrovata tu e bentrovati questi versi!  :)

Sei riuscita a dare il senso profondo della vecchiaia, dell'oblio che ci prende tutti nella terza età, che sia per malattia o come
naturale evolversi dello sguardo verso la vita che dimentica immagini (o le seleziona nel proprio cielo?).
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amL’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra
lasciando immerso nell’oscurità 
un grande spettacolo
La seconda strofa è grande!
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amIn una fredda notte
quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli
io giaccio sola
con una storia ancora errante
silenziosa.
Grazie, per avere saputo estrarre queste parole e questi significati: perizia poetica, brava @@Monica  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP8] Oblio

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@Monica







L’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra (cioè della vita.)
lasciando immerso nell’oscurità 
un grande spettacolo (si abbandonano le gioie e tutto ciò che ci ha reso vivi)

In una fredda notte
quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli
io giaccio sola
con una storia ancora errante (la storia errante potrebbero essere intesa come i progetti non realizzati, quel qualcosa ancora da dire ma che non troverà più la sua strada. 
silenziosa. (al silenzio sono costretti i vecchi)


 

È molto bella la tua poesia, l'ho apprezzata moltisssimo

Re: [CP8] Oblio

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ciao @@Monica. Quanto siete poetiche, Voi donne! <3


’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra
-------------------------------------------------------------------------
lasciando immerso nell’oscurità 
un grande spettacolo
------------------------------------------------------------------------------

In una fredda notte
quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli
io giaccio sola
con una storia ancora errante
silenziosa.
-------------------------------------------------------------------------------------
Ho provato a scomporre questi versi per commentarli separatamente. Poi, invece, ho deciso di lasciarti la mia impressione al totale delle emozioni che hai suscitato. Molto bella. Appassionata: dettata dal cuore. Inutile andare oltre. ciao  :sss:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP8] Oblio

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@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amL’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra
Che bell'apertura: c'è un rovesciamento originale in questa immagine, con il cielo a scrutare le immagini della terra e non viceversa come siamo abituati a pensare. L'invecchiamento viene associato alla mancanza di memoria, all'oblio del titolo. Con il passare delle stagioni volano via nel cielo i ricordi delle stagioni passate, per sempre. Eppure, sembra che nel vuoto della dimenticanza ci sia comunque qualcosa che resiste, nell'oscurità uno spettacolo... che sia un ricordo speciale?
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amio giaccio sola
con una storia ancora errante
silenziosa.
Sì, un ricordo, una storia ancora da compiere e raccontare  (errante) ma che probabilmente resterà un rimpianto custodito nel segreto del proprio cuore (come "io giaccio sola/silenziosa" mi fa pensare).
Complimenti Monica, versi molto delicati e con un significato profondo. Ho apprezzato.

Re: [CP8] Oblio

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L’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra
lasciando immerso nell’oscurità 
un grande spettacolo

In una fredda notte
quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli
io giaccio sola
con una storia ancora errante
silenziosa.


Una poesia bella e severa, solo in apparenza triste. Mi ha colpito il primo verso: assimilare l'invecchiamento a un cielo è un'immagine ardita e stracolma di significati, non necessariamente di natura oltremondana. È intendere la vecchiaia con una pacatezza serena, che certo non corrisponde alla modalità dei nostri tempi (ma non solo), in cui è fenomeno da cancellare.
La seconda strofe mi pare alluda alla morte: la notte è fredda, le Pleiadi alte indicano che è inverno. Interessante l'ultimo verso: la "storia ancora errante silenziosa" indica il futuro sconosciuto che ci attende oltre la vita, o la vita stessa, che preme dentro anche mentre sta per lasciarci? Affascinante l'ambiguità.
Grazie e un saluto, @@Monica.
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Re: [CP8] Oblio

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Ciao Monica, non riesco a taggarti perché dopo la chiocciola mi vengono sempre fuori altri avatar. Andando alla poesia, devo dire che mii è piaciuta molto. Per approfondire il commento metto giù qualche osservazione personale sulla forma che a aggiunge o toglie alla suggestione delle tue parole.
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amL’invecchiamento è un cielo
che va dimenticando le immagini della Terra
Così il verso entra meno nel particolare, rimane più semplice e diretto. Bella la metafora che introduce l'argomento e allo stesso tempo appronta lo sfondo per i versi successivi
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amlasciando immerso nel calare l’oscurità 
un sul grande spettacolo
E' corretto, ma il senso che ne viene fuori sembra quello di lasciare le cose per come stanno, cioè che il grande spettacolo fosse già immerso nell'oscurità, mentre se ho capito tu intendi che sia la vecchiaia a oscurare lo spettacolo della vita attiva. Mi verrebbe a orecchio da aggiungere "della Vita", cioè "grande spettacolo della Vita" ma hai fatto bene tu, così è meno spiegato e meno altisonante.
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amIn una fredda notte
quando le Pleiadi sono alte nei nostri cieli
io giaccio sola
Sono particolarmente sensibile alle immagini di solitudine e la tua, cioè l'immagine dei tuoi versi, ha una lucentezza siderale tutta sua.
@Monica ha scritto: mer ott 26, 2022 8:54 amcon una la mia storia ancora errante
e silenziosa.
Anche queste, come le precedenti sono note arbitrarie che non spostano alcunché. Mi soffermo su quell'ultimo aggettivo e mi viene da pensare a una storia molto discreta e riservata, grandi qualità che stimolano l'immaginazione delle sensibilità più acute. Bravissima. Ciao. :super:
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