Se tu sei strano

1
                                                        
                                                                     SE TU SEI STRANO
 
  
 
Se tu sei strano perché
hai costruito una casa di tronchi nel bosco
e bruci i ricordi nella stufa, ogni sera
io sarò il fumo del tuo fuoco,
salirò nel camino e poi, da fuori
ti resterò intorno, come
un abbraccio di nebbia
 
Se tu sei strano perché
parli spagnolo e balli il flamenco
(malissimo entrambi) io sarò il sangue caldo
che contraddice la severità del pensiero
e va e viene nel tuo cuore, inducendoti
a sussurrare dolcemente, ogni sera
mi casa es su casa
 
Lo so, fanno la fila
le donne che amano uomini come te
- e credono di amarli davvero - ma
io sono l’unica a non compatirti
l’unica a perdere la testa
per le tue stranezze, l’unica
con le valige pronte nell’auto
 
Se tu sei strano perché
parli da solo, per la strada
allora imbelletterò la tua ombra
e le ricorderò le buone maniere
affinchè possa confondersi tra la gente
e nessuno rida di te
 
Se tu sei strano perché
vuoi fare l’amore con me alla luce del giorno
io verrò incontro alle tue mani
e ti guarderò dritto negli occhi perché
non avrò mai, mai paura di te
 
Perché se tu sei strano
io non chiedo di meglio, ma
non pensare mai che io sia un’illusa
perché so esattamente
quello che voglio
      
12 agosto 2021
C’è una bella canzone di Wolf Larsen intitolata If i be wrong, e io che ascolto musica prevalentemente d’oltreoceano da anni senza per questo essere riuscito ancora nemmeno a intuire il significato di un testo in inglese, ho pensato che wrong significasse strano. Che bel titolo, mi sono detto, mentre il mio cervello già ci ricamava intorno. “Che peccato”, ho pensato poi, fino a che casualmente mi sono reso conto che wrong non stava per strano, ma per sbagliato. “Fantastico”, ho esclamato ad alta voce, e giù a scrivere di getto la poesia. A quel punto mi sono trovato a valutare che i versi, scritti nell’arco di un’ora o poco più e poi rifiniti il giorno successivo (ma penso di doverci lavorare ancora un po'), poggiavano su alcuni luoghi comuni di natura sessista: la voce narrante era femminile, tale l’ho percepita fin dall’inizio, e il protagonista sullo sfondo era maschile. “Non è mica giusto”, ho pensato, “perché una donna non dovrebbe avere le stesse opportunità di un uomo di essere strana?” Così ho provato a invertire le parti, ma mi sono reso conto subito che non funzionava, non c’era verso di adattarla a quella che era stata l’ispirazione iniziale, e i motivi non sono difficili da intuire. La poesia si basa su una figura a suo modo egocentrica e su un’altra, al contrario, consapevolmente decisa a rimanere in secondo piano e a svolgere un ruolo di supporto, di assistenza, di cura. Ecco, quest’ultimo è il vocabolo che meglio s’attaglia a ciò che intendo e proprio in virtù di esso non era possibile associarvi, a quella figura, una natura maschile. Così come non riuscivo proprio a vedere nel soggetto egocentrico una figura femminile. So che la realtà è diversa, soprattutto ai giorni nostri, ma il mio immaginario, e credo non soltanto il mio, è tarato su certe associazioni che non possono essere scardinate perché poi la poesia verrebbe fuori razionalizzata, politicamente corretta ma non sincera, non se dev’essere scritta da me. I luoghi comuni nascono per essere contestati e rinnovati, ne sono consapevole, ma dovrà farlo qualcun altro, o meglio qualcun’altra, con una propria poesia.

Re: Se tu sei strano

2
Ciao @Bob66 , mi spiace che la poesia non abbia commenti perché non è affatto male. Per cominciare: è divertente. Si può dire di una poesia che mi ha divertito? Non so se sia elegante dirlo, ma in questo caso hai raggiunto questo (per me) ambito traguardo. Sì, ma, dire che è "divertente" è un po' generico. Cercherò di spiegare perché lo è. A mio avviso, oltre al ritmo delle strofe che t'invoglia a leggere quanto viene dopo, hai delineato con pochi cenni due personaggi, quelli dell'io lirico e quello dell'oggetto d'amore, che sembrano davvero spiccare e vivere di vita propria. Posso facilmente associare il volto e le maniere del protagonista delal poesia a personaggi che affollano il mio immaginario. In questo hai fatto subito centro: ho capito cosa intendevi, parlando di questa persona. È interessante inoltre capire cosa trovi d'interessante l'io lirico nell'oggetto d'amore: è strano, ma è una stranezza che solo lui è in grado di comprendere e di capire. Non è sempre così l'amore? Comprendere, sentirsi compresi, cogliere l'unicità dell'altro che solo l'amante riesce a cogliere, e da cui scaturisce il vero amore. Inoltre, mi è molto piaciuta la chiusa: "non pensare che si un'illusa." Questo non è un'infatuazione adolescenziale. È un amore studiato, maturo. Si può dire che forse, come spesso accade in questi casi, abbiamo una persona che ha desiderio d'illudersi, perché l'illusione forse è qualcosa che produce nuovi fiotti di vita che comunque vale la pena vivere. Poesia molto interessante, complimenti.
https://domenicosantoro.art.blog/

Re: Se tu sei strano

3
Domenico S. ha scritto: Si può dire di una poesia che mi ha divertito?
Più o meno è quello che mi sono chiesto postando il testo precedente - Un giorno, forse - (notare che cerco di evitare la parola poesia che poi non si sa mai che qualche purista mi faccia un appunto), e cioè se lo humor possa o meno essere compatibile con un testo poetico. Se ho capito come i veri poeti intendono la poesia, temo di no. Avendo però ormai eluso da un pezzo l'ostacolo formale, mi diletto a buttare giù le idee che coagulano nella mia mente senza alcun timore di sorta. Scrivere è una prerogativa universale, salutare e liberatoria, poi la chiamassero un po' come gli pare. Non so da dove venga questa mia vena umoristica. Probabilmente la poesia è una cosa seria e la mia è l'irriverenza (e l'insofferenza) un po' infantile di chi le cose serie tende a buttarle in ridere.
Domenico S. ha scritto: Posso facilmente associare il volto e le maniere del protagonista delal poesia a personaggi che affollano il mio immaginario.
Non ho pensato a una storia specifica e nemmeno necessariamente a una relazione. La stranezza di cui parlo mi piace intenderla come qualcosa di universale. In fondo credo che ognuno di noi a modo suo sia strano, e che la differenza sia data soltanto da quanto si è disposti a rivelare di se.
Domenico S. ha scritto: Comprendere, sentirsi compresi,
Non so se sia l'amore, ma certo è quello a cui tutti o quasi aneliamo, ed è proprio questo l'aspetto della vita che  speravo di cogliere. Non possiamo fare a meno di essere strani, o unici, perché è nella nostra natura. Allo stesso tempo, però, spesso non possiamo fare a meno di cercare una condivisione. Non è un problema, credo. La cosa può diventare una contraddizione in termini soltanto se dimentichiamo che gli altri, e soprattutto le persone con cui veniamo in contatto, hanno la stessa necessità.
Domenico S. ha scritto: perché l'illusione forse è qualcosa che produce nuovi fiotti di vita che comunque vale la pena vivere.
Giusto. Credo che questa sia la ragion d'essere dei social, e forse esserne consapevoli è già un passo verso una vita più reale.
Grazie del bel commento @Domenico S. . A risentirci :)

Re: Se tu sei strano

4
Ma che bella poesia, caro @Bob66
una di quelle che ti toccano dentro.
Non solo bei pensieri, belle parole usate con tecnica, ma immagini finalmente! Film da rivedere e sorrisi da portare tra la gente. Mi hai fatto questo effetto qui, tu.  
L'ho letta e riletta questa mattina e ormai sono diventata amica di tutti e due (i protagonisti intendo, ché amica mia lo ero già).
Ho letto anche il tuo spoiler... uff, secondo me non si dovrebbe mai spiegare niente.
Non esiste il politicamente corretto, ad esser corretti non c'è bisogno del "politicamente" e tu lo sei. E poi non c'entra nemmeno: n'omo, na donna, na donna, n'omo... ics... tutto ciarpame (scusa, ma mi sono innamorata del suono di questa parola ieri e la volevo usare), ma torniamo alla poesia.
Intanto il titolo: già bello. Ti scelgo subito e solo per quello.
E non sbaglio perché quello che leggo dopo mi incanta, mi coinvolge, mi sembra d'essere io quella là fuori. Sei capace di parlare alla mia anima, sembra tu mi legga dentro ed è questo che prova probabilmente la signora al cospetto di questo uomo egocentrico, strano, ma capace di sussurrare alla sera: "mi casa es su casa". E allora mi domando: che altro è se non questo l'accoglienza? L'amore? Un uomo che si isola dal mondo e poi fa entrare lei, tra mille altre: Lei. Lei che sola lo capisce. Anche un po' lo circonda, gli è presente diciamo ;-)[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Lei è una donna forte, anzi, lei è una dea e lui... solo un uomo.[/font]
In più parlano la stessa lingua, loro (e di sicuro non è lo spagnolo) :-D
(parentesi - malissimo entrambi mi ha davvero fatto riderissimo).
Bello ridere poetando. Molto bello, bello e insolito per me. 

Non lo so, più la leggo più ci trovo poesia dentro alla poesia, immagini, ricordi, pensieri.
Bella lei, Bellissima; l'hai descritta così bene, talmente bene che sono portata ad amare anch'io quello che ama lei. A vedere anch'io quello che vede lei. E lo vedo e lo sento. Lo provo anche.
Certo, con me è semplice, sono facilmente impressionabile :-P, ma chi non lo vorrebbe un abbraccio di nebbia?
Come si fa a non perdere la testa per le stranezze? 
Tutti siamo un po' strani. A me lo dicono continuamente, ma solo perché io non lo nascondo. Credo siano le stranezze a renderci unici, per cui viva le stranezze e gli uomini che costruiscono le case nei boschi e le donne che vanno a viverci.
Mai avere paura di uomini così, sono quegli altri, quelli che non sono strani che dobbiamo temere ;-) 

Insomma, questa poesia l'ho trovata sincera, bellissima, "pura". Non so spiegartelo in un altro modo, ma mi è sembrato tu sapessi perfettamente di cosa parlavi e di dove volevi arrivare; sai, a volte ho l'impressione che uno scriva per esercizio, per far vedere come sa usare bene le parole, invece qui ci ho trovato carne, sangue e odori. Meraviglioso! E tu... bravissimo!

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Sai la sola cosa che non mi è piaciuta? La parola "[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]imbelletterò", [/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]mi sembra artefatta, esagerata. In questo testo poetico senza esserlo, così vero, reale, rock, quella parola lì proprio mi stona, forse perché non è un termine che uso, ma secondo me è proprio un pugno per le orecchie. Almeno per le mie :-)[/font][/font]

Bene, credo di aver finito.
Ciao e scusa per tutto questo "ciarpame", ma vorrei provare a partecipare al contest... :-)

P. s. 1 - Ah, da un uomo così si va nude, fatto bene a lasciare le valige in auto. 

 PS 2 - Ho ascoltato la canzone che non conoscevo. Meravigliosa, ma completamente inadatta alla poesia. Io ci vedrei meglio... non lo so... ho cercato, ma non ho ancora trovato, ma troverò, se ti interessa ;-).
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: Se tu sei strano

5
Ciao @Bob66 

Non è casuale come fai cenno nel tuo spoiler, che a ispirarti questa poesia sia stata una canzone.
Infatti nel leggerla appare come il testo di una ballata, una di quelle canzoni nate dalla penna straordinaria di Bernie Taupin, quando scriveva ancora i testi per Elton John.

Le tue parole che sono di un evocativo simbolismo, attraverso le diverse e riuscite metafore ci danno la misura di questo amore assoluto e infelice.
Rendono con forza l’idea del desiderio, del rimpianto, della necessità di possedere l’amore di una persona amata da lontano, forse ignara del sentimento che lo investe, forse indifferente a esso, forse impossibilitata a ricambiarlo.

“Perché se tu sei strano
io non chiedo di meglio, ma
non pensare mai che io sia un’illusa
perché so esattamente
quello che voglio”

Ma allo stesso tempo, questo amore è tenace, non indietreggia né si arrende, creando forse così le premesse di un futuro successo per la realizzazione di un sogno ambito.

Usi delle figurazioni poetiche molto efficaci, con un gusto della similitudine e del linguaggio che appartiengono alla letteratura americana moderna. Questo indubbiamente rende la tua poesia fresca e attuale, oserei dire un qualche misura giovanile nel senso più  positivo del termine.

Complimenti, un saluto.

Re: Se tu sei strano

6
paolasenzalai ha scritto: Non solo bei pensieri, belle parole usate con tecnica, ma immagini finalmente! Film da rivedere e sorrisi da portare tra la gente. Mi hai fatto questo effetto qui, tu. 
Malgrado il tag, mi accorgo solo ora di questo bellissimo commento che emoziona tanto quanto, stando a quello che dici, la poesia stessa. Non sono molto presente negli ultimi tempi ma butto sempre un occhio per controllare eventuali notifiche. Non so cosa non ha funzionato in questo caso ma, detto questo, rispondo con infinito piacere, anche se con imperdonabile ritardo.
paolasenzalai ha scritto: uff, secondo me non si dovrebbe mai spiegare niente.
Forse, ma a me piace un mondo chiacchierare di ciò che scrivo, come immagino chiunque altro scriva. Centrare un argomento o una suggestione attorno a cui possano coagularsi in parole i pensieri e le emozioni altrui è ovviamente molto più intrigante che fare sognare in silenzio.
paolasenzalai ha scritto: Un uomo che si isola dal mondo e poi fa entrare lei, tra mille altre: Lei. Lei che sola lo capisce. Anche un po' lo circonda, gli è presente diciamo
Sì, ma in questo senso la chiave è nel verso io sono l'unica a non compatirti, perché possiamo anche convincerci di amare una persona ma se alla fine ciò che quella persona pensa e il modo in cui agisce di conseguenza non suscita in noi alcun interesse, se quello che desideriamo è soltanto riempire ciò che vediamo come una mancanza, allora non ci possiamo aspettare di essere ricambiati, nè ora nè mai, perché non ci si innamora di uno sguardo a prescindere, ma di come in quello sguardo ci si vede specchiati. Credo sia normale, ed è il soggetto di questa poesia: ciò che alcuni vedono strano e degno di soccorso, per altri è eccezionale e degno di ammirazione.
paolasenzalai ha scritto: Lei è una donna forte, anzi, lei è una dea e lui... solo un uomo.
Cioè quello che ho scritto nello spoiler. La donna è forte perché, a differenza dell'uomo che rimane chiuso dentro i confini del proprio ego, riesce a uscire da sé stessa. Forse oggi è diventato un luogo comune, e magari questi sono due modi di porsi nella vita che non devono più necessariamente appartenere a un genere piuttosto che a un altro.
paolasenzalai ha scritto: Bello ridere poetando. Molto bello, bello e insolito per me.
Mi fa molto piacere. Credo che anche la poesia in generale soffra di alcuni luoghi comuni che sia ora di superare, o che magari sono già stati superati. Dovrei leggere più poesia, immagino.
paolasenzalai ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Sai la sola cosa che non mi è piaciuta? La parola "[/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]imbelletterò", [/font]mi sembra artefatta, esagerata.
Lei pensa, ovviamente, che la gente normale non sia all'altezza dell'uomo strano (e autentico) che tanto la affascina. Ciò che vuole imbellettare  non è l'uomo, ma la sua ombra, cioè la sua immagine agli occhi del mondo (confezionato), affinché non ne subisca lo scherno. Lo abbiamo appena detto, è una donna forte, piena di senso pratico, che non vuole cambiare quell'uomo ma proprio il contrario, cioè preservarlo. Imbellettare non è effettivamente una bella parola perché non è bello il mondo imbellettato che la rende necessaria.
paolasenzalai ha scritto: Ciao e scusa per tutto questo "ciarpame"
Wow, eh sì, ti sei proprio innamorata, ma non è parola che assocerei mai a questo bel commento, credimi.
paolasenzalai ha scritto: Meravigliosa, ma completamente inadatta alla poesia. Io ci vedrei meglio
Ahahah, mi pare di averla già sentita questa  :P. Ciao Paola, grazie infinite e scusa di nuovo il ritardo.

Re: Se tu sei strano

7
Nightafter ha scritto: Non è casuale come fai cenno nel tuo spoiler, che a ispirarti questa poesia sia stata una canzone.
Ciao @Nightafter
Credo di aver già scritto una volta del fatto che propria la mia ignoranza della lingua che codifica i testi di gran parte delle canzoni che ascolto, mi ha permesso di usarle come catalizzatore  per la mia immaginazione. Non mi è mai successo con la musica leggera italiana, nemmeno quella che apprezzo, proprio perché, credo, le parole sono già impegnate, non posso associarle alle mie immagini. 
Nightafter ha scritto: attraverso le diverse e riuscite metafore ci danno la misura di questo amore assoluto e infelice.
 Può essere anche questo, certo. Io la vedo più come una fascinazione, un'attrazione tutta cerebrale, un'affinità di spirito che poi si traduce in una suddivisione di ruoli: quello propenso all'astrazione, all'invenzione, alla trasgressione intellettuale di cui entrambi hanno bisogno, e quello più pratico, di supporto, di protezione, di sostegno. Entrambi importanti, entrambi funzionali l'uno all'altra. 
Nightafter ha scritto: questo amore è tenace, non indietreggia né si arrende, creando forse così le premesse di un futuro successo per la realizzazione di un sogno ambito.
Lo sono entrambe le figure, in modo diverso. L'uno perché non sembra in grado di essere altrimenti, e l'altra più consapevole, più avvezza al contesto in cui vivono, e allo stesso tempo più determinata a vivere diversamente.
Nightafter ha scritto: oserei dire un qualche misura giovanile nel senso più  positivo del termine.
In prossimità dei sessanta, oserei dire che il senso positivo del termine giovanile è il solo e unico che mi sento propenso ad attribuirgli.  :D Ovviamente sbagliando. :P
Grazie del passaggio e dell'apprezzamento. Ciao!
Rispondi

Torna a “Poesia”