Traccia 1 e 2 (vista e udito)
Se a poco a poco cessi di amarmi
lo farò anch’io, lo prometto.
Vedo ora la mancanza
di te e penso:
che la pioggia comunque mi rende triste
che il sole sorge anche senza di te
che i sorrisi mi accendono
la felicità mi fa sperare
la solitudine mi angoscia.
Se a poco a poco cessi di pensarmi
anche io lo farò.
Mi siedo e ascolto:
le parole che avrei voluto sentire
quelle che mi hai detto
quelle che avrei voluto dirti
le parole che non ti ho detto.
E se nei miei sogni
ci incontreremo ancora,
non ci saranno almeno
le tue carezze e l’odore di noi
a farmi male,
e io farò finta di non riconoscerti,
te lo prometto.
Commento: viewtopic.php?f=52&t=2637
P.S. Mi dispiace di non esser riuscito a partecipare sabato, ma le tracce proposte da @Sira erano troppo belle per non provare a contribuire al Contest LP21.
Re: [LP21 fuori concorso] Disinnamoramento
2Ciao @Mario74 , mi spiace che quesa toccante poesia sulla fine di un amore (per come la ho interpretata io) sia rimasta priva di commenti. Provo a fare del mio meglio.
Allora, innanzitutto l'incipit è fenomenale: "Se a poco a poco cessi d'amarmi, lo farò anch'io, lo prometto." Cosa significa? A mio avviso è implicito, come anche lo si comprende leggendo il resto della poesia, che il poeta non riesce davvero a "far andar via" la persona amata, nonostante l'inizio quasi baldanzoso. Quel "se" dice tutto. Dice (se mi permetti una parafrasi): "io non voglio che fra di noi succeda così, ma, se è quello che deve accadere, che accada." Esprime un dolore sommesso, ma anche un'adulta accettazione della realtà.
Questo prosegue nella seconda stanza, che si potrebbe riassumere, sempre per parlare di adulta accettazione della realtà, che la vita può andare avanti senza di te. Naturalmente tu esprimi questo semplice concetto in immagini semplici, e molto appropriate: la pioggia continua rendermi triste e il sole continua a sorridermi. In questa tua anti-retorica dichiarazione d'amore (che sempre dichiarazione d'amore rimane) leggo una rassegnazione quasi ironica al dato del reale che l'amore romantico non è qualcosa di necessariamente zuccheroso, o dominante, ma uno dei tanti aspetti della vita di cui possiamo rendere conto, senza per forza usare parole alate.
Poi, in questo tue excursus realistico sulla fine dell'amore, parli di quello che forse fa più male della fine di un rapporto: il pentimento per non aver detto tutto, per non essersi compresi, per non essersi sentiti capiti. Ma, soprattutto, per non aver dato tutto quello che si voleva dare. Sentimento molto umano, molto comune, da te ben espresso in questi versi.
A mio avviso la poesia diventa molto toccante nell'ultima stanza. Qui lasciamo lo spazio alla razionalità apparente dei versi precedenti, che forse è solo una maschera, una giustificazione, un modo per superare un dolore, ad alcuni versi davvero emotivi: "Se ci incontreremo nei sogni, non ci saranno le tue carezze a farmi male." Le carezze che fanno male è un di quei piccoli cortocircuiti di significato che, a mio avviso, fanno la differenza fra una semplice prosa e un componimento poetico. Interessante il paragone fra i sogni, che non possono farci male, e la realtà.
Leggo che la traccia della poesia era "la vista e l'udito." Non saprei bene come spiegarti, ma mi sembra che tu abbia reso bene queste capacità sensoriale in quanto hai scritto. Leggendo il titolo della poesia, "Disinnamoramento," devo dire che mi sono ritrovato nel graduale tentativo (ma forse solo un tentativo illusioro, destinato a fallire, ma che comunque andava fatto) di allontanarsi dalla persona amata.
A mio avviso, la poesia parla dell'impossibilità di dimenticare una relazione romantica, ma anche della necessità di andare avanti, nonostante tutto. Questa contraddizione fra un'impossibilità e una necessità a mio avviso è espressa bene nei tuo versi anti-retorici. Ti ringrazio per aver condiviso questa interessante poesia.
A presto,
Domenico
P.s. Nota a margine: la tua poesia mi ha fatto riflettere su come, nella lingua italiana, esista una parola, "disinnamorare," che esprime a pieno la gamma di emozioni e sensazioni da te espressa nella tua poesia. Trovo che questo sia significativo, non ci avevo mai fatto caso!
Allora, innanzitutto l'incipit è fenomenale: "Se a poco a poco cessi d'amarmi, lo farò anch'io, lo prometto." Cosa significa? A mio avviso è implicito, come anche lo si comprende leggendo il resto della poesia, che il poeta non riesce davvero a "far andar via" la persona amata, nonostante l'inizio quasi baldanzoso. Quel "se" dice tutto. Dice (se mi permetti una parafrasi): "io non voglio che fra di noi succeda così, ma, se è quello che deve accadere, che accada." Esprime un dolore sommesso, ma anche un'adulta accettazione della realtà.
Questo prosegue nella seconda stanza, che si potrebbe riassumere, sempre per parlare di adulta accettazione della realtà, che la vita può andare avanti senza di te. Naturalmente tu esprimi questo semplice concetto in immagini semplici, e molto appropriate: la pioggia continua rendermi triste e il sole continua a sorridermi. In questa tua anti-retorica dichiarazione d'amore (che sempre dichiarazione d'amore rimane) leggo una rassegnazione quasi ironica al dato del reale che l'amore romantico non è qualcosa di necessariamente zuccheroso, o dominante, ma uno dei tanti aspetti della vita di cui possiamo rendere conto, senza per forza usare parole alate.
Poi, in questo tue excursus realistico sulla fine dell'amore, parli di quello che forse fa più male della fine di un rapporto: il pentimento per non aver detto tutto, per non essersi compresi, per non essersi sentiti capiti. Ma, soprattutto, per non aver dato tutto quello che si voleva dare. Sentimento molto umano, molto comune, da te ben espresso in questi versi.
A mio avviso la poesia diventa molto toccante nell'ultima stanza. Qui lasciamo lo spazio alla razionalità apparente dei versi precedenti, che forse è solo una maschera, una giustificazione, un modo per superare un dolore, ad alcuni versi davvero emotivi: "Se ci incontreremo nei sogni, non ci saranno le tue carezze a farmi male." Le carezze che fanno male è un di quei piccoli cortocircuiti di significato che, a mio avviso, fanno la differenza fra una semplice prosa e un componimento poetico. Interessante il paragone fra i sogni, che non possono farci male, e la realtà.
Leggo che la traccia della poesia era "la vista e l'udito." Non saprei bene come spiegarti, ma mi sembra che tu abbia reso bene queste capacità sensoriale in quanto hai scritto. Leggendo il titolo della poesia, "Disinnamoramento," devo dire che mi sono ritrovato nel graduale tentativo (ma forse solo un tentativo illusioro, destinato a fallire, ma che comunque andava fatto) di allontanarsi dalla persona amata.
A mio avviso, la poesia parla dell'impossibilità di dimenticare una relazione romantica, ma anche della necessità di andare avanti, nonostante tutto. Questa contraddizione fra un'impossibilità e una necessità a mio avviso è espressa bene nei tuo versi anti-retorici. Ti ringrazio per aver condiviso questa interessante poesia.
A presto,
Domenico
P.s. Nota a margine: la tua poesia mi ha fatto riflettere su come, nella lingua italiana, esista una parola, "disinnamorare," che esprime a pieno la gamma di emozioni e sensazioni da te espressa nella tua poesia. Trovo che questo sia significativo, non ci avevo mai fatto caso!
Re: [LP21 fuori concorso] Disinnamoramento
3Ti ringrazio @Domenico S., anche se con un pò di ritardo, per questo tuo commento, devo dire molto bello e assolutamente pertinente in tutti gli aspetti che hai sviscerato. Per correttezza devo dire che l'incipit che ti è molto piaciuto deriva da un verso di una meravigliosa poesia di Pablo Neruda ("Se tu mi dimentichi")
"se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d'amarti poco a poco."
Specifico che non è un plagio, ma una delle regole del Contest [LP 21] prevedeva di utilizzare nel componimento almento un verso della poesia.
A presto
Mario
"se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d'amarti poco a poco."
Specifico che non è un plagio, ma una delle regole del Contest [LP 21] prevedeva di utilizzare nel componimento almento un verso della poesia.
A presto
Mario