[CP5] Ultima notte di Luna

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Traccia due: Nozze d'oro. (Grazia Deledda)
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Ultima notte di Luna
Figli, nipoti, gente,
Sempre soli siamo alla fine.
Con la tua Mariolina sei rimasto solo.
Vecchina che se ne va buona buona,
sdraiata nel vostro letto nuziale.
Nel vostro letto nuziale
Vecchina che vai buona buona.
 
Ricordi tua madre adesso.
Diceva di una chiesa mai vista
Se ci entri a pregare avrai la grazia.
E tutte le chiese conosci, ma quella no.
Stringi la mano alla tua donna.
Tutte le chiese conosci, non quella.
Stringi la mano alla tua donna.
 
E parli per darle coraggio.
E dici che tutto è bello fuori di casa.
La vita è bella come sempre
E voi avete conosciuto una bella vita.
Tutto è sempre uguale, sempre diverso.
Per darle coraggio parli, Poldino.
Che la vita è bella come sempre.
  
Stai sentendo la pace scendere adesso.
Sei entrato in quella chiesa che non conosci
Ma è davvero bella, odore d’incenso.
Vuoi inginocchiarti, ma troppo vecchio sei.
La grazia chiedi di non lasciare sola tua moglie.
In quella chiesa che non conosci
La grazia chiedi di stare per sempre con la tua donna.
 
La Luna fa entrare la sua luce d’argento
Dentro la vostra camera nuziale.
Adesso siete quieti, lo sguardo in alto
Le vostre mani strette fra di loro.
È fresca e odora di paradiso l’aria della notte.
Della Luna la luce d’argento
Insieme vi ha portati in paradiso.
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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ciao @Alberto Tosciri , il pezzo ti stava un po stretto, ma alla fine, ne sei venuto fuori alla grande. Sei stato al passo, seguendo passo per passo il discorso di Poldino. Non ti sei allargato per altre vie, valorizzando appieno le due figure protagoniste del racconto.
L'ambiente, l'atmosfera, sogni, pensieri, speranze: è tutto lì. Trovo solo  curioso l'aver voluto ripetere frasi come "
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmVecchina che vai buona buona.
 
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmNel vostro letto nuziale
Questa scelta mi pare che tu l'abbia presa per dare cerimonialità e importanza, come se ci trovassimo in chiesa, alla lettura dei salmi, e ripetere ogni volta la stessa frase , che poi, è la supplica a Dio: una poesia preghiera, credo. Così mi pare di vedere in questa inusuale impostazione, il senso logico dei versi; con il richiamo a Mariolina come madre, ulteriore elemento sulla sacralità della famiglia. Chiudo con questa osservazione: la Chiesa, bene o male, ha contribuito al radicamento del senso di solidarietà, che ben ha attecchito nella nostra terra, già portata all'idea della donna, come baluardo all'interno della vita familiare. ciao a presto  (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Ciao, @Alberto Tosciri - bentrovato  :)

Spiegami, per favore, sia la ripetizione di un verso, sia le diverse persone declinate:
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmSempre soli siamo alla fine.
Prima persona plurale.
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmCon la tua Mariolina sei rimasto solo.
Seconda persona singolare.
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmVecchina che se ne va buona buona,
Terza persona singolare.
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmsdraiata nel vostro letto nuziale.
Seconda persona plurale.
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmNel vostro letto nuziale
Seconda persona plurale.
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pmVecchina che vai buona buona.
Seconda persona singolare.

I versi che seguono, invece, si assestano sulla seconda persona singolare o plurale, e scorrono molto meglio. Li trovo profondi, anche se un po' prosastici. Ma i guizzi lirici ci sono, eccome!
Mi è piaciuta soprattutto la strofa finale:
Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pm
La Luna fa entrare la sua luce d’argento
Dentro la vostra camera nuziale.
Adesso siete quieti, lo sguardo in alto
Le vostre mani strette fra di loro.
È fresca e odora di paradiso l’aria della notte.
Della Luna la luce d’argento
Insieme vi ha portati in paradiso.
 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Ciao @bestseller2020 
grazie della lettura e del commento, mi ha fatto molto piacere.
non pensare che il pezzo mi stesse stretto, c'era una vita, anzi più vite volendo descriverle... Penso che da ogni racconto si possono trarre poemi e romanzi. Tutto sta ad averne il tempo però...
La ripetizione di alcune frasi dopo ogni strofa, seppure alcune non ripetute letteralmente l'ho voluta fare per un mio modesto e incompleto omaggio ad alcuni vecchi canti sardi che un tempo si cantavano moltissimo alle feste dei santi patroni e che io seguivo da bambino, in compagnia del mio fantastico nonno che ne era un cultore e amava cantare improvvisando per noi bambini. Mi incuriosiva e allo stesso tempo tranquillizzava alla fine di ogni verso che alcuni concetti già  detti venissero ripetuti. Come una sentenza. Naturalmente questo funziona nel canto, nella poesia non si usa. Mi ci son messo diciamo, senza nemmeno pensare di misurarmi con quest'arte antichissima.
Qui un bellissimo esempio, il Deus ti Salvet Maria, cantato dalla grande Maria Carta, che ripete sempre le ultime due strofe, innalzando  ed enfatizzando il tono nella seconda ripetizione.
Si fa anche in alcuni muttettos e gare a tenore,  prerogativa degli uomini, gare sia improvvisate sul momento che composte per l'occasione.
È stato permesso a questa preghiera sarda di essere ancora cantata in alcune chiese (talvolta la sento anche nella chiesa del mio paese) e sono ancora piacevolmente stupito della cosa, visto che da alcuni anni, grazie alla "modernità" chiamiamola così, vengono redarguiti preti che osano pregare addirittura in  latino.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Ciao @Poeta Zaza 
grazie per la lettura e l'apprezzamento, ho visto il tuo commento mentre postavo a @bestseller2020
Confesso che non mi sento in grado di darti tutte le spiegazioni che hai chiesto, però ci provo. Cioè: mi rendo conto e capisco i tuoi dubbi sulle declinazioni; ho impostato la poesia (certo non con maestria) ricordando a braccio alcuni modi di poetare in canto della tradizione sarda, dove gli ultimi due versi vengono ripetuti con cambio di tono, per enfatizzare e in alcuni casi le declinazioni vengono cambiate, si può passare... cerco di spiegare...
Poeta Zaza ha scritto: ven lug 30, 2021 6:02 pm
Prima persona plurale.
I versi sono detti da una persona esterna, indefinita, che si accomuna, si avvicina alla vita dei protagonisti e umanamente dice che che siamo sempre soli, alla fine della vita. Come unendosi a loro. Era giusto scrivere "siamo sempre soli alla fine", ma era troppo "italiano". In sardo il verbo si mette alla fine del periodo e talvolta lo metto anche io, volutamente, pur sapendo che in italiano non è grammaticalmente corretto. È perché mi piace il suono. O perché il suono mi piace...
Poeta Zaza ha scritto: ven lug 30, 2021 6:02 pm
Seconda persona singolare.
Sempre la persona esterna che si rivolge direttamente a Poldino.
Poeta Zaza ha scritto: ven lug 30, 2021 6:02 pm
Terza persona singolare.
Qui è il semplice (o complicato)  cambio di visuale. È sempre la persona esterna a parlare o potrebbe anche non esserlo, dipende dalle sensibilità del momento e degli ascoltatori. Parla uno che osserva, che sa. Alla fine del verso ripetendo poi dico "Vecchina che vai buona buona" usando la seconda persona singolare che sembra non avere senso (magari non lo ha, capisco) ma è rapportato a un arcaico poetare dove  nei versi iniziali ci si rivolge a un individuo con una  coniugazione e nella ripetizione si cambia coniugazione, come un cambio di  punto di osservazione, un cambio di opinione che però non si discosta troppo da quanto asserito prima, semmai rafforza, sentenzia. So queste cose a braccio, perdonami se non sono capace di essere "tecnico". Questa tecnica la stanno ancora studiando (pochissimi) e ci sono pochi libri che ne parlano. Non è una metrica che deriva dal volgare italiano e renderla in italiano è un percorso accidentato per me.

Le altre spiegazioni sono all'incirca come quella sopra (che mi ha fatto girare la testa...) e chiedo scusa a chi se ne intende di poesia, sia per la poesia che per le spiegazioni.
Ho messo sopra un canto sardo dove a ogni strofa si ripetono le due ultime finali, cambiando tono.
Volevo all'incirca fare un lavoro del genere,  seppure non seguendo alla lettera i canoni di quell'impostazione, ma avrei dovuto fare un preambolo lungo e noiosissimo... come mio solito...
Son contento che qualcosa ti sia piaciuto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Alberto Tosciri ha scritto: gio lug 29, 2021 8:10 pm
È fresca e odora di paradiso l’aria della notte.
Della Luna la luce d’argento
Insieme vi ha portati in paradiso.
Ciao @Alberto Tosciri . I tuoi versi, fedelissimi al racconto proposto, ne offrono una versione ipnotica. Quasi un mantra, una nenia, una litania.
Li leggi ed entrano dentro passando dagli occhi al cuore. Bravo, come sempre.

Ho citato la terzina finale che contiene due volte la parola paradiso. Così, per gusto personale, ne sostituirei una con un sinonimo o comunque altra parola.
Ad esempio 
È fresca e odora di Cielo l’aria della notte.
La parola Cielo, maiuscola, potrebbe sostituire paradiso.

Grazie e complimenti!

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Leggendo la tua, @Alberto Tosciri , ho compreso di aver capito male il regolamento del contest. Bisognava comprimere l'arte di grandi autori  in una nostra poesia. Io mi sono lasciata andare sulla scia, che come bava, seguiva il racconto di D'Annunzio: ci sono rimasta appiccicata.
Ora che ho capito, posso apprezzare completamente lo sforzo tuo e degli altri, nel dover restare nell'ambito descritto e tramutarlo in poesia.
Sono due versioni distinte, due diversi modi, ma davvero affascinanti, se letti uno dopo l'altro. La tua ricama le immagini di Pirandello, le percepisce e le dota di aspetti nitidi, più rotondi.
Sono stupita in maniera positiva: leggere di nuovo il pezzo di Pirandello e subito dopo i tuoi versi è stato davvero illuminante.
Complimenti !

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Ciao Alberto, non commenterò la tua poesia perchè non ne ho la capacità però posso dirti che mi ha riempito di tenerezza, mi sono commossa. Ho ascoltato Deus ti salvet Maria... ma non ha ottenuto l'effetto desiderato, ma poi ho ascoltato Buongiorno Principessa - Piovani e il miracolo è accaduto. Provaci anche tu.
Ascoltala e mentre lo fai leggi la tua poesia.
Riempie il cuore di cose belle, finalmente.
Grazie Alberto.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Alba359 ha scritto: mar ago 03, 2021 9:57 pmLeggendo la tua, @Alberto Tosciri , ho compreso di aver capito male il regolamento del contest. Bisognava comprimere l'arte di grandi autori  in una nostra poesia.
Io ho, infatti, iniziato ad avere qualche dubbio quando ho visto che bene o male tutti seguivano fedelmente la traccia... io pensavo a un fifty-fifty, un "lasciatevi ispirare abbastanza ma va bene anche un po' di libertà" e invece... non so, forse al prossimo giro chiedo spiegazioni più accurate in modo tale da non fare errori.
Comunque, @Alberto Tosciri, sono rimasto sorpreso dalla tua poesia, ma per le sensazioni positive che mi ha dato. Si svolge un po' come un'invocazione, ma poi diventa più una speranza o un messaggio di eternità. Un'elevarsi a un piano più spirituale, qualcosa che cancella anche la tristezza iniziale e che lascia intravedere un paradiso (l'ho immaginato dantesco con l'amor che move il sole e l'altre stelle) dietro tutto questo.
Al di là di questo non riesco a dirti altro perché è tutto molto chiaro e sereno. Alla prossima lettura. :ciaociao:
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Ciao @Alba359 
Grazie per le tue belle parole.
È sempre stata una mia prerogativa fin da bambino, ma penso sia di tutti, leggendo un qualunque testo, libro, poesia, fumetto, o vedendo un film, un quadro, una statua, interpretarlo, "viverlo" secondo le mie esperienze, i miei desideri, per come avrei voluto fare io, immergermi, vivere quelle opere, non esattamente per come erano state fatte nelle intenzione dell'autore. Chiunque di noi  vede in opere letterarie e quant'altro cose che altri non vedono, non per mancanze di sensibilità ma proprio per le molteplici, infinite sensibilità che abbiamo. Siamo esseri unici in fondo.

Grazie @paolasenzalai 
Grazie per le tue parole e tranquillizzati: nemmeno io ho la capacità di commentare e men che meno scrivere poesie nel senso letterario del termine. Ma ti assicuro che ogni uomo (e donna naturalmente...) può essere una poesia in ogni suo gesto, pensiero e parole quotidiane. 
La canzone che ho messo in effetti non c'entrava nulla con la poesia che ho scritto, era solo per far capire la ripetizione degli ultimi due versi, un'antica attitudine poetica sarda.
Ho sentito la tua musica: davvero molto bella, ti ringrazio.

Ciao @bwv582 
Ti ringrazio per le cose che hai visto nella poesia e per le sensazioni che ha suscitato.
In effetti voleva essere quasi come un'invocazione, una preghiera ma non definitiva, non di morte, bensì una speranza di vita, una vita eterna e gli uomini riescono a raffigurarsi questo collegandolo sempre a un Paradiso; di qualunque fede si tratti penso sia sempre un luogo unico di eterna felicità.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Ciao @Alberto Tosciri ,
un canto/preghiera il tuo che ho letto da un tuo commento, ha voluto essere un omaggio alle origini sarde della Deledda. Il tuo testo pur essendo molto aderente alla traccia pesca qualcosa dal tuo vissuto (i vecchi canti sardi che ascoltavi da bambino) per inserirlo nella struttura dei versi. Operazione che riesce a dare un tocco personale alla poesia rendendola gradevole.

Cordiali saluti,

Mirko

Re: [CP5] Ultima notte di Luna

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Nell'ambito della scrittura poetica mi sembri sempre più sciolto ogni volta che ti leggo, più a tuo agio. La tua poesia, pur rifacendosi al racconto in questione, mi è arrivata molto più ruvida della Deledda, che certo non mi aveva esaltato, e mi è piaciuta molto. Malgrado la quiete evocata sia nei versi d'apertura che in quelli finali, io percepisco sottopelle una rabbia, una delusione, un'insoddisfazione a cui solo la propria volontà può rispondere in questa vita (e forse è questo che mi rende cinico e scettico, a volte), come i tuoi versi lasciano intendere. O almeno io li ho letti in questo modo.  :)   
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