Re: Come linfa in circolo

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Ciao 
@Poeta Zaza,

ho trovato la tua poesia enigmatica e interessante. Intanto, viene da chiedersi quale sia il suo messaggio: infatti le tue sono parole dolci, esattamente come la linfa, ma forse nascondono un significato non banale, direi di critica. Per come ho letto io la tua poesia, l'ho vista come una critica distante (e non malevola), a chi compiace gli altri con parole scelte astutamente. Questo messaggio può andare bene in molti contesti, da quelli privati a quelli più pubblici, ai quali la tua poesia si riferisce. Perciò la definirei una poesia dal significato insidioso, che va letta più volte per comprendere il vero intendimento del poeta.
O forse sono io a leggere qualcosa che in realtà non c'è? Infatti la poesia può essere letta come una semplice descrizione di un atto artistico pubblico ben riuscito, in cui chi parla riesce a parlare a chi ascolta, e perciò non è possibile leggerci alcunché di insidioso. 
Ho trovato interessante la metafora naturalistica della linfa, che fa pensare a quella delle piante. Qualcosa da cui siamo invasi e di cui abbiamo bisogno, ma senza sapere definire, che ci pervade e ci circonda.
Ho notato che non hai usato punteggiatura, se non per un punto finale, e che hai reso maiuscolo ogni verso, come a voler far soffermare l'attenzione del lettore su ognuno di essi.  Ho anche notato che la linfa va in circolo come la poesia, in cui l'immagine finale richiama quella iniziale.
Altre parole interessanti del componimento sono "gli splendidi," in cui ho letto, forse a torto, un intento ironico, e "abbarbicate," altra parola che si rifà coerentemente al regno naturale, perché tipicamente credo si "abbarbichino" le piante rampicanti.
Mi viene da concludere che chi sa scegliere parole attentamente, perché colgano il sentimento degli astanti, sfrutta forse una sua dote di natura.
Un'ultima osservazione: qual è questa "linfa," per essere esatti, che gli splendidi riesco a mettere in circolo? Qualcosa che dà piacere, che compiace? Adulazione, forse? O forse semplicemente la capacità di suscitare piacere e interesse nell'ascoltatore? E' interessante capire come le parole possano funzionar nel modo da te descritto nella poesia.

Spero il mio commento ti sia stato utile e ti ringrazio per l'interessante poesia, Domenico. 
https://domenicosantoro.art.blog/

Re: Come linfa in circolo

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Domenico S. ha scritto: Per come ho letto io la tua poesia, l'ho vista come una critica distante (e non malevola), a chi compiace gli altri con parole scelte astutamente. Questo messaggio può andare bene in molti contesti, da quelli privati a quelli più pubblici, ai quali la tua poesia si riferisce. Perciò la definirei una poesia dal significato insidioso, che va letta più volte per comprendere il vero intendimento del poeta.
Bravo ad avere colto il messaggio principale che ho voluto veicolare, @Domenico S.  :)

Mai come al tempo del Covid li ho visti, gli "splendidi", alla TV o in strada, ovunque. Per me, sono quelli che parlano dall'alto a noi che stiamo in basso, ignari e ignoranti, ma bisognosi di quella linfa che ci nutre, ci rassicura, di quelle parole che si abbarbicano a noi perché siamo noi a permetterglielo, e ne abbiamo bisogno come di abbracci, Purtroppo, spesso non abbiamo le capacità di distinguere i veri "splendidi", positivi, che fanno luce sui nostri nuovi problemi quotidiani, dai falsi "splendidi" che, mai come oggi, dicono la loro opinione, liberi di lasciare la loro linfa nociva a girare in circolo tra noi. E sì, prevale l'ironia malinconica nei miei versi. Anche un po' di sgomento sul futuro.

Ti ringrazio per tutte le osservazioni azzeccate e intelligenti che hai espresso e che sono pertinenti al mio brano.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Come linfa in circolo

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Mia diletta @Poeta Zaza 

E’ significativo che la tua poesia si apra e si chiuda con gli identici versi.
Questa scelta crea una sorta di Uroboro poetico.

“Simbolo raffigurante un serpente o un drago che si morde la coda, formando un cerchio senza inizio né fine, segno molto antico, presente in molti popoli e in diverse epoche.
In apparenza immobile, ma in eterno movimento, rappresenta l'energia universale che si consuma e si rinnova di continuo, la natura ciclica delle cose, che ricominciano dall'inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
Simboleggia l'unità, la totalità del mondo, l'infinito, l'eternità, il tempo ciclico, l'eterno ritorno, l'immortalità e la perfezione.”

Questo credo sia il senso della tua “linfa”, che come l’energia dalla parola poetica si insinua nelle menti e nell’anima dell’ascoltatore, generando e rigenerando pensieri, emozioni, riflessioni profonde.

Un componimento di misurata eleganza e denso di un significato profondo.

Complimenti amica mia.

Re: Come linfa in circolo

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Ciao @Poeta Zaza.
Questa poesia racchiude tutto ciò che, in genere, mi piacerebbe trovare nei versi.
È ermetica al punto giusto, non troppo, ma in misura sufficiente a lasciare libera interpretazione al lettore che, nel caso, si fa coautore e artefice del componimento stesso.
Non so, quando ci provo io, a scrivere poesia, mi piace sempre lasciare quel margine lì, in cui ci si infila, insieme col lettore, in attesa di vedere cosa ne viene fuori.
L'altro punto che trovo di forza è la brevità, laddove, come in questo caso, sia sufficiente a racchiudere un messaggio/contenuto/pensiero e/o emozione. E tu ci sei riuscita.
La lettura è fluida, scorre che è un piacere e senza inciampi.
Ho visto che hai adottato la mia stessa identica scelta anarchica (io l'ho fatto nei lampi di poesia appena conclusi) andando a capo "sempre", mettendo ogni volta la maiuscola, e omettendo la punteggiatura, anche se un punto fermo c'è. 
Ecco, per essere proprio pignoli non l'avrei messo, perché allora
Poeta Zaza ha scritto: Carpiscono,
Gli splendidi,
L’attenzione del pubblico
avresti forse dovuto mettere "gli splendidi" come inciso, tra due virgole.
A parte questa lievissima osservazione, l'altra cosa che mi piace è come il titolo rimandi al fatto che questa poesia potrebbe essere letta in circolo, all'infinito. E fila tutto liscio.
Poeta Zaza ha scritto: mar dic 21, 2021 9:42 pmCome linfa in circolo
Carpiscono
Gli splendidi
L’attenzione del pubblico
Con parole scelte
Abbarbicate
Ad ogni astante.
Parole che colano
Come linfa in circolo.
Ti dico cosa ci leggo io?
Gli splendidi (saccenti, tuttofare, perfettini e compagnia bella, ma anche conduttori di show, volendo) sembra che attingano la linfa da una fonte esterna. È quel "Carpiscono" che me lo fa pensare.
Ma poi, arrivando al quarto verso, mi dico che no, che l'attenzione del pubblico "è" la loro linfa, e loro, gli splendidi, hanno il piglio giusto (le parole scelte) e addirittura insinuante (abbarbicate ad ogni astante: nessuno escluso) per poterlo fare.
E sono parole che colano, come linfa in circolo che di nuovo carpisce l'attenzione del pubblico, e via così, finché ce n'è.

Brava, poeta Zaza, per me è un sì.  
A rileggerti  :sss:
Tu non sai le colline
dove si è sparso il sangue.
Tutti quanti fuggimmo
tutti quanti gettammo
l’arma e il nome. Una donna
ci guardava fuggire.
Uno solo di noi
si fermò a pugno chiuso,
vide il cielo vuoto,
chinò il capo e morì
sotto il muro, tacendo.
Ora è un cencio di sangue
il suo nome. Una donna
ci aspetta alle colline.

Re: Come linfa in circolo

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Luca C. ha scritto: Ti dico cosa ci leggo io?
Gli splendidi (saccenti, tuttofare, perfettini e compagnia bella, ma anche conduttori di show, volendo) sembra che attingano la linfa da una fonte esterna. È quel "Carpiscono" che me lo fa pensare.
Ma poi, arrivando al quarto verso, mi dico che no, che l'attenzione del pubblico "è" la loro linfa, e loro, gli splendidi, hanno il piglio giusto (le parole scelte) e addirittura insinuante (abbarbicate ad ogni astante: nessuno escluso) per poterlo fare.
E sono parole che colano, come linfa in circolo che di nuovo carpisce l'attenzione del pubblico, e via così, finché ce n'è.
Hai letto giusto, cogliendo la doppia interpretazione, caro @Luca C.   :)

Un commento gradito e che collima con ogni aspetto cui ho pensato io scrivendola.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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