[GdP1] Cio che è

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Commento a "Giulia camminava sull'acqua" di Nightafter

Primavera preannuncia se stessa
con voli di lucherini e peschi in fiore,
non più il rosso fra i rami, né
gli spogli arti protesi al cielo.

E quanto sono più cordiali le genti,
che affollano i ritrovi,
che spostano le ciocche dei capelli
per una sinistra fotografia.

Dita viola del tramonto sul campo d’ulivi.
Angoscia e tedio sciolti dall’abbraccio della sera.
Anche oggi il maestro ha dettato un triste racconto.

Ritorni sotto i portici,
le mani colme di rose,
di ciò che è, è, è.
https://domenicosantoro.art.blog/

Re: [GdP1] Cio che è

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Ciao @Domenico S. 
Molto bella la tua poesia, a tratti ricalca versi  e visioni classiche, quelle del buon tempo antico che ci è stato tolto, parole e visioni rassicuranti come
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amPrimavera preannuncia se stessa
con voli di lucherini e peschi in fiore,
non più il rosso fra i rami, né
gli spogli arti protesi al cielo.
Anche questa strofa inizia in modo rassicurante, "pacifico" (perdona questo termine infelice, giusto per rendere...) come 
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amE quanto sono più cordiali le genti,
che affollano i ritrovi,
che spostano le ciocche dei capelli
per una sinistra fotografia.
questa "sinistra fotografia" evoca moltitudini di scenari. Come mai è "sinistra"? Un amore perduto, controverso, tragico, un doloroso ricordo?
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amDita viola del tramonto sul campo d’ulivi.
Angoscia e tedio sciolti dall’abbraccio della sera.
Anche oggi il maestro ha dettato un triste racconto.
Bellissime e potenti parole, un vero quadro del tramonto, un paesaggio immenso, all'apparenza deserto e invece pieno di una vita intensa, ricca, drammatica e oscura. Bisogna saperlo vedere, saperci vivere.
Quel maestro che detta un triste racconto mi fa immaginare intere esistenze di sacrificio, di lavoro, dolore, speranze magari trasposte in una piccola scuola, da dove il maestro nonostante tutto non se ne andrà mai in altri luoghi perché ama la misteriosa, ineffabile solitudine dei suoi luoghi, che poi non esiste solitudine ma solo sentimenti che non traspaiono chiassosamente ma che sono rinchiusi negli animi, negli sguardi della sua gente e che sapendoli interpretare ti bastano ad avere la consapevolezza piena, appagante, di far parte del mondo.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amRitorni sotto i portici,
le mani colme di rose,
di ciò che è, è, è.
Questa può essere una speranza, un desiderio, una realtà. Un'altra bellissima immagine, evocatrice di ulteriori visioni di vita, di qualcosa che si è sempre saputo, vissuto, desiderato, alla fine attuato.
Mi scuso se ho travisato qualcosa o tutto, le poesie sono come quadri e uno talvolta tende a interpretare secondo le sue sensibilità e conoscenze.
Posso solo dire che tu sai scrivere le poesie e trasmettere sentimenti e suggestioni.
Complimenti.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [GdP1] Cio che è

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@Alberto Tosciri  Ciao, sicuramente la tua interpretazione della mia poesia è molto interessante. A mio avviso quando scrivi una poesia, più che in una prosa, lasci spazio all'indefinito, a quello che un lettore può interpretare e comprendere a suo modo, perciò non vedo il problema di "sbagliare" un'interpretazione, perché non penso sia possibile.

Onestamente non volevo fare una poesia "rassicurante," ma che comprendesse una gamma di situazione ed emozioni. Torna la primavera, sì, ma le nostre fotografia sono sempre un po' sinistre (a mio modo di vedere) perché a distanza di anni ripensiamo a quanto può essere successo ai loro protagonisti, a chi per esempio abbiamo perduto, e ci guarda dalla foto con un sorriso che, da allegro, si tinge la malinconia. Sicuramente la tua interpretazione, perciò, collima con la mia. Il maestro che ogni giorno ci detta un triste racconto per me è una allegoria della realtà: difficile, dopo le nostre giornate in cui si alternano gioie e pene, non andare a letto con un po' di amaro in bocca, pensando che la vita è sempre difficile e non sempre tutto va come deve andare. Dopotutto, se anche noi siamo fortunati, per altri non è lo stesso, e basta questo a farci riflettere.

Ti ringrazio per il bel commento, a rileggersi, Domenico.
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Re: [GdP1] Cio che è

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@Domenico S.   :)

Bravo! È bella ricca e fragrante la rinascita della tua Primavera!
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amPrimavera preannuncia se stessa
con voli di lucherini e peschi in fiore,
non più il rosso fra i rami, né
gli spogli arti protesi al cielo.
Anche il vezzo tuo di "rompere" la costruzione fra il terzo e il quarto verso dà ritmo ai versi.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amE quanto sono più cordiali le genti,
che affollano i ritrovi,
che spostano le ciocche dei capelli
per una sinistra fotografia.
La primavera desta la vita, fissa in una foto i bei ricordi che poi avranno un che di "sinistro" nel tempo.
Questo hai spiegato, e allora ecco un consiglio per l'ultimo verso:
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amE quanto sono più cordiali le genti,
che affollano i ritrovi,
che spostano le ciocche dei capelli
per una sinistra (poi) fotografia.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amDita viola del tramonto sul campo d’ulivi.
Angoscia e tedio sciolti dall’abbraccio della sera.
Anche oggi il maestro ha dettato un triste racconto.
Questo terzo verso lo "sento" lungo.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amRitorni sotto i portici,
le mani colme di rose,
di ciò che è, è, è.
Mi piace molto la strofa finale, e il senso dell'ultimo verso.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [GdP1] Cio che è

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Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amPrimavera preannuncia se stessa
con voli di lucherini e peschi in fiore,
non più il rosso fra i rami, né
gli spogli arti protesi al cielo.
Inizia con una speranza che lascia il posto al dolore. I rosso evoca una sensazione forte, può ricordare il sangue e la pietà, per gli arti protesi al cielo.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amE quanto sono più cordiali le genti,
che affollano i ritrovi,
che spostano le ciocche dei capelli
per una sinistra fotografia.
La sensazione che ho provato è di un'apparente cordialità, ci si mostra sereni, cordiali appunto, ma l'inquietudine è sempre lì, che pervade l'animo umano. Molto evocativa.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amDita viola del tramonto sul campo d’ulivi.
Angoscia e tedio sciolti dall’abbraccio della sera.
Anche oggi il maestro ha dettato un triste racconto.
Molto evocativo anche questo passaggio. Le prime due righe lasciano il posto alla consolazione, alla quiete che giunge alla fine di una lunga giornata, ma nell'ultima, sembra che il destino sia sempre pronto a infliggere sofferenze.
Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 amRitorni sotto i portici,
le mani colme di rose,
di ciò che è, è, è.
La rinascita la troviamo in queste finali, la rose come simbolo dell'amore, è questo che importa.
@Domenico S. una breve poesia, molto intensa, lascia spazio all'immaginazione del lettore. Si coglie la difficoltà del vivere che accompagna l'uomo, ma anche la rinascita, appunto.
Piaciuta molto

Re: [GdP1] Cio che è

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Ciao@Domenico S. delle tre che ho letto fino ad ora, la tua è la poesia è quella che, per l'uso delle strofe, mi riporta al dolce poetare. L'ultima strofa, di metrica totalmente diversa rispetto alle altre (seppure diverse tra loro), sembra più una firma che una chiusa. Decisamente particolare. 
Nella prima strofa metti a confronto la primavera con l'inverno, nella seconda parli del ritorno alla convivialità, nella terza c'è dell'amaro, un qualcosa che dice "è tutto illusione", la tristezza ci accompagnerà ancora. Ed è ovvio che si riferisce alla primavera che stiamo vivendo adesso.

Bravo, mi è piaciuta

Re: [GdP1] Cio che è

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@Poeta Zaza  Ciao, sono molto contento che la poesia ti sia piaciuto. In effetti anche io trovavo stridesse un po' il verso "Anche oggi il maestro ha dettato un triste racconto." Pensavo di renderlo così: "Il maestro ha di nuovo dettato un triste racconto," mi sembra più elegante. Grazie mille per il passaggio, a presto,

@Kasimiro Ciao, sono contento che tu abbia colto come la poesia sia in equilibrio fra inquietudine e speranza. A mio avviso non è facile rendere la complessità della situazione umana. Di sicuro io non sono in grado, ma, se un po' mi sono avvicinato con questa poesia, sono molto contento. Grazie per il bel commento.

@Adel J. Pellitteri  Grazie, sono contento che ti sia piaciuta la poesia. Temevo che gli ultimi versi, così diversi dagli altri, fossero un azzardo, ma volevo variare un po' e, alla fine, ho trovato appropriata l'immaginae. La rosa che è, è, è... è una citazione dal celebre verso di Gertrude Stein (a rose is a rose is a rose). A presto, Domenico.
https://domenicosantoro.art.blog/

Re: [GdP1] Cio che è

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Domenico S. ha scritto: dom mar 20, 2022 10:38 am Primavera preannuncia se stessa
con voli di lucherini e peschi in fiore,
non più il rosso fra i rami, né
gli spogli arti protesi al cielo.

E quanto sono più cordiali le genti,
che affollano i ritrovi,
che spostano le ciocche dei capelli
per una sinistra fotografia.

Dita viola del tramonto sul campo d’ulivi.
Angoscia e tedio sciolti dall’abbraccio della sera.
Anche oggi il maestro ha dettato un triste racconto.

Ritorni sotto i portici,
le mani colme di rose,
di ciò che è, è, è.
Un componimento opulento, in cui si sovrappongono (o giustappongono) immagini dense di colori e significati. Nella prima quartina sembra di vedere l'azzurro del cielo stagliarsi dietro gli uccelli in volo e i rami fioriti, mentre dileguano le immagini del fogliame autunnale e dei rami secchi dell'inverno. Subito dopo, alla Natura succede il brulichio delle attività ricreative dell'Uomo, venate dal senso d'angoscia del tempo che passa. Molto interessante il verso "Dita viola del tramonto", in cui operi una dotta trasposizione alludendo all'omerico epiteto dell'Aurora, definita "dalle dita rosate". Di nuovo la Natura prende il sopravvento con toni leopardiani. Negli ultimi versi (in cui, però, non mi convince la triplice ripetizione finale del verbo) utilizzi la figura retorica della prosopopea e presenti al lettore la Primavera come una fanciulla che passeggia, adorna di fiori. Un bell'immaginario il tuo, @Domenico S.: grazie.
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Re: [GdP1] Cio che è

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@Ippolita Ciao ti ringrazio per il commento. Non conoscevo la figura retorica della prosopopea, ora mi rendo conto che il realtà la uso spesso. Sicuramente le "dita viola del tramonto" o dell'aurora, ora non ricordo cosa ho scritto, sono di derivazione omerica. Quanto al verso finale... non convince neanche me, cercherò di trovare un modo migliore di chiudere questa poesia, che non amo particolarmente, ma di cui ho notato un certo riscontro fra i lettori. Grazie, a presto. Domenico
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